Terminata ieri alla Nuova Fiera di Roma la XXIV edizione del Romics, fiera del Fumetto: quattro giorni dedicati interamente al vasto mondo dei comics, del cinema, dell’Animazione e dei Games.
Oltre 200mila i visitatori quest’anno: un universo sempre più popolato, negli ultimi anni, da giovani e giovanissimi, mentre fino a pochi anni fa era l’universo privato destinato ad appassionati e nerd over 25.
Anche quest’anno il programma (che ha abbracciato ben cinque padiglioni) era piuttosto ricco e pregno di autori, espositori e di interventi, e si è celebrata anche la ricorrenza per i 30 anni della Disney Pixar. E, a proposito di Disney, molte le principesse (più o meno giovani) che sfilano tra i padiglioni del Romics nei loro cosplay, chi in abito classico e chi “rivisitato” (Alice horror col grembiulino sporco di sangue, Robin Hood versione femmina, ecc.), realizzando per un giorno il proprio sogno d’infanzia all’interno di questa annuale “Isola che non c’è” in cui tutti quanti torniamo un po’ bambini.
Pensate che due nostalgici signori di 70 anni camminavano mano nella mano vestiti da Signora Minu’ e marito… ve la ricordate? Quella che col cucchiaino diventava piccina piccina. Ecco così anche noi nel nostro cucchiaino mettiamo “quel poco di zucchero” di cui parlava Mary Poppins, zucchero fatto di Anime, fantasy e favole, e torniamo piccini per dedicarci almeno un giorno (oppure – perché no? – tutti e 4) ad incontrare dal vivo i nostri eroi disegnati.
Ma, mentre le bambine cresciute (come me) si divertono ancora ad indossare la scarpetta di Cenerentola, le generazioni 2K vedono sfilare molte baby Wonder Woman e baby Harley Quinn: si vede che è finita l’epoca in cui si attendeva addormentate il bacio di un principe, e che la bacchetta magica della fata è stata sostituita da una coloratissima mazza da baseball. Per la serie: il mondo è nostro e ce lo prendiamo… o magari lo salviamo proprio! Insomma, al Romics c’è sempre chi gli eroe li legge e chi, invece, quei panni preferisce vestirli.