Lupin III – The First recensione film d’animazione diretto da Takashi Yamazaki sui celebri personaggi disegnati da Monkey Punch distribuito da Anime Factory
Sono passati oltre quarant’anni dalle prima apparizioni di Lupin III e della sua banda sul grande schermo, con Lupin III – La pietra della saggezza (1978) e Lupin III – Il castello di Cagliostro (1979), creati nel 1967 ad opera dal celebre mangaka Monkey Punch, pseudonimo di Kazuhiko Katō venuto a mancare l’anno scorso, il cui Arsenio Lupin, liberamente ispirato all’Arsène Lupin di Maurice Leblanc, ritorna in Lupin III – The First.
Con il passare del tempo le storie di Monkey Punch sono rimaste ambientate negli anni ’60, ma i suoi eroi nel tempo sono diventati iconici e assunto un’aura di perenne attualità. Con The First Lupin III si trova ad affrontare diverse prime volte: anzitutto si ritrova alla prese con il diario di Bresson, unico tesoro di cui il nonno Lupin I non è riuscito ad impossessarsi; Lupin III esordisce inoltre per la prima volta assoluta nella nuova era del 3D, disegnato dunque e animato in 3DCG; infine, si tratta anche della prima volta di Takashi Yamazaki alla regia delle creature di Monkey Punch.
L’Italia in particolare ha un rapporto viscerale con Lupin III, trasmesso da oltre quarant’anni sulle emittenti televisive del nostro Paese, da quel 1979 che ha visto esordire Le avventure di Lupin III, poi ritrasmesse e proseguite anche con il titolo Lupin, l’incorreggibile Lupin.
In questa nuova avventura cinematografica, che ha incassato quasi 7 milioni di dollari in patria, Lupin III ritrova i suoi storici compagni Jigen, Goemon e Fujiko, insieme alla giovane aspirante archeologa Laetitia, all’inseguimento come detto del leggendario diario di Bresson e in fuga dall’ispettore Zenigata, alla caccia della sua nemesi in ogni angolo della Terra, pronto a tutto pur di arrestarlo e fermarlo una volta per tutte.
Lupin III – The First si rivela tecnicamente superlativo, un autentico incanto per gli occhi in cui ogni sequenza di fotogrammi appare un dipinto dai colori brillanti. L’aspetto emozionale non è da meno, con sequenze d’azione da cardiopalma, spettacolari e fotorealistiche, vissute sia a tutta velocità che in slowmotion, in mezzo al traffico o nel deserto, a bordo della Fiat 500 F gialla della banda di Lupin.
Come in Giappone, anche in Italia ritornano i doppiatori originali della serie d’animazione, Stefano Onofri (Lupin III), Alessandro Maria D’Errico (Jigen), Antonio Palumbo (Goemon), Alessandra Korompay (Fujiko) e Rodolfo Bianchi (Zenigata).
Marco R.