Dream Scenario recensione film di Kristoffer Borgli con Nicolas Cage, Julianne Nicholson, Michael Cera, Tim Meadows, Dylan Gelula, Dylan Baker e Kate Berlant
Il “signor nessuno” che diventa il “signor mondo”. Una storia lunga quanto la Storia stessa. Quel desiderio che, prima o poi nella nostra vita, ci avvelena la mente e ci porta a bramare qualcosa di più dal nostro placido e irrilevante passaggio sulla Terra.
Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo?, il nuovo film di Kristoffer Borgli con protagonista Nicolas Cage, esplora proprio questo tema, antico come l’uomo.
Il film segue le (stra)ordinarie vicende di Paul (Nicolas Cage), un insegnante universitario che, all’improvviso, si ritrova a comparire nei sogni delle persone. Solo chi lo conosce inizia ad accorgersene, perché riescono a riconoscerlo. Ma, pian piano, la voce inizia a girare ed ecco che tutto il mondo si rende conto di star sognando questo tipo qualunque, che vaga nei sogni di perfetti sconosciuti.
Il fatto di avere ottenuto visibilità internazionale fa sperare a Paul di poter finalmente dare sfogo ai suoi di sogni, ovvero la possibilità di pubblicare qualcosa, che sia un opuscolo o un tomo universitario. Tuttavia, presto la situazione inizia a prendere una piega sinistra e il sogno si tramuta in un incubo.
La linea narrativa di Dream Scenario corre dritta come un fuso, ma sembra comunque condividere quelle qualità oniriche che regalano un particolare effetto “sognante” alla storia.
Borgli sa esattamente come tenere lo spettatore nella fosca palude dell’incertezza. Sogno e realtà si intrecciano in tal modo che risulta difficile individuare la linea di demarcazione che li separa (ammesso e non concesso che questa linea esista davvero).
Un esperimento abbastanza folle ma che rimane sempre con i piedi ben saldi a terra, conscio della visibilità che è in grado di ottenere quando butti nel calderone nomi come quelli di Nicolas Cage e Michael Cera. Il regista non si spinge mai oltre il confine del comunicabile rendendo il tutto molto didascalico, ma non per questo meno interessante.
A spiccare su tutto è, però, il montaggio, vero convogliatore di stile. Questi tagli violenti, che legano scene così differenti tra loro, a volte veri e propri flash di vite incerte, restituiscono totalmente quella sensazione di casualità e scompostezza cara alla dinamica del sogno.
Il montaggio come sarto dei sogni. È sempre stato così e sempre lo sarà, ma Dream Scenario ci ha ricordato, lasciandoci un sorriso in volto, quanto mondo onirico e mondo cinematografico abbiano in comune.