3 Days in Cannes: La possibilità unica di sentirsi parte del più importante festival cinematografico del mondo
Con la precisa convinzione che tutti i migliori discorsi comincino con una confessione, ammetto di avere un modo tutto mio di digerire le esperienze più importanti che capitano nella mia vita: l’incredulità retrograda. Essendo anche quotidianamente un po’ San Tommaso, spesso la mia mente fatica a credere di aver preso parte o assistito ad eventi importanti o speciali, continuandosi a chiedere a distanza di mesi se non anni “ma davvero sono stato lì?”. Rientra in questa categoria anche la mia partecipazione alla 72° edizione del Festival di Cannes, e perciò a distanza di qualche settimana mi sembra utile mettere nero su bianco questa esperienza, sperando magari che un piccolo resoconto, oltre a scacciare questa mia incredulità di fondo, faccia conoscere a tanti miei coetanei questa splendida opportunità e, soprattutto, li smuova a tentare di prendere parte al più famoso e prestigioso festival cinematografico del mondo.
Giunta alla sua seconda edizione, l’iniziativa “3 Days in Cannes” è tanto esclusiva quanto il Festival del Cinema in cui si svolge: viene data infatti la possibilità a circa 2000 giovani appassionati cinefili tra i 18 e i 28 anni di poter partecipare come accreditati e scoprire i film in concorso sulla Croisette.
Il mio racconto di questa esperienza comincia con un passaparola, quello di una mia amica ed ex-collega di studi universitari, Giulia, che oltre ad aver fatto domanda online aveva già ricevuto risposta positiva al suo accredito: continuo ancora a ringraziarla perché senza di lei molto probabilmente non solo non avrei partecipato a questa tre giorni ma non ne sarei nemmeno venuto a conoscenza!
Per inoltrare la richiesta i tempi sono stati larghi, da metà febbraio circa fino a tutto aprile, e la procedura è tutta online, semplice e veloce, inclusa anche la scrittura di una breve lettera motivazionale in cui si spiega il proprio amore per il cinema e perché si vorrebbe partecipare alla rassegna: per ultimo va menzionato l’aspetto forse più importante, ovvero che sia la procedura che l’accredito sono completamente gratuiti!
Dopo una decina di giorni ricevo finalmente la conferma (travolto da un’ondata di comprensibile ed anche ovvia gioia!) ed arriva il tempo di organizzare il viaggio e il pernotto. Al momento della richiesta si possono scegliere tra i primi o gli ultimi tre giorni della rassegna e il mio consiglio è proprio di puntare sui secondi, come ho fatto anche io: oltre a poter vedere le proiezioni regolari e il film di chiusura, infatti, si possono assistere a delle proiezioni o delle ri-proiezioni speciali di tutti i film della Sélection Officielle sia riservate ai partecipanti del programma “3 Days” che aperte a tutti gli accreditati, dislocate nel Palais e nei cinema di Cannes vicini.
Durante il Festival, Cannes è il centro del mondo, se non di quello geografico almeno di quello cinematografico: una piccola ma adorabile cittadina della costa azzurra francese, con la collina del “Suquet” dove sorge la parte più antica fatta di strette viuzze tortuose e le bianche spiagge costeggiate dalla famosa Promenade de la Croisette su cui si affacciano gli alberghi più lussuosi, che per due settimane si trasforma nel palcoscenico mondiale dello showbiz. Ben diversamente da una kermesse come quella di Roma, che da anni è per l’appunto una “Festa” non più competitiva, è possibile entrare non solo alle proiezioni ma anche nei luoghi del festival solo se muniti di accrediti o inviti dato che l’evento non è aperto al pubblico, nemmeno a quello pagante: una volta ritirato il badge con la borsa marchiata “3 Days in Cannes” e millemila tra fogli volanti e depliant, la sensazione è proprio quella di un’improvvisa doccia fredda che ti fa rendere conto di quanto si è fortunati ad essere proprio lì, parte di qualcosa di più grande di noi stessi, molto più grande.
Tutto l’evento ruota attorno al Palais des Festival et des Congrès che è anche il luogo dove si trascorre, e soprattutto si vuole trascorrere, la maggior parte delle 72 ore messe a disposizione a noi giovani: la mia prima giornata, quella del 23 maggio, è cominciata proprio con la visita ai due luoghi più importanti dell’edificio e del Festival, ovvero il red carpet e la sala principale, il Grand Théâtre Lumière, dove è possibile entrare solo con invito e vestiti in maniera sobria, soprattutto alle proiezioni della sera dove senza smoking e papillon si viene lasciati fuori, persino se hai 22 anni. Biglietto alla mano per una replica mattutina di Matthias et Maxime di Xavier Dolan e una volta superati gli stringenti controlli, metto finalmente piede sul tapis rouge e le emozioni sono come amplificate, con io che mi guardo intorno stupito come un bambino ed estasiato nel dover catturare più immagini possibili nella mia mente. Dopo un ampio giro sempre tenuto a vista da assistenti e steward di ogni tipo, finalmente si entra nella galleria della grande sala da più di 2000 posti dove l’emozione culmina quando, a luci spente, viene proiettata la sigla della manifestazione con la gigantesca foglia di palma d’orata che sormonta la scritta “Festival de Cannes”: uno grande scroscio di applausi e di grida di approvazione mi fanno rendere conto di non essere l’unico lì con gli occhi lucidi e la pelle d’oca.
