Vita segreta di Maria Capasso: torna dietro alla macchina da presa Salvatore Piscicelli, questa volta con la trasposizione cinematografica di uno dei suoi romanzi. La nostra recensione
L’ultimo film di Salvatore Piscicelli risaliva al 2003, con la pellicola Alla fine della notte. Il regista, uno dei simboli del cinema partenopeo napoletano degli anni Ottanta, torna dietro la macchina da presa per la trasposizione cinematografica del suo romanzo Vita segreta di Maria Capasso, pubblicato nel 2012, con la sceneggiatura della moglie Carla Apuzzo.
Vita segreta di Maria Capasso è una storia a tinte rosa, che segue una giovane donna appartenente alla borghesia napoletana, Maria (interpretata da Luisa Ranieri).
La sua vita sembra andare bene, divisa tra il suo piccolo lavoro da estetista, la cura dei tre figli e l’amore di suo marito. Ma, improvvisamente, il marito si ammala di tumore e muore.
Così, Maria si ritrova da sola e si butta tra le braccia di Gennaro (interpretato da Daniele Russo, attore solamente teatrale, finora), il quale ha una vita piuttosto benestante.
Quando, però, i soldi non bastano più, Maria viene trascinata in un giro di droga: la donna dovrà portare una grossa quantità di cocaina in auto, fino alla Svizzera.
Nonostante le azioni criminali sempre più frequenti, Maria non si fermerà, così come la sua ambizione, fino al punto che le richieste non diverranno sempre più grandi e rischiose.
Vita segreta di Maria Capasso racconta una storia criminale attraverso gli occhi di una donna che non si ferma di fronte a nulla, mossa dalla propria ambizione e dalla voglia di avere di più.
L’idea alla base dell’opera è interessante e attuale nel richiamare le storie di camorra.
La protagonista, interpretata benissimo dalla Ranieri, riesce a trovare sempre delle soluzioni efficaci ai problemi per raggiungere i propri obiettivi, che non sono certamente nobili come abbiamo potuto vedere in altre pellicole del genere, ma alimentate esclusivamente dalla fame di possesso della protagonista.
I due punti forti e motivi di interesse del film sono Luisa Ranieri e la sceneggiatura.
La Ranieri interpreta benissimo una donna che, dopo aver perso tutto, vuole risalire la piramide sociale, nonostante debba combattere contro il limite della propria morale, portato sempre più oltre.
La sceneggiatura, dal canto suo, ha una struttura ben congeniata e strutturata dallo stesso autore del libro e del film. Equilibrata e scorrevole, senza fronzoli o rallentamenti, va dritta all’obiettivo.
Fa da sfondo alla storia una Napoli senza orpelli né alterata, bensì reale e raccontata, così com’è, allo spettatore.
Vita segreta di Maria Capasso si rivela film interessante, che non cade in luoghi comuni e neanche in eccessi, ma riesce a colpire nel segno, raccontando la storia di una donna che viene a patti con la propria morale pur di raggiungere i propri obiettivi.