È il 5 novembre: è arrivato il momento di un rewatch di V per Vendetta. Riscopriamo insieme il film tratto dal romanzo a fumetti di Alan Moore
“Remember, remember the 5th of November”
V per Vendetta è un film del 2005, diretto dal regista James McTeigue e tratto dalla graphic novel di Alan Moore. La pellicola racconta una storia distopica di oppressione, incentrata su una società totalitaria e militarizzata, governata da un regime oppressivo che richiama quello raccontato da George Orwell in 1984. Infatti, tutti i dissidenti politici, gli omosessuali, i neri, gli ebrei, i rom e i senzatetto vengono rinchiusi nei campi di concentramento, poiché chiunque venga considerato “diverso” o pericoloso dal governo, deve essere eliminato.
La storia è ambientata a Londra, città nella quale il partito nazionalista del Fuoco Norreno è riuscito a salire al potere, instaurando un regime dittatoriale basato sulla paura del popolo nei confronti di fantomatici terroristi, oppresso e privato di qualsiasi libertà.
Ma una luce appare nell’oscurità: un uomo, che si fa chiamare V, divulga i suoi ideali anarchici e lo fa indossando la maschera di Guy Fawkes, un celebre cospiratore cattolico che partecipò alla Congiura delle Polveri (quando, nel 1605, un gruppo di cospiratori cercò invano di far esplodere la Camera dei Lord per uccidere il re protestante Giacomo I).
Nella notte del 4 novembre 2019, V incontra una ragazza, Evey e la salva dalla polizia segreta del governo. Da quel momento la sua vita sarà legata a doppio filo a quella del famoso anarchico, fino all’estremo tentativo di libertà, di una nuova vita.
V per Vendetta, uscito nelle sale quindici anni fa, ha acquistato col tempo una vera e propria iconicità, ponendosi come baluardo contro le oppressioni e i regimi totalitari. La maschera di Guy Fawkes, entrata ormai nell’immaginario comune, è stata usata spesso da gruppi di libertari ed anarchici per dimostrare la loro ribellione e promuovere le proprie idee politiche (basti pensare al movimento Anonymous).
La storia della nascita della pellicola risale alla fine degli anni Ottanta, quando il produttore Joel Silver acquistò i diritti di due opere DC Comics di Alan Moore: Watchmen e V per Vendetta. Inizialmente avrebbero dovuto dirigerlo le sorelle Wachowski, intorno alla metà degli anni Novanta, quindi molto prima di Matrix. Il progetto slittò fino agli anni Duemila, quando le due sorelle offrirono la regia al regista McTeigue, con la loro sceneggiatura.
Nonostante il grande successo della pellicola, il creatore Alan Moore si dichiarò fortemente insoddisfatto dalla trasposizione e richiese di non comparire nei titoli di testa. Al contrario, l’illustratore della graphic novel David Lloyd e collaboratore di Moore, si dichiarò soddisfatto della sceneggiatura.
Come già detto, V per Vendetta è stato spesso accostato al capolavoro di George Orwell, 1984, proprio per i temi portanti: l’oppressione dei popoli, il totalitarismo, la perdita della libertà individuale e la voglia di rivoluzione e ribellione. Effettivamente l’opera di Alan Moore, scritta durante gli anni Ottanta, si rifà all’odio contro ogni tipo di regime di destra e conservatore e qualunque partito sfrutti la violenza e la paura del popolo per ottenere il controllo. Regimi del genere portano al razzismo, alla xenofobia, all’omofobia, ovvero all’odio verso tutto ciò che viene considerato “diverso” dalla “normalità” presentata da questo tipo di regimi, basti pensare al fascismo, al nazismo e allo stalinismo.
Nonostante V per Vendetta si presenti come una luce alla fine del tunnel, rappresentando una sorta di ribellione, di vendetta e di rivalsa sul governo oppressore, non dà una completa visione positiva e ottimista. L’anarchia totale e folle non viene vista come fonte di salvezza nell’opera, ma viene guardata con la paura che essa si trasformi in un altro regime assolutista.
Il personaggio V (interpretato magnificamente da Hugo Weaving) è molto complesso: un prodotto del regime stesso, prigioniero in uno dei campi di detenzione del governo. Durante la sua prigionia, così come gli altri prigionieri, V è stato sottoposto a diversi esperimenti, tra cui l’iniezione di un siero che porta la morte a tutti gli altri, ma non a V. Ed è la vendetta a muovere i fili nella sua vita, privato della sua libertà ed identità. Per questo facciamo fatica a scindere i motivi per cui V cerca di fare giustizia: si tratta solo di vendetta personale o in lui si muovono i fuochi dell’anarchia?
È proprio questo il fulcro dell’opera di Moore e di questa trasposizione cinematografica, il dubbio che fa nascere nello spettatore: è possibile una via intermedia tra la folle anarchia e la restringente dittatura?
Grandiosa la performance di Natalie Portman, nei panni di Evey Hammond. Evey viene salvata da V durante un’aggressione da parte della polizia segreta del partito, a causa della violazione del coprifuoco. V la porterà nel suo mondo, non senza dolore e sofferenza, rendendola erede morale del suo pensiero.
V per Vendetta: le curiosità del film
- Inizialmente il ruolo di V era stato dato all’attore James Purefoy, il quale abbandonò la produzione per le difficoltà incontrate nel recitare sempre con una maschera addosso;
- Il ruolo di Evey fu offerto anche a Scarlett Johansson e Bryce Dallas Howard;
- Durante il film appaiono diversi spezzoni di immagini dell’attentato di Londra del 2005, che avvennero proprio durante le riprese del film;
- Durante la scena della sua prigionia, i capelli di Natalie Portman furono tagliati realmente. L’attrice ha più volte affermato di volerlo fare da tempo, ma di non averlo potuto fare per motivi lavorativi;
- V per Vendetta è stato girato quasi del tutto in notturna. Per le riprese al Parlamento e alla Torre dell’Orologio, la produzione ebbe il permesso solamente da mezzanotte alle 4.40 del mattino, potendo fermare il traffico solo per 4 minuti alla volta;
- Il ruolo dell’Alto Cancelliere Adam Sutler è stato affidato all’attore britannico John Hurt. L’attore era stato anche il volto di Winston Smith, protagonista nella trasposizione cinematografica dell’opera 1984.