Il Marvel Cinematic Universe celebra 10 anni di storia e grandezza e volge verso la conclusione dell’universo supereroistico così come noi lo conosciamo ed abbiamo imparato ad amarlo nel bene e nel male.
Nato nel 2008 con Iron Man, si concluderà l’anno prossimo con Avengers 4, che segnerà il 22esimo film del MCU e la fine della cosidetta Fase 3 del franchise, ma anche di molte saghe, characters e volti familiari ai quali saremo costretti a dire addio, non senza nostalgia.
Un franchise che ha ridefinito e rilanciato un intero genere cinematografico ed incassato oltre 15 miliardi di dollari, raggiungendo una platea sconfinata di appassionati in tutto il mondo grazie al superpotere dei comics.
Chi vi scrive non è di certo un fanboy Marvel, e non ha di certo amato Captain America: Civil War o Spider-Man: Homecoming, tuttavia il giudizio su Avengers: Infinity War è estremamente positivo. E non soltanto perchè Thor (Chris Hemsworth), dopo l’esaltante Ragnarok, è semplicemente divino.
Avengers: Infinity War è tutto ciò che un film supereroistico dovrebbe essere, è mastodontico, adrenalinico e a tratti epico, ha i suoi eroi principali in forma smagliante, è un film che emoziona e porta lo spettatore a credere ancora una volta negli eroi.
160 minuti di azione, umorismo, nobiltà d’animo ed epica malvagità, i toni più oscuri ed elevati mai mostrati in un film Marvel che ci riconcilia con i characters più amati, cresciuti rispetto a dove li avevamo lasciati. C’è chi non ci crede più ma non mollerà mai, c’è chi si tira indietro, chi delude e chi non avrà più ritorno.
Un enorme film corale, certamente non esente da vuoti, situazioni superflue o forzate, personaggi e sotto-trame inevitabilmente finiti in secondo piano, tuttavia Avengers: Infinity War rappresenta uno spettacolo imponente che tiene incollati allo schermo, teso, divertente e ricco di scene d’azione gloriosamente riprese dai registi Joe ed Anthony Russo.
Eppoi c’è lui, perché in un film sulla lotta tra il bene ed il male è il male a dare senso al bene, perché il cinema sa raccontare il bene ma raramente riesce a mostrarci il male e ad offrirci un grande villain che dia senso al conflitto… e Thanos (Josh Brolin) è un villain impressionante, è l’assoluto protagonista del film, incarna il significato stesso della grandezza delle storie supereroistiche e le ragioni dell’amore verso il genere.
Tutti contro Thanos ed i suoi figli, perchè il male stavolta non ha alcuna intenzione di fare da contorno in una storia dal destino già scritto.
Avengers: Infinity War segna una nuova vetta per i Marvel Studios, emoziona come pochi film supereroistici moderni sono stati in grado di fare e traccia un confine di non ritorno, dopo dieci lunghi anni trascorsi in compagnia di una scintillante compagine di supereroi.
In attesa di Avengers 4 e dei definitivi titoli di coda, non possiamo che esclamare: We still believe in heroes.