La coda del diavolo recensione film di Domenico De Feudis con Luca Argentero, Cristiana Dell’Anna e Francesco Acquaroli [Sky e NOW Anteprima]
di Romina De Simone
La Coda del Diavolo è un thriller con una deriva gore o per meglio dire “splatter”, perché dall’apice alla conclusione del film sono molte le scene in cui è ritratta la lacerazione dei corpi o copiosi schizzi di sangue sul volto del protagonista, Luca Argentero.
Diretto da Domenico De Feudis, prodotto da Groenlandia e distribuito da , il film uscirà su Sky Cinema e NOW in data 25 novembre 2024.
Il regista trae la storia dal romanzo dall’omonimo titolo di Roberto Maggi, trasformandolo in una pellicola dal ritmo incalzante che cattura completamente l’attenzione anche dello spettatore più pigro, sostenuta da un’ottima fotografia di Luca Santagostino. In alcuni aspetti, proprio in virtù delle scene a tinte forti, il film ricorda un certo filone del cinema coreano, in cui si rimane costantemente senza fiato.
Ma veniamo al protagonista, Sante Morras, che è interpretato dal celeberrimo attore Luca Argentero che conosciamo anche per il suo volto rassicurante nella famosa fiction Doc-Nelle tue mani.
Qui invece interpreta un personaggio dall’animo giusto, ma con una personalità ombrosa. Agente di Polizia della Squadra Mobile, viene “declassato” ad Agente della Polizia Penitenziaria e trasferito in un remoto lembo della Costa Smeralda, in Sardegna, dove si consuma un crimine efferato ai danni della quindicenne Olga, d’origine ucraina, sul cui corpo viene impresso un marchio che ha la forma della coda di un diavolo.
Sante Morras viene chiamato a piantonare di notte l’area dell’Alta Sorveglianza dove è in custodia l’assassino di Olga, che viene poi ucciso tramite iniezione letale.
Chiaramente finisce sotto accusa il nostro protagonista, essendo suo malgrado invischiato in una pericolosa rete di debiti. Si darà quindi alla fuga e, con l’aiuto di una intraprendente giornalista, FabianaLai, che ha le fattezze della talentuosa attrice Cristiana Dell’Anna, lotterà per dimostrare la verità, cercando di salvare altre ragazze da un destino di torture.
Altro personaggio molto intenso è il Commissario di Polizia Lago, che conduce le indagini, interpretato da un bravissimo Francesco Acquaroli. Lago cela un antico errore giudiziario, che lo porta a rivalutare l’innocenza di Sante Morras, offrendo una acuta riflessione sul nostro sistema di giustizia: “A volte le prove non bastano. Bisogna anche guardare in faccia un uomo per scoprire la verità”.
Da questo punto di vista La Coda del Diavolo pur essendo un thriller assurge a pellicola politica che si interroga sulla trasparenza del sistema giudiziario, rivelando reti di collusione e corruzione che talvolta restano sepolte.
Resta notevole l’interpretazione di Luca Argentero che si discosta dagli altri personaggi con cui abbiamo imparato ad amarlo. Qui si presenta decisamente enigmatico ed introspettivo. Interessante anche la colonna sonora di Massimiliano Mechelli e le riprese ambientali.
Se si ha voglia di lasciarsi travolgere da un thriller nostrano, denso di colpi scena fino all’ultimo frame, ne suggeriamo assolutamente la visione.