GEN V recensione episodio 1 serie tv con Jaz Sinclair e Chance Perdomo [Amazon Prime Video Anteprima]
Nell’industria dell’intrattenimento, in cui si stava vivendo un’inarrestabile ascesa del racconto supereroistico, grazie soprattutto all’onnipresente Marvel Cinematic Universe, l’approdo su Amazon Prime Video di The Boys, serie televisiva tratta dall’omonimo fumetto di Garth Ennis, ha rappresentato una ventata d’aria fresca.
Proprio come nell’opera originale, la serie si proponeva di portare sullo schermo sì un racconto relativo ai supereroi, ma tradendone tutti gli stilemi narrativi, a partire dalla scrittura dei personaggi sino ad arrivare all’estetica: visivamente The Boys voleva essere sconvolgente, splatter, crudo, cattivo, assurdo e irriverente.
A distanza di più di un anno dalla conclusione della terza stagione di The Boys, lo spettatore entra nuovamente in questo mondo affascinante grazie a Gen V. Lo spin-off sarà disponibile dal 29 settembre su Amazon Prime Video con i primi tre episodi (i restanti verranno pubblicati singolarmente a cadenza settimanale, per un totale di otto episodi).
L’intento è quello esplorare una realtà specifica: quella scolastica e adolescenziale, non a caso l’ambientazione principale è quella della Godolkin University, una scuola aperta esclusivamente a ragazzi dotati di superpoteri.
Marie Moreau (Jaz Sinclair) è un’adolescente che scopre inaspettatamente di avere dei superpoteri. Raggiunta l’età necessaria, viene ammessa nell’istituto che si propone di istruire giovani con abilità straordinarie, ma che sembra anche nascondere un oscuro segreto.
Con uno spunto del genere, accompagnato ovviamente dallo stile tipico che già conosciamo, le premesse ci sono tutte e il primo episodio non tradisce le attese.
Sembra che in questo pilota ci sia già tutto Gen V. Nel giro di cinquantina minuti circa abbiamo avuto modo di scoprire, oltre i personaggi principali, parte della vita nel campus, delle sue regole e delle sue dinamiche. Emergono le prime suggestioni dei bisogni e dei disagi tipici dell’adolescenza, il tutto arricchito da un tocco di eroismo.
Molteplici sono le sottili citazioni e i riferimenti alla serie principale, che catapultano lo spettatore all’interno della narrazione orizzontale, vivendone non solo le premesse, ma anche alcuni inaspettati plot twist.
Quello che, soprattutto nelle prime fasi, sembra essere un teen drama con elementi supereroistici, chiaramente cela dimensioni più profonde, pur mantenendo alcune delle convenzioni tipiche adolescenziali. Non è un caso, ad esempio, che il potere della ragazza più bella e popolare dell’istituto sia quello della seduzione.
Ultima, ma non per importanza, nota di merito è la freschezza nei toni. Se The Boys ci ricorda una storia cupa, zeppa di personaggi controversi e più accomunabili alla categoria degli antieroi, Gen V ci riporta a delle presenze più pure, personaggi positivi immersi in un mondo ben più spaventoso di quello che pensano.
Da un episodio pilota non si può certo evincere l’intera qualità del prodotto, ma si può affermare con sicurezza che Gen V stia puntando ad ampliare il worldbuilding di The Boys in maniera interessante. Tenta di prendere il meglio della serie madre e di trovare al contempo una propria identità, così da proporre al pubblico qualcosa di diverso.
Certo è che siamo molto curiosi non solo di scoprire il prosieguo della storia e di seguire l’intera stagione e vedere come questa si evolverà episodio per episodio.
