America, anni ’60.
Tony Vallelonga detto Tony Lip, per la sua abitudine a sparare “bullshit”, (interpretato da Viggo Mortensen) è un rozzo italoamericano del Bronx che lavora come agente di sicurezza al Copacabana, uno dei locali notturni di maggior successo a New York, e che però si vede costretto a cercare un lavoro temporaneo, a causa della chiusura del club per ristrutturazione.
In ristrettezze economiche e in mancanza di alternative che non prevedano l’aiuto di piccoli mafiosi, Tony si trova costretto ad accettare l’offerta del pianista afro-americano Don Shirley (Mahershala Ali), che lo ingaggia come autista per farsi accompagnare nel Sud degli Stati Uniti durante il tour che intraprenderà per ben 8 settimane e che finirà proprio in prossimità della vigilia di Natale.
Nel loro viaggio on the road, Tony e Doc dovranno fare affidamento sul “Green Book”, una guida – molto popolare in quegli anni – che indica le poche e specifiche strutture dove gli afroamericani possono dormire ed essere al sicuro nei vari stati.
Insieme affronteranno razzismo e pregiudizi, lasciandosi alle spalle le proprie diversità e grazie alla convivenza forzata, allo scontro, alla gentilezza e al senso dell’humour i due si ritroveranno uniti, al di là delle differenze.
Presentato al Festival del Cinema di Roma, il film racconta l’amicizia tra due persone che non hanno, all’apparenza, nulla in comune. Al di là delle differenze razziali, diversa l’estrazione sociale, la cultura e la visione del mondo.
Può sembrare una storia banale e già vista ma il regista Peter Farrelly – conosciuto soprattutto per le sue numerose commedie (Scemo + scemo, Tutti pazzi per Mary, Io, me e Irene…) – qui, nel suo primo film drammatico, scommette sul buon vecchio stile che si adatta perfettamente al tono e alle intenzioni di questa storia. Sorprende l’equilibrato gioco di generi che crea in Green Book, dando vita ad un affascinante miscuglio di buoni sentimenti con qualche goccia di conflitto razziale, ma soprattutto con dialoghi pimpanti e arguti sull’uguaglianza e sull’amicizia.
Scordatevi le atmosfere di Una poltrona per due, ma si apprezzerà sicuramente un film che vuole parlare di tematiche importanti – e di grande attualità – non rimanendo ingessato nel genere drammatico ma aprendosi alla tradizione della commedia americana di Frank Capra e Billy Wilder.
Punto di forza del film è senza dubbio la prova eccezionale della coppia protagonista, la loro chimica è esplosiva e funziona divinamente. Viggo Mortensen sorprende per la sua bravura nel ruolo forse più divertente della sua carriera, nel quale rende l’animo e la parlata degli italoamericani senza farne una caricatura, mentre Ali conquista lo spettatore con una interpretazione di grande rigore nei panni di un personaggio in perenne lotta contro se stesso.
Vincitore del Toronto Film Festival, Green Book, per il quale prevediamo un bel successo di critica e di pubblico, si prenota un posto sicuro nella griglia dei prossimi Oscar.
Gabriela