This Is Us 4 recensione quarta stagione serie di Dan Fogelman con Milo Ventimiglia, Mandy Moore, Sterling K. Brown, Susan Kelechi Watson e Chrissy Metz
Si è conclusa la quarta stagione di This Is Us, la serie creata da Dan Fogelman composta da diciotto episodi, tutti d’impatto proprio come questa serie ci sta abituando.
Ci eravamo lasciati con una Rebecca (Mandy Moore) anziana e malata e con Kevin (Justin Hartley), diventato padre, che non parla più con suo fratello Randall (Sterling K. Brown). A trovare Rebecca ci sono anche Nick (Griffin Dunne) e Toby (Chris Sullivan). Kate (Chrissy Metz) invece, non è presente e la sua assenza ha lasciato parecchie domande agli spettatori.
La scelta di interrompere la stagione dopo la nona puntata per poi riprenderla ha avuto le sue ragioni. Prima della pausa ci vengono narrate le vicende di tutti i personaggi che conosciamo, vecchi e nuovi. La seconda parte della stagione si focalizza sulla sua autentica protagonista, Rebecca. La malattia che colpisce la madre cade come un fulmine a ciel sereno che trova del tutto impreparati “i 3 più grandi”.
Nasce una grande diatriba tra Kevin e Randall che raggiunge il culmine nell’ultima puntata. La litigata tra i due mette faccia a faccia i due personaggi lasciando a noi decidere da quale parte stia la ragione. Non è un caso, però, che su Kevin si soffermi di più la macchina da presa. Difatti, è più probabile che gli spettatori parteggino più per quest’ultimo che, in questa stagione, si dimostra molto più maturo e altruista.
Abbiamo modo anche di entrare in simbiosi con Randall nella penultima puntata, Dopo l’incendio. In questa, il consigliere comunale, inquadrato pressoché in primo piano, ci rende partecipe dei suoi rimorsi. Nella sua confessione riusciamo a sostituirci al soggetto che ascolta la confessione di Randall, impossibile non empatizzare con lui. Kate, invece, affronta dei problemi di coppia che si ripercuotono sul figlio Jack. Vorremo bene ancora a Toby, ma questa volta i segreti e i misteri che si celano attorno a lui mettono a rischio la stabilità della coppia e la condivisione del suo punto di vista.
E Jack Pearson (Milo Ventimiglia)? Il padre dei “3 più grandi” assume un ruolo marginale. Se nelle passate stagioni abbiamo assistito alla sua morte e al suo rapporto con la famiglia, ora la sua figura sarà presente ma non predominante. Le puntate più degne di nota sono: Una settimana infernale. Seconda parte, La terapia, New York, New York, New York, la già citata Dopo l’incendio e l’ultima Sconosciuti. Seconda parte. Questo puntate sono estremamente potenti ed intelligenti e mettono in mostra l’ottimo lavoro scritto, registico e attoriale che caratterizza This Is Us.
I fan non potranno non emozionarsi al ricordo del primo episodio in assoluto, richiamato in causa durante la quarta stagione che, sebbene non raggiunga il livello delle precedenti, si riconferma ottima e non delude le aspettative. Come ci ha insegnato questa serie corale, l’empatia verso la famiglia Pearson è la base per apprezzare This Is Us e la quarta stagione non manca all’appuntamento. I personaggi sono sempre più interessanti poichè ciascuno affronta la propria evoluzione. Evoluzione che potrebbe farci comprendere ma non giustificare determinati personaggi, ed è forse proprio questo ciò che ci vuole.
Come da tradizione di This Is Us, tenete accanto a voi una scorta di fazzoletti durante la visione. La creatura di Dan Fogelman si riconferma una delle migliori serie TV mai realizzate: in attesa della quinta stagione, non perdetevi questa appena conclusa.