Vincent

Buon compleanno Tim Burton: Vincent, recensione dell’esordio del genio visionario

Festeggiamo il compleanno di Tim Burton con la recensione di Vincent, il cortometraggio d’esordio del genio visionario con Vincent Price narratore

Il nome di Tim Burton è ormai ben noto nel settore cinematografico, letterario e artistico, tanto che a questo personaggio famoso è stato affibbiato, da più di trent’anni, l’etichetta di “Genio Visionario”. I suoi film sono diventati dei veri propri cult da materia di studio, soprattutto se parliamo della famosa animazione in stop-motion di cui si è fatto quasi pioniere e fonte d’ispirazione, per le generazioni successive, per tutti gli anni Novanta e buona parte dei Duemila. Guardando film come Nightmare Before Christmas (ideatore e produttore), La Sposa Cadavere e Frankenweenie, ci verrebbe da pensare che abbia creato qualcosa di unico e che queste opere non abbiano una vera e propria origine. Non è esattamente così, perché Burton le idee ben chiare su cosa avrebbe fatto in futuro le aveva già da giovanissimo. Facciamo un passo indietro nel tempo: era il 1982 e Burton lavorava alla Walt Disney Animation Studios come artista concettuale, distinguendosi già allora sia in espressione artistica che in trame da proporre, insomma il materiale ideato da Tim Burton non era prettamente idoneo a ciò che di solito sfornava la produzione Disney.

Lo vedreste Burton a disegnare animaletti felici e paesaggi luminosi, raccontare storie allegre e mettere da parte scheletri, zombie e racconti dell’orrore? No, non riusciamo nemmeno ad immaginarlo e probabilmente nemmeno lo stesso Burton, tuttavia la sua fortuna all’epoca era quello di ritrovarsi due alleati nelle alte sfere della Disney, cioè la dirigente Julie Hickson e il capo dello sviluppo creativo Tom Wilhite, che furono colpiti dal suo talento insolito e gli diedero quindi una possibilità, producendo l’adattamento cinematografico di una poesia scritta proprio dallo stesso Burton.

Vincent con i suoi Mostri
Vincent con i suoi Mostri
Vincent e il suo cane Abercrombie
Vincent e il suo cane Abercrombie

Ed è qui nasce Vincent, penultimo dei sette cortometraggi realizzati dal regista, piccolo gioiello che funge quasi d’ispirazione o premonizione a quei lungometraggi che avrebbe da lì a poco realizzato. La pellicola dura quasi sei minuti, è in bianco in nero e racconta, passo dopo passo, le vicende del protagonista che sono narrate dalla voce della leggenda di Hollywood Vincent Price, idolo dello stesso regista. Chiaramente la tecnica di animazione, anche se in stop-motion, è per forza di cose da accostare all’avanguardia dell’epoca, ma resta comunque una bella opera da ammirare, soprattutto per quello stile in bianco e nero che ricorda quello espressionista tedesco degli Anni ’20, ma non solo questo, all’interno ci sono degli pseudo cammei come quello di Jack Skeletron e Frankenweenie.

Nonostante duri poco meno di sei minuti Vincent è ricco di contenuti, dividendosi tra i desideri e l’immaginazione di Vincent e la sua “normale” realtà. Sembra quasi un omaggio a Vincent Price e alle pellicole dove ha recitato, a cui questo bambino alienato e fuori dal comune vuole assolutamente assomigliare.

Vincent recensione di Tim Burton
Vincent e il suo cane Abercrombie
Vincent recensione di Tim Burton
I tormenti di Vincent

Un corto che si guarda decisamente con piacere, dove i riferimenti artistici e letterari non mancano come il corvo di Edgar Allan Poe e i suoi tormenti tetri e macabri. Quello che rende unico Vincent è il messaggio di diversità, cardine in diverse pellicole di Burton, dell’individuo, di sentirsi in qualche modo preda dei propri sogni e dell’immaginazione scaturita dalle cose che più ci piacciono. siano pure insolite, e di cui vorremmo in qualche modo fare parte o addirittura viverle. Anche se Vincent è di base un corto dallo stampo horror, l’ironia dal sapore dolce-amaro di Burton è costante e più che spaventarci ci lascia sul volto un sorriso divertito e bonario.

Fan di Tim Burton o meno, Vincent è un cortometraggio che va assolutamente guardato perché questo bambino fuori dal comune spianerà al regista una strada piena di successi e film indimenticabili, raggiungendo l’individualità e creando uno stile unico ed inconfondibile.

Sintesi

Attraverso una poesia recitata da Vincent Price il cortometraggio animato Vincent racconta un mondo grottesco tra fantasia e orrore, facendo da apripista verso una strada piena di successi e film indimenticabili segnati dallo stile unico ed inconfondibile di Tim Burton.

Perché MadMass.it

Consapevoli del nostro ruolo, da sei anni in MadMass.it portiamo avanti una linea editoriale responsabile, preferendo la copertura dei festival al content farming, le recensioni al clickbait, le rubriche e le interviste al sensazionalismo. Stiamo cercando di fare la nostra parte: sostienici con una donazione, acquistando i prodotti consigliati sul nostro magazine o semplicemente passa a visitarci, sfoglia le nostre pagine e condividi i nostri articoli sui social: ci permetterai di continuare a crescere e fare sentire la nostra voce.

Articoli Correlati

Commenti

Ultimi Articoli

Attraverso una poesia recitata da Vincent Price il cortometraggio animato Vincent racconta un mondo grottesco tra fantasia e orrore, facendo da apripista verso una strada piena di successi e film indimenticabili segnati dallo stile unico ed inconfondibile di Tim Burton.Buon compleanno Tim Burton: Vincent, recensione dell'esordio del genio visionario