The Day Of The Jackal – Il Giorno dello Sciacallo recensione serie tv di Ronan Bennett con Eddie Redmayne, Lashana Lynch, Úrsula Corberó, Chukwudi Iwuji [SKY e NOW]
Arriva su Sky Atlantic e Now TV la nuova serie thriller Sky Original The Day Of The Jackal – Il Giorno dello Sciacallo. Tratta dall’omonimo romanzo di Frederick Forsyth, la miniserie si presenta come una rivisitazione in chiave contemporanea dell’omonimo thriller del 1973 ad opera di Fred Zinnemann, e nei confronti del quale non mancano citazioni ed omaggi.
Scritta e creata da Ronan Bennett (Top Boy) e diretta tra gli altri da Brian Kirk (Il Trono di Spade, Boardwalk Empire), la serie vede come protagonista assoluto il premio Oscar Eddie Redmayne.
Nel resto del cast, quasi esclusivamente britannico, spiccano Lashana Lynch (No Time To Die), Úrsula Corberó, Chukwudi Iwuji (l’Alto Evoluzionario dei “Guardiani Della Galassia Vol.3”) e Charles Dance.
Ottobre 2024: il killer su commissione conosciuto come lo “Sciacallo” si aggira in tutta Europa, mentre i servizi segreti britannici incaricano l’agente Bianca Pullman (Lashana Lynch) di mettersi sulle sue tracce, dando inizio a una vera e propria caccia all’uomo.
La serie parte col botto e fin dal primo episodio abbiamo un’ottima impostazione generale: il ritmo è sostenuto e non mancano colpi di scena e scene d’azione ben assestate.
L’interpretazione di Redmayne è più che convincente e lavorando su sottrazione tratteggia un carattere freddo e calcolatore, ben distante dai ruoli ai quali ci ha abituato nel tempo. Di lui sappiamo ben poco, e mentre impariamo a conoscerlo attraverso le sue stesse azioni, scopriamo di non essere gli unici a brancolare nel buio.
Dello Sciacallo non si sa niente, se non della sua infallibile metodicità, e questo vale tanto per chi lo assolda quanto per chi gli darà la caccia: la sua stessa compagna di vita Nuria (Úrsula Corberó)è completamente all’oscuro di quello che il protagonista fa per guadagnarsi da vivere.
L’unico davvero in grado di guardare nell’abisso dello Sciacallo è lo Sciacallo stesso, non a caso la messa in scena, attraverso diversi giochi registici, ripropone spesso l’immagine di lui riflessa nello specchio, arrivando persino a scavalcarlo in una determinata sequenza, come se soltanto scrutando al di là dello stesso potessimo intravedere la sua vera natura.
A bucare lo schermo è poi sicuramente l’interpretazione della Lynch, il cui ruolo potrebbe essere considerato come l’erede spirituale di quello avuto in No Time To Die, con uno screen time non indifferente e sul quale si regge praticamente la stragrande maggioranza della serie.
Dopo un ottimo primo episodio, la serie rallenta con un ritmo a tratti incostante. Seppur assistiamo ad un’ottima gestione della tensione, le tante linee di dialogo finiscono per diluire la narrazione, alla quale avrebbe sicuramente giovato essere asciugata di qualche episodio. A tratti si ha la sensazione che il thriller si faccia attendere troppo e che l’eccessivo ripetersi di determinate situazioni finisca per annoiare lo spettatore, che arriva stanco alle comunque buone scene action, forse troppo diluite nella compagine generale della serie.
Inoltre se da una parte è interessante come si scelga di approfondire le dinamiche di tutti i vari personaggi (l’MI6, la famiglia di Bianca, Nuria e le persone dietro gli omicidi dello Sciacallo), dall’altra risulta quasi stucchevole come determinati siparietti, specie quelli di natura familiare, sembrano essere stati inseriti per allungare il brodo, piuttosto che per arricchire la narrazione.
Concludendo, The Day Of The Jackal è una serie con delle buone premesse, che gode di una solida regia e che può contare su di un’ottima costruzione dei propri personaggi nonché sulle interpretazioni dei rispettivi attori ma che probabilmente avrebbe avuto bisogno di una scrittura più asciutta che meglio avrebbe messo in risalto i suddetti pregi.