1899: trailer trama e cast della nuova serie Netflix dei creatori di Dark Baran bo Odar e Jantje Friese. Nel cast Andreas Pietschmann, Emily Beecham, Alexandre Willaume, Miguel Bernardeau e Clara Rosager
1899: la nuova serie Netflix dai creatori di Dark
1899: la trama della nuova serie di Baran bo Odar e Jantje Friese
1899 e il LED Volume di Dark Bay: l’ultima frontiera della produzione virtuale
1899: i grandi temi globali e la rinascita dell’Europa dopo la Brexit
1899: il cast della nuova serie di Baran bo Odar e Jantje Friese
Dark 4: il seguito di Dark ci sarà?
1899: la nuova serie Netflix dai creatori di Dark
Finalmente ritornano. Dopo aver segnato indelebilmente la storia della serialità con la loro meravigliosamente perfetta serie capolavoro Dark, chiusasi dopo tre stagioni per non disperderne la mitologia, il ritmo e la coerenza narrativa, Baran bo Odar e Jantje Friese ritornano con 1899, serie in otto episodi da sessanta minuti – si auspica la prima di più stagioni – realizzata dalla neonata Dark Ways dei due autori e da Netflix, che ama quanto noi i due, partner anche nella vita, al punto da affidargli il più importante progetto originale Netflix europeo dei tempi recenti.
E se pensate che stiamo esagerando, non è così: 1899 sarà realizzato nel più grande ed innovativo set virtuale di produzione in Europa denominato LED Volume, realizzato all’interno dei Babelsberg Studios alle porte di Berlino, stage di oltre 400 metri quadrati circondato da pannelli LED creato dalla anch’essa neonata Dark Bay sempre di Baran bo Odar e Jantje Friese, finanziato tra gli altri proprio da Netflix che crede fortissimamente nel progetto e nella spinta innovativa dei due autori, che ritroviamo adesso produttori a tutto tondo.
In copertina, il primissimo teaser trailer di 1899 diffuso da Netflix.
1899: la trama della nuova serie di Baran bo Odar e Jantje Friese
“1899 sarà strano, selvaggio e folle. Odiamo ripeterci, non coinvolgeremo di nuovo i viaggi del tempo visti in Dark, ma sarà un puzzle di misteri divertente per il pubblico” dichiara Baran bo Odar sulla trama di 1899, mentre Jantje Friese aggiunge: “Tutti i passeggeri della nave viaggiano con segreti che non vogliono svelare, anche questa serie sarà costruita come un puzzle“.
1899 segue il viaggio della speranza di un gruppo di immigrati di diversa estrazione, cultura, passato e nazionalità, diretti a bordo di una nave dall’Europa verso New York alla ricerca di nuove opportunità e di un futuro migliore all’alba del nuovo secolo.
Circostanze misteriose avvolgeranno il loro viaggio non appena incrociano sulla loro rotta un’altra nave dispersa mesi prima: gli eventi prenderanno una svolta inaspettata e ciò che troveranno a bordo della seconda nave trasformerà il loro sogno di raggiungere la terra promessa in un incubo pieno di enigmi, collegando tra loro attraverso una fitta rete di misteri e segreti il passato di ciascuno dei passeggeri.
1899 e il LED Volume di Dark Bay: l’ultima frontiera della produzione virtuale nel cuore della Germania
Interamente circondato da un maxi schermo dinamico a LED renderizzato in tempo reale dal motore grafico Unreal Engine, il LED Volume segue le riprese delle telecamere simulando uno scenario realistico che crea l’illusione di girare all’aperto in qualsiasi condizione. Effetti speciali complessi vengono acquisiti insieme alle immagini direttamente dalla macchina da presa, realizzati e aggiunti in tempo reale: questa tecnologia che rappresenta oggi lo stato dell’arte in Europa, simile a quella utilizzata da Disney negli Stati Uniti per The Mandalorian e già in uso presso gli studi Weta Digital e Rebellion, evita la necessità del green screen e riduce drasticamente i tempi di post-produzione.
Ma soprattutto studi come quello realizzato da Dark Bay e asset come il LED Volume permettono di ricreare qualsiasi ambiente e scenografia all’interno dello stage di produzione, esigenza che si è venuta a creare durante la pandemia spingendo Baran bo Odar e Jantje Friese a trovare un modo, considerata l’impossibilità di viaggiare per l’Europa, di “portare letteralmente l’Europa da loro“.
Si tratta chiaramente di una tecnologia che sarà influenzata da un’elevatissima curva di apprendimento, come per tutte le innovazioni dunque andrà a perfezionarsi e ad arricchirsi con il tempo e l’esperienza d’uso. Una tecnologia davvero complessa e sfidante per tutti i dipartimenti coinvolti, dalla regia alla fotografia passando per gli specialisti degli effetti speciali, ma al tempo stesso uno “strumento magico” estremamente eccitante, ha dichiarato in sintesi Baran bo Odar parlando del Volume, fortemente promosso da Netflix che ha creato il suo dipartimento di produzione virtuale diretto da Girish Balakrishnan.