Il Palais è un ambiente davvero vasto che si sviluppa su cinque piani in cui, tra i vari info point, una frequentatissima caffetteria Nespresso (che offre tutto gratuitamente, tra l’altro) e svariati punti stampa, si snodano le altre sale Debussy, Buňuel e Bazin che a loro volta ospitano non solo le repliche dei film in concorso ma anche le proiezioni della sezione parallela Un Certain Regard e della selezione Cannes Classics. Ma le possibilità per gli accreditati “3 Days in Cannes” non finiscono qui: al cinema di Cannes “Les Arcades”, a poche centinaia di metri dal Palais, vengono messi in replica i film delle Sélection Officielle e di Un Certain Regard per dare la possibilità ai giovani cinefili di recuperare le pellicole più importanti della kermesse, mentre ogni sera, dalle 21:30, prende via il Cinéma de la Plage, una proiezione aperta a tutti su un maxi schermo letteralmente in riva al mare, all’aperto, un’occasione perfetta soprattutto per noi giovani di gustare alcuni classici del cinema mondiale comodamente seduti su sedie a sdraio e con i piedi nella sabbia fine della costa azzurra.
Durante il Festival l’evento che attira più pubblico, e oltre agli accreditati anche i turisti o i curiosi, è certamente la montée des marches, ovvero l’arrivo e il passaggio dei numerosissimi VIP che ogni sera mettono piede sul red carpet: nel primo pomeriggio la Croisette viene completamente transennata per permettere il via vai di decine di auto lussuose dai vetri oscurati, un assembramento di un centinaio di fotografi si schiera ai lati del tapis rouge e accanto alla corsia di arrivo delle NCC, una telecamera fluttua su un dolly mentre sul maxischermo del palazzo arrivano le prime immagini in diretta e la voce squillante di un presentatore francese rimbomba sul lungomare.
Mentre all’interno della zona transennata tutti gli addetti ai lavori sono in abiti eleganti, una folla di centinaia di persone si accalca intorno alla zona del tappeto rosso per poter rubare con i propri occhi e fotografare tutto quello che può, affollandosi sui marciapiedi del Boulevard e avvicinandosi a ridosso del Palais, negli spazi aperti al pubblico dell’Esplanade des Alliés. Questi sono i momenti che precedono le proiezioni serali dove giorno dopo giorno avvengono le prime dei film in concorso: a scendere dalla coda di auto marchiate “Festival de Cannes” è tutto il cast principale dei film presentati, guidato dal regista (tra i tanti di quest’anno Quentin Tarantino, Xavier Dolan e il nostro Marco Bellocchio) e al cui seguito troviamo le star più attese delle pellicole in questione, tra cui quelle che quest’anno ho avuto la possibilità di vedere ad una discreta distanza sono state Lea Seydoux, Elle Fanning, Marion Cotillard, Sylvester Stallone e Pierfrancesco Favino.
A coronare questa esperienza non può che esserci la cerimonia di premiazione conclusiva, ulteriore motivo per cui la scelta dei tre giorni finali per l’accredito è quasi un must! Il red carpet di chiusura è, al pari di quello di apertura, il più ricco e fastoso con la montée des marches scalata prima dalle più importanti personalità francesi della politica, della cultura, del cinema e della televisione e poi da i cast dei film in concorso, tutti al gran completo: un’occasione unica per vedere così tante star tutte assieme. Per tutti gli accreditati, non solo i “3 Days” ma anche stampa e business, il sipario sulla 72° edizione cala dall’esterno del Palais insieme alla solita e numerosissima folla di pubblico e curiosi, mentre tutti fissando dal di qua delle transenne il maxischermo su cui è possibile vedere la diretta televisiva di Canal+.
Il Grand Theatre Lumiere è gremito di sole personalità elegantissime tutte lì per invito, il presentatore della serata chiama sul palco alcuni VIP a presentare i vari premi che però vengono proclamati solo dal presidente di giuria con alle spalle la commissione giudicante: di volta in volta ad ogni premio annunciato, all’esterno si alzano grida di gioia e applausi e, spesso, anche qualche mugugno di malumore. Ma l’essere lì, a poche decine di metri da quel palco, da quegli artisti e da tutto quello che sta accadendo in quegli istanti, è la perfetta sensazione di essere al posto giusto nel momento giusto, di sentirsi umanamente appagati per dove il proprio percorso ti ha portato e anche fortunati per esserci arrivati. Ma la sensazione più bella e vibrante di vita che ti pervade lì, nel mezzo del festival cinematografico più importante al mondo, è quella speranza proiettata al futuro che non ti promette che farai qualcosa di grande o che arriverai per forza da qualche parte ma che assicura che da lì in poi, dopo esserti riempito tanto gli occhi quanto l’anima anche di quei soli tre giorni, tutto è in divenire, possibile se lo si vuole, a portata di sogno e forse anche di più.
Se si è giovani e appassionati di cinema ma non solo, quella di questi “3 Days in Cannes” è una possibilità unica che consiglio davvero a tutti, una di quelle esperienze che una volta vissute ti fanno guardare indietro mentre ti domandi “ma davvero sono stato lì?”.
Vittorio