Ogni volta che si racconta un’icona, si cerca di scavare oltre la maschera… impresa quasi mai semplice. Il doppio della difficoltà c’è se le icone sono addirittura due.
Stan & Ollie, diretto da Jon S. Baird, narra le vicende del celebre duo comico – in arte Stanlio e Ollio -, interpretati rispettivamente da Steve Coogan e John C. Reilly, alle prese col loro tour britannico del 1953.
Ma chi erano veramente? Stan Laurel e Oliver Hardy, la coppia più celebre della storia del cinema, perfettamente sinergici, perfettamente incastrati tra loro. “Due menti senza un singolo pensiero” (cit. da Figli del Deserto), eppure capaci – a quanto ci mostra questa pellicola – di terminare l’uno il pensiero dell’altro. Ed era questa non comune sinergia a renderli un meccanismo perfetto sulla scena o davanti alla macchina da presa, protagonisti di mille storie eppure sempre profondamente se stessi (cit. “In quelle storie nessuno ci conosce e noi non conosciamo nessuno”).
È estremamente difficile raccontarli, definirli. Un critico dice di loro che erano “due bambini nel corpo di adulti”… e probabilmente è vero. Bambini che giocano ad essere qualcun altro, “to pretend to be”, come dicono gli inglesi.
E sulla scena, chi “pretendevano” di essere? Niente più di due uomini comuni, come ce ne sono tanti. Come dice lo stesso Oliver Hardy:
Il mondo è pieno di persone come Stanlio e Ollio. Basta guardarsi attorno: c’è sempre uno stupido al quale non accade mai niente, e un furbo che in realtà è il più stupido di tutti. Solo che non lo sa.
Stan e Ollie erano questo. Ma erano anche molto altro. Erano due maschere, due macchiette, il comico e la spalla, il clown bianco col volto allungato da Pierrot e il clown rosso, l’Augusto pieno di vita coi rossi alle guance e sorridente; che funzionarono e continuarono a funzionare sempre coi medesimi lazzi e scherzi (“è meraviglioso che voi vi esibiate ancora con successo usando le stesse vecchie gag”, cit. dal film).
Ma oltre a questo erano due uomini, con le loro fragilità e le loro debolezze.
E, più di ogni altra cosa, erano due amici. “Siamo amici solo perché Hal ci ha messi insieme”, dice in un attimo di rabbia Ollie, nel film; storicamente Hal Roach fu, nel 1921, il produttore che per primo intuì che Stanlio e Ollio avrebbero funzionato bene insieme, vedendoli recitare su un suo set (Cane fortunato, il corto in cui si conobbero, nel 1921). Quindi, il 3 dicembre 1927, girarono il loro primo corto come coppia comica: Metti i pantaloni a Philip. E nacque la leggenda.
Se però Hal aiutò la scintilla a scoccare, furono la vita e l’arte ad unirli per sempre, nonostante si siano qualche volta persi… ma sempre ritrovati. “You’re not leaving, Stan. We’ve got shows to do” (cit. Ollio nel film)