È Capri – Revolution il film del giorno alla Mostra: per leggere la recensione in anteprima dell’ultimo lavoro di Mario Martone, cliccate qui.
La giornata prosegue con un ritorno molto gradito, quello di Zhang Yimou, vincitore di due Leoni d’Oro. Il regista cinese, che verrà insignito del premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker, presenta Fuori Concorso Ying (Shadow), film che va a ripescare una figura mitica della storia, quella delle “ombre”, sosia addestrati e fedeli di re e nobili che si sostituivano a loro con coraggio e dedizione per proteggerli. Yimou torna al cappa e spada e lo fa con il rigore formale di sempre: i duelli sono coreografati con l’inventiva dei giorni migliori e la fotografia desaturata spinge l’estetica ai massimi livelli, senza mai cadere in eccessi estetizzanti. È questo il punto di forza di un film che ha invece molto poco di nuovo da dire a livello contenutistico. Ying è puro piacere per gli occhi. (3 stelle su 5)
The Nightingale, presentato nel Day 8 in Concorso, è uno dei film più discussi della Mostra in seguito a un epiteto riprovevole rivolto da uno spettatore a Jennifer Kent al termine della proiezione. Difficile aggiungere altro su questo revenge movie che segna un netto cambiamento di percorso della regista australiana dopo il buon lavoro fatto con Babadook. L’efferatezza del film, non del tutto giustificata in rapporto al messaggio da veicolare, finisce infatti con l’indisporre e il depotenziare alcune buone trovate, come quella di offrire un’opportunità di riscatto alle vittime e agli “ultimi”. La reazione finale fa però riflettere: forse gli eccessi della Kent non si allontanano molto dalla realtà in cui viviamo.
(2 stelle su 5)
A domani con l’ultimo Daily, che darà spazio prevalentemente al nuovo film di Roberto Andò.