Festa del Cinema di Roma 2019: il meglio e il peggio della 14° edizione di un evento sempre più esaltante
La 14° edizione della Festa del Cinema di Roma si è conclusa qualche giorno fa, tra film sorprendenti e incontri ravvicinati con personalità di spicco del settore. Facciamo il punto della situazione di quest’edizione, tra alti e bassi.
Le nostre recensioni dei film della Selezione Ufficiale
- Motherless Brooklyn di Edward Norton
- Pavarotti di Ron Howard
- Antigone di Sophie Deraspe
- The Aeronauts di Tom Harper
- Scary Stories to Tell in the Dark di André Øvredal
- Mystify: Michael Hutchence di Richard Lowenstein
- Downton Abbey di Michael Engler
- The Farewell di Lulu Wang
- 1982 di Oualid Mouaness
- Military Wives di Peter Cattaneo
- Willow di Milcho Manchevski
- Il ladro di giorni di Guido Lombardi
- Honey Boy di Alma Har’el
- Drowning di Melora Walters
- The Irishman di Martin Scorsese
- Deux di Filippo Meneghetti
- Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin di Werner Herzog
- Judy di Rupert Goold
- Waves di Trey Edward Shults
- Hustlers – Le ragazze di Wall Street di Lorene Scafaria
- Run with the Hunted di John Swab
- Your Honor di Andres Puustusmaa
- Western Stars di Thom Zimny e Bruce Springsteen
- On Air di Manno Lanssens
- Santa subito di Alessandro Piva
- Tornare di Cristina Comencini
La Festa non poteva aprirsi in modo migliore di come ha fatto. Edward Norton con Motherless Brooklyn ha incantato il pubblico e la critica grazie al tono estremamente nostalgico e delicato. Il racconto di una Brooklyn destinata a sparire, che forse è già scomparsa, ma che sicuramente non riavremo indietro. Il racconto di un’esistenza che non può più esistere. Condannata a perdersi nella foschia impenetrabile del passato. A presentare il film c’erano proprio i due protagonisti, Gugu Mbatha-Raw e Edward Norton, quest’ultimo protagonista anche di un Incontro Ravvicinato con il pubblico romano.
Le nostre recensione dei film della selezione Tutti ne parlano
- The Vast Of Night di Andrew Patterson
- Share di Pippa Bianco
La Festa ha poi continuato il suo percorso con un piede sul selciato e uno nel fango. The Aeronauts, il film con protagonisti Eddie Redmayne e Felicity Jones ha tenuto con il fiato sospeso, ma ha lasciato poco il segno, mentre il debutto cinematografico di Downton Abbey ha divertito ed emozionato tutta la stampa alle nove del mattino (il che è un risultato stupefacente per una pellicola del genere). Poi non sono mancate le sorprese, come il film basato sull’infanzia di Shia LaBeouf Honey Boy o il toccante Waves, ma anche 1982, con la sua potente visione infantile di un evento come quello dell’invasione del Libano.
Non mancano, però, anche delle produzioni deludenti. Tra tutte spiccano il film-concerto di Bruce Springsteen Western Stars, segno del decadimento definitivo dell’artista, ma sopratutto il documentario Cecchi Gori – Una famiglia italiana, vero fondo del barile di quest’edizione.
Le nostre recensioni dei film di Alice nella Città
- Lola di Laurent Micheli
- The Dazzled di Sarah Suco
- La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti
- Beyond The Horizon di Delphine Lehericey
- Maleficent – Signora del male di Joachim Rønning
- La famiglia Addams di Conrad Vernon e Greg Tiernan
- Maternal di Maura Delpero
- Bellissime di Elisa Amoruso
Fortunatamente, la Festa del Cinema di Roma si è conclusa in bellezza, con un film italiano che italiano non sembra (e ciò non è proprio un bene), Tornare. Il film di Cristina Comencini riesce a parlare allo spettatore molto più di altre produzioni d’oltreoceano presenti alla Festa che trattano lo stesso tema (in primis, il poco riuscito Share). Peccato per quell’identità mancata che poteva far gridare: “Ecco! Questo è cinema italiano”.
Ultimo, ma assolutamente non per importanza, il fulcro mediatico di quest’edizione: The Irishman di Martin Scorsese, che ha presentato la sua ultima opera alla stampa italiana. Il film è l’addio definitivo a un tipo di cinema che non può più esistere in questa società contemporanea, che ha sparato tutte le sue cartucce. Una pellicola crepuscolare, piena d’affetto. Scorsese cala il sipario. “It is what it is”.
I nostri incontri con i cineasti alla Festa del Cinema
- The Irishman – Incontro con Martin Scorsese
- Motherless Brooklyn – Incontro con Edward Norton e Gugu Mbatha-Raw
- Downton Abbey – Incontro con Jim Carter, Imelda Staunton, Michelle Dockery e Michael Engler
Finiti i film, è il momento dei vincitori. Oltre ai già annunciati premi alla carriera per Bill Murray e Viola Davis (entrambi i quali hanno saltato a piè pari la conferenza con la stampa, impedendoci di incontrarli), a portarsi a casa il premio del pubblico della Selezione Ufficiale è stato Santa subito, documentario che ripercorre la breve vita della martire Santa Scorsese. Il miglior film di Alice nella Città si è rivelato essere, invece, The Dazzled.
Dopotutto, non ci si può lamentare più di tanto di questa 14° edizione della Festa del Cinema di Roma. In una settimana è stato presentato veramente tanto buon cinema, abbastanza da mettere in ombra le piccole cadute di stile di cui sopra. Certo, non essere riusciti a incontrare Bill Murray e Viola Davis lascia un po’ con l’amaro in bocca, ma che ci possiamo fare: sono artisti. Speriamo in una 15° edizione ancora più esaltante, con ancora più eventi, ancora più emozioni, ancora più cinema.