Voyage of Time

Voyage of Time recensione documentario di Terrence Malick con Cate Blanchett [Anteprima]

Voyage of Time – Il cammino della vita recensione documentario scritto e diretto da Terrence Malick con Cate Blanchett

Che Terrence Malick fosse un seguace dell’esistenzialismo ontologico con una chiosa sull’esistenza umana come trascendenza (filosofia heideggeriana, a cui si rifà la sua formazione) e sulla ricerca del senso della vita, si sapeva già. The Tree of Life è la sua quinta opera che di dubbi metafisici ne fa la trama principale. E La sottile linea rossa ne studia il concetto di morte sulla linea del tempo che ha “sempre l’ultima parola”.

Ed è il tempo a scandire le varie fasi del cammino della vita in Voyage of Time. Una lunga gestazione per questo magnifico capolavoro presentato alla 73ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: prima “uno dei suoi più grandi sogni da realizzare” per Malick, poi parte del girato integrato nel film The Tree of Life. Per non parlare del cast: Brad Pitt la voce maschile narrante della storia, salvo “ridursi” semplicemente a produttore della pellicola, Emma Thompson che lo rimpiazza e infine la voce sensuale femminile di Cate Blanchett che si aggiudica il pregio di narrare le origini della vita sul pianeta Terra.

La natura nel documentario Voyage of Time
La natura nel documentario Voyage of Time (Credits: Double Line)
Voyage of Time - Il cammino della vita di Terrence Malick
Voyage of Time – Il cammino della vita di Terrence Malick (Credits: Double Line)

E inizia così Voyage of Time: con la voce fuori campo di Cate Blanchett che invoca la Madre Terra, dispensatrice di vita. Luce, oscurità, colei che dà e colei che toglie mentre immagini contemplate di prime forme di vita riempiono il grande schermo. Magma di un rosso acceso che esplode e si riversa sulla terra, movimenti cosmici fuori dalla crosta terrestre, le onde che si infrangono, le correnti di risacca, i geyser che eruttano dalla superficie della terra, i primi animali che popolano vari lembi di strato terrestre e marino, con zoomate su specie di pesci e sul loro meccanismo di sopravvivenza perché così deve essere il cerchio della vita. Per collimare con i preistorici dinosauri che scorrazzano qua e là senza la paura di una lancia conficcata sul corpo dall’animale più pericoloso di tutti: l’uomo.

E appaiono i primitivi homines con un mento pronunciato e i denti sporgenti nel loro primordiale profilo. Una scimmia con le fattezze da uomo che inciampa nella sua evoluzione, con la scoperta del fuoco, la caccia e l’astuzia di chi sta subendo la sua naturale trasformazione.

Ominide in Voyage of Time
Ominide in Voyage of Time (Credits: Double Line)
Un dinosauro nel documentario di Terrence Malick
Un dinosauro nel documentario di Terrence Malick (Credits: Double Line)

Scene di vita queste osservate con la lente di ingrandimento, con un’occhiata cinematografica dall’alto per stregare lo sguardo sulla vera bellezza della natura insita dietro quei fenomeni. Perché l’immaginario collettivo non rimane più radicato nella pura fantasia ma diventa raffigurazione manifesta di tutti i nostri perché. Per svelare alla fine che quegli spezzoni di video di uomini di qualsiasi paese visibili a mo’ di frame, intervallati da un sussurro e l’altro di Cate Blanchett che ci tiene ancorati alla sedia, sono figli della stessa entità superiore che noi chiamiamo Mother”.

Ci aveva provato qualche tempo fa il visionario Stanley Kubrick con il suo 2001: Odissea nello spazio a rendere omaggio al pianeta Terra e alla vita che ha generato, con i suoi ominidi che si affacciano alle prime scoperte. E filosoficamente antitetico anche Lars von Trier con il suo Melancholia aveva celebrato la natura (orrorifica e maligna) della Terra e le sue ripercussioni. Ma Terrence Malick alza il livello. E i notevoli effetti speciali meditati per uno schermo IMAX e il sonoro da brivido che rimbomba nelle orecchie di Voyage of Time si mescolano al fascino delle immagini che non hanno bisogno di parole.

Una scena dal documentario di Terrence Malick
Una scena dal documentario di Terrence Malick (Credits: Double Line)

Sintesi

Voyage of Time è il documentario di Terrence Malick che racconta le origini della vita sul pianeta Terra, impreziosito dalla voce sensuale di Cate Blanchett, i notevoli effetti speciali meditati per uno schermo IMAX e il sonoro da brivido che rimbomba nelle orecchie, mescolati al fascino delle immagini della natura che non hanno bisogno di parole.

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