Garfield – Una Missione Gustosa recensione film di Mark Dindal [Anteprima]
Una nuova avventura per Garfield, il gatto più amato del cinema, che torna in sala a partire dal 1°maggio con la pellicola Garfield: una missione gustosa dopo ben 15 anni dall’uscita dell’ultimo film.
Alla regia troviamo l’ex animatore della Disney Mark Dindal, reso celebre dalla direzione di film d’animazione come Le follie dell’imperatore (2000), Chicken Little – Amici per le penne (2005) e per essere stato supervisore degli effetti visivi della Sirenetta (1989) e Bianca e Bernie nella terra dei canguri (1990).
Il titolo della pellicola suggerisce molto della trama della storia: anche in questo capitolo infatti il nostro amico felino si troverà a fronteggiare nuove sfide in compagnia del fedele compagno Odie, del suo padrone Jon e di nuovi, divertenti personaggi che lo aiuteranno a scoprire qualcosa in più su di sé e delle sue origini.
Caratterizzato da un’animazione avvolgente e variopinta, il film procede a ritmo spedito coinvolgendo lo spettatore con tante risate, colpi di scena e momenti carichi di emotività. Scopriremo molto di più sul passato di Garfield e le sue origini grazie all’introduzione del padre Vic, che lo accompagnerà in una nuova ed esilarante avventura ad alto rischio. Il nostro amato gatto rosso dovrà infatti confrontarsi con nuovi antagonisti che lo costringeranno ad abbandonare la propria “comfort zone” per inseguire nuove e sfidanti imprese lontane dalle sue amate lasagne e dalle comodità della vita domestica.
Garfield: una missione gustosa è una pellicola che gioca sul sapiente equilibrio tra momenti di esilarante comicità ed attimi di riflessione, che riescono a catturare l’attenzione dello spettatore per tutta la durata della pellicola. Tutto ciò è reso possibile grazie al sostegno di una sceneggiatura estremamente ricca ed eterogenea che permette lo sviluppo narrativo dei vari personaggi e della trama senza risultare prolisso e faticoso da seguire.
Al puro intrattenimento vengono infatti accostate tematiche profonde quali la scoperta delle proprie origini, l’abbandono, ma anche il valore dell’amicizia e del lavoro di squadra. A corollario delle varie sottotrame è possibile trovare interessanti rimandi a questioni sociali come l’attuale abuso della tecnologia nonché lo sfruttamento a fini commerciali degli animali.
Garfield incarna perfettamente pregi e (soprattutto) difetti degli essere-umani rendendo labile il confine tra noi e i nostri amati animali da compagnia: odia il lunedì, è ingordo e permaloso, ma anche resiliente e pronto a stupirsi di fronte all’imprevedibilità della vita, la quale ci pone dinanzi alle nostre paure, ansie e frustrazioni spingendoci costantemente a superare i nostri limiti, così come avviene per il nostro protagonista.
Nel cast originale, le voci dei personaggi sono state commissionate ad alcuni volti molto noti di Hollywood: Chris Pratt interpreta infatti Garfield e Samuel L. Jackson dà vita al randagio padre Vic. Menzione speciale per il doppiaggio italiano dove la voce di Garfield è affidata all’esperto Maurizio Merluzzo, il quale riesce a donare al personaggio molteplici colori con un ventaglio di sfumature ironiche, sarcastiche ed emotive che contribuiscono alla piacevolezza del film.
Recarsi al cinema per vedere Garfield significa dunque passare un paio d’ore di leggerezza e tante risate ma anche ricevere stimoli e spunti di riflessione adatti ad ogni fascia d’età.
