I Dèmoni dello schermo: intervista al regista Lamberto Bava su Dèmoni, Twins e il cinema horror italiano, dal leggendario padre Mario a Dario Argento
Lamberto Bava (Roma, 1944) è un regista e sceneggiatore italiano specializzato nell’horror e nel cinema di genere. Figlio del leggendario Mario, entra nel mondo del cinema collaborando a vario titolo sui set del padre, fino a firmare la co-regia di Schock, e intanto entra in rapporto anche con Dario Argento di cui diventa uno dei collaboratori più fedeli. Fra i molti film e serie tv diretti e a volte anche prodotti da Lamberto, il più noto a livello internazionale è sicuramente Dèmoni, uscito nel 1985 e ispiratore di un gran numero di sequel e remake più o meno ufficiali.
Lamberto Bava: l’intervista
Come nacque l’idea originaria di Dèmoni, e come hai collaborato con Argento, Franco Ferrini e Dardano Sacchetti alla sceneggiatura?
Lamberto Bava: L’idea di partenza di Demoni nasce dal fatto che un giorno Dario mi chiamò proponendo di produrre un film diretto da me. Mi chiese se avevo “qualche idea”, e allora io mi sono guardato attorno tra i miei amici sceneggiatori e quello che io stesso avevo scritto. Dopo un po’ è venuto fuori un soggettino per un film a episodi scritto da Dardano Sacchetti, che all’inizio prevedeva tre storie diverse. Io l’ho dato a leggere Dario, che disse “non amo trittici, ma l’episodio centrale, anche se per ora è solo una paginetta, potrebbe essere perfetto per un film”. Ci siamo messi al lavoro sulla sceneggiatura in quattro e così è venuto fuori Dèmoni.
A quando risaliva la prima conoscenza con Dario Argento, e come si era sviluppato il vostro rapporto negli anni prima di Dèmoni?
Lamberto Bava: Ho conosciuto Dario Argento grazie alla grande Daria Nicolodi, che era stata co-protagonista di diversi film di mio padre Mario, Schock e La Venere d’Ille. Cominciammo a frequentarci e grazie a lei conobbi Dario e divenni anche suo amico; finché un giorno non mi disse “devo girare un film che si intitola Inferno, vuoi farmi da aiuto?”. Io fui molto contento, fui l’aiuto regista di Dario sia per Inferno che per Tenebrae, poi ho iniziato a fare, anche grazie al suo aiuto, i miei film da regista.
A firmare le colonne sonore di Dèmoni è un altro dei più storici collaboratori di Dario Argento, il frontman dei Goblin Claudio Simonetti: come hai lavorato alla colonna sonora con lui?
Lamberto Bava: La musica di Dèmoni dovevamo una musica molto particolare, volevamo fare una colonna sonora innovativa: il nostro è stato il primo film italiano a uscire con il formato Dolby Stereo. Dovevamo fare innanzitutto una musica di commento, e il tema principale Demon Claudio continua a suonarlo in tutti i posti dove porta in concerto il repertorio dei Goblin. Oltre alle sue musiche, ci siamo confrontati con la RCA sui loro brani di più recente uscita, e siccome loro ci proponevano sempre dei prezzi molto abbordabili mettemmo diversi loro singoli, tra cui una canzone degli Scorpions, nella colonna sonora del film, perché ci stavano molto bene.
Come si svolse invece la collaborazione con Sergio Stivaletti sul fronte degli effetti speciali?
Lamberto Bava: Sergio Stivaletti era un ragazzo che io conoscevo perché fino a quel momento aveva girato delle cose da solo; poi aveva fatto con grande successo il bambino-mostriciattolo di Phenomena, e questo gli aveva dato una piccola notorietà. Gli demmo fiducia, affidammo a lui parte degli effetti speciali di Dèmoni e incominciammo a pensare a come sarebbero potute essere queste creature infernali. Non ci scordiamo che Dario Argento era stato il produttore anche di Zombi – Dawn of the Dead di George A. Romero, e ci tenevamo a non richiamare troppo quel film. Per noi era molto importante rimarcare la differenza che c’è tra zombie e demoni: gli zombie devono essere notoriamente lenti, i demoni sprizzano energia, sono fulminei e cattivissimi.
Dèmoni fu un importante successo sia a livello nazionale che ancor di più a livello internazionale: a oltre trentacinque anni dalla sua uscita, quali sono le testimonianze dell’eredità del film che ancora riceve?
Lamberto Bava: In Italia Dèmoni andò bene, andò molto bene all’estero ed è diventato un film cult. Poco prima della pandemia, a dicembre del 2019, sono stato a Toronto ad una celebrazione del film in grande stile: con mia grande gioia ormai Dèmoni è un film inserito nella storia del cinema di genere internazionale, e i giovani tuttora lo guardano.
Come mai, nonostante questi grandi successi internazionali degli horror italiani del passato, adesso è subentrata una crisi del cinema di genere in Italia?
Lamberto Bava: “Vallo a spiegà!”, come dicono a Roma… Per me è davvero inspiegabile, fino agli anni settanta e ottanta noi italiani in questi generi andavamo a gonfie vale. Il cinema che faceva mio padre sbaragliava la concorrenza dei prodotti esteri. Adesso gli altri paesi sono tutti bravi a fare horror, e noi in Italia abbiamo difficoltà a fare film di qualunque tipo. È un discorso anche economico: se ti va bene magari te le danno anche “due lire e mezzo”, ma con un basso budget non si può fare un bel film.
Qualche anno fa è stato annunciato il tuo nuovo film da regista, Twins, con Isabella Orsini e Gérard Depardieu: a che punto è la lavorazione? Quando uscirà?
Lamberto Bava: Twins è stato girato ma ancora non è finito, comunque sicuramente uscirà. Il fatto è che, non durante le riprese ma nei mesi e negli anni successivi, purtroppo diverse persone che a vario titolo avevano lavorato al film sono venute a mancare… e siccome Twins parla proprio del diavolo, preferisco per il momento fare le corna e non dire altro!