They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani recensione documentario di Peter Jackson presentato al Ravenna Nightmare Film Fest XIX
Peter Jackson riaccende l’interesse sulla Prima Guerra Mondiale con They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani, un documentario di archivio che, dopo una breve distribuzione interrotta dalla pandemia, ritorna in sala al Ravenna Nightmare Film Fest.
Il regista neozelandese riporta indietro lo spettatore con un mastodontico lavoro di selezione e restauro, prendendo a piene mani dagli archivi dell’Imperial War Museums e dalla BBC. Oltre cento ore di materiale video a disposizione, restaurate interamente da Weta Digital e poi donate al Museo. Un’operazione che va oltre il “semplice” cinema, anche per lo stesso regista, che dedica il film alla memoria di suo nonno, soldato neozelandese che servì nell’esercito durante la Grande Guerra.
Il cinema come strumento di memoria
Ricordando Wiseman, maestro del documentario, ogni singolo frammento audiovisivo nasconde storie, basta saperle trovare e montarle insieme. Peter Jackson fa un lavoro minuzioso di analisi e di cucitura, unendo immagini ai racconti audio dei sopravvissuti. Partendo dalla dichiarazione di guerra dell’Inghilterra alla Germania (4 agosto 1914) e arrivando all’armistizio dell’11 novembre del 1918, lo spettatore si ritrova immerso nella vita dei soldati. Persone semplici, ragazzi giovani, troppo giovani, mandati al macello nell’insensatezza della guerra.
Vi riesce con reperti video restaurati accuratamente, che trasportano alla modernità il racconto. Questo tentativo di attualizzare l’immagine a tratti però l’aliena, per via del realismo delle immagini mostrate. In un lungo flusso di coscienza generato dalle infinite voci dei soldati, gli spettatori vengono trasportati nei piccoli episodi della vita di trincea, dal reclutamento fino alla morte. Inizialmente con immagini in bianco e nero, che poi con l’avanzare del racconto si arricchiscono con colori ricostruiti, video restaurati ed effetti sonori. Tanto quanto il reparto visivo, ad impressionare è anche il sonoro. Cannoni, esplosioni, grida di dolore tornano alla vita dalle immagini mute di un cinema passato.
Nel mezzo del conflitto, in una guerra iniziata a cavallo e finita sui carri armati, ciò che impressiona è la macchina da presa sul campo di battaglia. Cinema che va al di là della propaganda, che oltre ad essere arma morale per la popolazione ha permesso di riportare a noi tali reperti, inizialmente nascosti in polverosi archivi.
Il documentario diventa così un’interessante riflessione sull’uso dell’immagine e sulla sua importanza, che messa nelle mani di un regista talentuoso come Peter Jackson crea una esperienza di profonda fascinazione. They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani è tra i documentari imperdibili degli ultimi anni, opera che punta moltissimo sull’impatto emotivo ancor prima che sull’accuratezza storica.