La post-produzione diventa un complesso processo di pre-produzione con un set di produzione virtuale, con tutti gli scenari e le ambientazioni che vengono filmati in anticipo – nel caso di 1899 numerose riprese sono state effettuate in varie location in Spagna, Polonia, Scozia, oltre che sugli oceani e sulla nave ricostruita ai Babelsberg Studios – in modo da essere rielaborati dal motore grafico Unreal Engine ed apparire così sui pannelli LED, dopo essere stati digitalmente scansionati e convertiti in modelli digitali 3D, veri e propri “mondi virtuali in 3D che si muovono e cambiano insieme a te mentre li riprendi“, afferma ancora Baran bo Odar.
Set e tecnologie come quelle del LED Volume permettono di evitare il per nulla immaginifico green screen, che può comportare anche un certo straniamento per gli attori ed il regista, e consentire luci e atmosfere non più condizionate dallo scorrere del tempo, potendo avere la migliore illuminazione, il sole o la notte a piacimento, superando anche quelli che possono essere i limiti imposti dai protocolli della pandemia.
1899: i grandi temi globali e la rinascita dell’Europa dopo la Brexit
Estremamente ambiziosi i propositi di 1899, con Jantje Friese a dichiarare che la serie, influenzata dalla crisi dei migranti che dall’Africa e dal Medio Oriente cercano rifugio in Europa dalle guerre e dai soprusi, ambisce a mettere in primo piano l’idea dell’Europa unita e di un unico popolo che lavora e costruisce un futuro migliore insieme, in contrapposizione alle derive nazionaliste che stanno divampando in diversi Paesi e al declino dell’Europa unita, la cui essenza è stata ulteriormente incrinata e messa in discussione dalla Brexit.
Da questa visione l’importanza di girare 1899 in molte lingue diverse, con ciascun attore a recitare nella propria lingua madre, così come sarà anche distribuita su Netflix: “1899 è una serie profondamente europea con personaggi di Paesi diversi che parlano tutti la propria lingua di origine. Siamo fortunati ad aver trovato talenti di tutto il mondo pronti a imbarcarsi in questo viaggio avvincente insieme a noi“, spiega Jantje Friese.
Aggiunge Rachel Eggebeen, Direttrice dei Netflix Originals internazionali: “1899 è all’avanguardia in termini di impegno per l’autenticità del linguaggio. È emozionante far parte di uno show veramente internazionale. Ci saranno momenti durante la serie in cui i personaggi avranno problemi di comunicazione a causa della differenza di lingua, sarà qualcosa di mai visto prima.”
1899: il cast della nuova serie di Baran bo Odar e Jantje Friese
Un cast internazionale proveniente da molte nazioni europee rifletterà dunque lo spirito della serie e la babele di misteri con cui 1899 catturerà i propri spettatori, con gli attori che reciteranno nelle loro lingue madri, dall’inglese al tedesco, dallo spagnolo al danese, dal francese al polacco.
Direttamente da Dark riabbracceremo il Jonas adulto Andreas Pietschmann, ed ancora Emily Beecham, apprezzata in Little Joe, Alexandre Willaume (Equinox), Miguel Bernardeau (Elite), Clara Rosager e Lucas Lynggaard Tønnesen da The Rain, Mathilde Ollivier (Overlord), Anton Lesser (Il Trono di Spade), Gabby Wong (Rogue One: A Star Wars Story), Aneurin Barnard (The Goldfinch), Maciej Musial (The Witcher), Rosalie Craig (London Road), Maria Erwolter (The Ritual), Yann Gael (Sakho & Mangane), José Pimentão (Al Berto), Isabella Wei, Jonas Bloquet (Elle) e Fflyn Edwards (Save the Cinema).
Baran bo Odar e Jantje Friese richiamano inoltre nel team creativo di 1899 altri grandi talenti dell’universo di Dark: il direttore della fotografia Nikolaus Summerer, lo scenografo Udo Kramer, il compositore Ben Frost e la truccatrice e parrucchiera Christina Wagner.
Christian Kaestner supervisionerà per il team Framestore effetti speciali, produzione virtuale e visualizzazione integrata.
Dark 4: il seguito di Dark ci sarà?
I creatori del fenomeno Dark non escludono categoricamente il ritorno alla loro serie capolavoro con la realizzazione di una quarta stagione: “C’è sempre una possibilità. Se riesci a pensarlo, è possibile“, afferma in modo criptico Jantje Friese, mentre Baran bo Odar aggiunge: “Sono così felice che non ci sia mai stato un Fight Club 2, avrebbe rovinato Fight Club (NdR: in realtà l’autore originale Chuck Palahniuk ne ha realizzato due graphic novel sequel, e un seguito cinematografico non è dunque così inimmaginabile). Forse tra dieci anni ci verrà una grande idea che darebbe senso a nuove stagioni di Dark, ma in questo momento sentiamo di aver concluso la nostra opera in tre stagioni. Avrei paura di realizzare qualcosa che potrebbe rovinare quelle tre stagioni.”
“Forse tra 33 anni?” scherza Jantje Friese.
In attesa che i 33 anni trascorrano in fretta, attendiamo trepidanti 1899.