Le Ragazze di Wall Street recensione del film di Lorene Scafaria con Jennifer Lopez, Constance Wu, Keke Palmer, Lili Reinhart, Julia Stiles, Cardi B e Lizzo [Roma Film Fest 14]
Jennifer Lopez si comporta da vera professionista in questo racconto dell’ascesa e dell’inevitabile caduta di una escort americana d’alto borgo. È facile credere alla cinquantenne attrice latina che impersonifica una testarda opportunista disposta a tutto – anche a ricorrere a inganni e sotterfugi spiccatamente femminili – per raggirare un’orda di banchieri di Wall Street e sottrargli una bella quantità di denaro.
Da consumata performer, J.Lo sa benissimo come muoversi su palcoscenici ben più grandi, figuriamoci davanti ad una camera. Forse è per questo che c’è aria di Oscar intorno a lei e al suo personaggio in questo heist movie in piena regola, basato su fatti realmente accaduti. C’è però qualcosa di profondamente sbagliato riguardo al risvolto estremamente cinico del mito di Robin Hood operato dalla regista Lorene Scafaria, in cui un gruppo di spogliarelliste drogano i propri facoltosi clienti per alleggerirgli i portafogli. È tutto scritto nel tagline americano del film, che descrive le donne intente a rovesciare i tavoli addosso ai propri facoltosi clienti.
C’è una sottile presunzione di colpevolezza per queste vittime e una sorta di giustificazione per l’operato criminale delle ragazze: queste persone frequentano degli strip club, oltre ad essere il simbolo corrotto del capitalismo. Così come è problematica la suggestione di una presunta illegalità di una relazione commerciale tra cliente e spogliarellista.
Le Ragazze di Wall Street (Hustlers), presentato in anteprima allla Festa del Cinema di Roma, è un bel riflettore puntato su Jennifer Lopez e altre attrici che mostrano un certo talento – vedi alla voce Costance Wu – ma è difficile non togliersi di dosso la sensazione che loro, come i loro personaggi, stiano semplicemente recitando una parte. Ne è un perfetto esempio la scena sul tetto in cui Ramona (Jennifer Lopez), alle prese con una sigaretta dopo una delle sue performance, invita Destiny (Constance Wu) a rannicchiarsi tra le sue gambe, avvolgendo entrambe in una enorme pelliccia. Una scena in cui c’è puro e semplice piacere visivo, con due attrici pienamente consapevoli della propria sensualità.
Sarebbe stato interessante impostare un altro tipo di riflessione al riguardo, forse più intrigante, e invece si finisce per rimanere impigliati in un groviglio estetico limitante che frena un altrimenti potente film.