The Apprentice – Alle origini di Trump

The Apprentice – Alle origini di Trump di Ali Abbasi con Sebastian Stan e Jeremy Strong [Anteprima]

Un film che scava nel passato dell’ex Presidente degli Stati Uniti e nel suo legame con l’avvocato (e mentore) Roy Cohn.

The Apprentice – Alle origini di Trump recensione film di Ali Abbasi con Sebastian Stan e Jeremy Strong [Anteprima]

 

The Apprentice - Alle origini di Trump (BIM Distribuzione)
Jeremy Strong e Sebastian Stan in The Apprentice – Alle origini di Trump (BIM Distribuzione)

Qual è la genesi di un villain, di un antagonista? Quali sono le origini di uno dei personaggi più controversi dell’età contemporanea? Chi lo ha creato?

Queste sono le domande che il regista Ali Abbasi si è posto per il suo primo film in lingua inglese. Abbasi decide di esplorare le origini di Donald Trump, nel passaggio da piccolo imprenditore nei guai col Governo americano a magnate e tra le persone più ricche e influenti del mondo.

Il film si concentra sul rapporto tra Trump e il suo mefistofelico avvocato senza scrupoli, Roy Cohn.

La pellicola si divide nettamente in due parti. La storia inizia tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, quando Donald Trump è un giovane e ambizioso imprenditore, che vuole prendere le redini dell’impresa familiare per poter creare il suo piccolo impero imprenditoriale. Inizialmente, però, vediamo un Donald Trump molto lontano da quello odierno: è giovane e, anche se ambizioso, non ha il controllo sull’attività di famiglia. È persino costretto a girare porta a porta negli immobili di proprietà per raccogliere i soldi dei diversi affitti, subendo le angherie degli inquilini.

Tutto cambia con l’incontro di Trump con Roy Cohn, l’avvocato senza scrupoli famoso per “non aver mai perso una causa” e per custodire i segreti più torbidi di tanti.
Roy prende sotto la sua ala protettrice il giovane Trump, insegnandogli i trucchi del mestiere e tutte le sue regole d’oro, per essere potente. È un avvocato aggressivo, che non esita a utilizzare trucchi e stratagemmi poco legali, per vincere le cause e ottenere favori dalle persone più influenti.

Quello di Cohn è il lato oscuro dell’America di successo, una strada lastricata da sete di potere, inganni e corruzione. Ma questo lato oscuro è anche caratterizzato da segreti, a volte inconfessabili, come quello dell’omosessualità di Roy Cohn, che rimarrà un convinto omofobo per tutta la vita, negando la sua natura.

Nella prima metà della pellicola è Cohn a tenere le redini mentre Trump lo segue. Nella seconda metà assistiamo a un ribaltamento dei ruoli. Trump diventa sempre più potente: è sposato con Ivana (nonostante non sia un matrimonio felice) e riesce a raggiungere tutti gli obiettivi che si era prefissato. Cohn, al contrario, è sempre più intimorito da ciò che è diventato il suo adepto e la malattia che lo colpirà lo renderà sempre più debole e vulnerabile.

The Apprentice - Alle origini di Trump (BIM Distribuzione)
Sebastian Stan nei panni di Donald Trump in The Apprentice – Alle origini di Trump (BIM Distribuzione)

Dopo il successo di Holy Spider e la regia degli ultimi due episodi della premiata serie The Last of Us, Ali Abbasi decide di raccontare le origini di Donald Trump.

Tra i protagonisti troviamo il lanciatissimo Sebastian Stan nei ruolo di Donald Trump, Jeremy Strong in quello del controverso avvocato Roy Cohn e Maria Bakalova in quello di Ivana Trump.

La struttura della pellicola segue uno schema piuttosto classico, rifacendosi alle tipiche strutture dei biopic. La divisione tra la prima e la seconda parte è piuttosto netta, dando maggiore risalto al rovesciamento dei ruoli fra i due protagonisti.

Nella prima parte, riusciamo quasi a solidalizzare con un giovane Trump, ambizioso ma trascinato in un marasma di corruzione e inganni dall’avvocato senza scrupoli Roy Cohn. Nella seconda, invece, la nostra empatia si ribalta totalmente ed è indirizzata verso l’avvocato, ormai quasi stremato dalla malattia a differenza del Trump, imprenditore di successo, descritto come un uomo senza morale e capace di calpestare tutto e tutti (anche la sua stessa famiglia) pur di avere più successo e più soldi.

The Apprentice offre uno spaccato non solo della vita del politico ma anche della vita americana. Trump si propone come nuovo Messia di una New York ormai in rovina, capace di fare tutto col solo potere dei soldi. Tuttavia, se il lato economico viene salvato dai soldi e dalla potenza economica, non si può dire lo stesso della morale, che si sbriciola di minuto in minuto. La tensione nella pellicola è costante e non scende mai, alternando momenti quasi ilari e camp a momenti tragici e violenti.

Sebastian Stan riesce a darci un’interpretazione convincente di Trump, con le gestualità tipiche dell’uomo che è stato (e potrebbe tornare ad essere) il più potente degli Stati Uniti.
Jeremy Strong, in stato di grazia, ci regala un’interpretazione perfetta di una figura losca, oscura e piena di contraddizioni, dal suo apice fino alla sua discesa.

The Apprentice - Alle origini di Trump (BIM Distribuzione)
Sebastian Stan in The Apprentice – Alle origini di Trump (BIM Distribuzione)

Il Trump delineato nel film è lontano dal desiderio della presidenza e dalle folli teorie cospirazioniste alle quali abbiamo assistito negli ultimi anni. Un imprenditore senza scrupoli a cui non importa di nulla, persino della moglie e della sua famiglia.

Un uomo ossessionato dal potere, dalla ricchezza e dal vincere, con una freddezza che ricorda un serial killer. L’allievo che supera il maestro, rubandogli le sue regole e il suo modo di fare.

Ne viene fuori un ritratto cinico e spietato, che va oltre la figura di Donald Trump, descrivendo un’America che ha perso la sua morale ma che, invece, finge ancora di averla.

Sintesi

Abbasi, regista iraniano naturalizzato danese, riesce a darci una fotografia limpida e distaccata dell’America a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, incentrando tutto su una delle figure più discusse e torbide dell’età contemporanea. Raccontando, soprattutto, della perdita dei valori e della morale, in favore di qualcosa che è molto più fatuo e superficiale: il potere.

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