Francesca Cabrini

Francesca Cabrini recensione film di Alejandro Monteverde con Cristiana Dell’Anna

Francesca Cabrini recensione film di Alejandro Monteverde con Cristiana Dell’Anna, Giancarlo Giannini, John Lithgow, David Morse e Romana Maggiora Vergano

Francesca Cabrini di Alejandro Monteverde (Credits: Dominus Production)
Francesca Cabrini di Alejandro Monteverde (Credits: Dominus Production)

Nel corso delle ultime due decadi, l’industria cinematografica nostrana ha risposto alla vigorosa recessione a livello commerciale adottando svariate strategie, che possono essere sintetizzate in due approcci distinti: da un lato, vi sono quegli autori decisi a ribadire perentoriamente le peculiarità formali e contenutistiche che fecero la fortuna del cinema italiano nella seconda metà del Novecento; dall’altro, chi, di fronte all’influenza hollywoodiana, ha tentato di assimilare generose dosi dell’impianto profilmico statunitense.

Il risultato è una proposta indubbiamente meno riconoscibile in termini di identità, in cui appare sempre più labile il confine tra velleitaria imitazione del modello americano e una forma di sana e legittima ispirazione. Questa natura ibrida, tuttavia, sembra favorire il successo al botteghino. Negli ultimi anni è emersa persino una nuova chiacchierata tendenza, che ha portato un gran numero di produttori statunitensi a investire su progetti audiovisivi il cui scopo era quello di narrare una realtà italiana attraverso le istanze tecnico-narrative tipiche del cinema americano.

È proprio in questo controverso terreno editoriale che si inserisce il nuovo biopic su Madre Cabrini, le cui imprese oltreoceano l’hanno consacrata come la patrona degli emigranti. Una protagonista italiana (Cristiana Dell’Anna), Giancarlo Giannini ad interpretare il Papa Leo XIII, una storia a metà tra New York e Roma, un regista messicano attivo negli Stati Uniti e una produzione statunitense: un cocktail italoamericano che, tuttavia, oltre alla nazionalità della sua protagonista e interprete, di italiano sembra avere davvero poco o nulla.

Francesca Cabrini di Alejandro Monteverde (Credits: Dominus Production)
Francesca Cabrini di Alejandro Monteverde (Credits: Dominus Production)

Il lungometraggio sulla prima cittadina statunitense proclamata santa sintetizza l’approccio tipico dei prodotti d’oltreoceano più mediocri (intesi letteralmente come medi e non in senso dispregiativo), risultando facilmente dimenticabile. La trama veicola una morale piacevole ma didascalica, sviluppata attraverso una struttura narrativa prevedibile e ripetitiva.

Se sul piano squisitamente formale le contaminazioni della produzione statunitense risultano apprezzabili – nonostante un budget piuttosto modesto o mal impiegato, come lasciano intendere le scene ambientate a New York -, a livello di sceneggiatura avrebbe probabilmente giovato una robusta spruzzata di quella crudezza neorealista, tanto cara al Bel Paese. Una caratteristica che, in tempi non sospetti, ha permesso ad alcuni degli autori più importanti della storia di descrivere con grande efficacia drammaturgica dei contesti socio-culturali non troppo dissimili da quelli rappresentati in Francesca Cabrini.

Francesca Cabrini di Alejandro Monteverde (Credits: Dominus Production)
Francesca Cabrini di Alejandro Monteverde (Credits: Dominus Production)

Sintesi

Se è vero che l'affermazione secondo cui 'le storie italiane dovrebbero essere narrate soltanto dagli italiani' appare tanto goffa quanto malposta, risulta altrettanto evidente che, a volte, sia estremamente utile considerare le preziose lezioni provenienti dal passato della nostra cinematografia, sia sul piano formale che su quello contenutistico.

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