Una Terapia di Gruppo recensione film di Paolo Costella con Claudio Bisio, Margherita Buy, Claudio Santamaria, Valentina Lodovini e Leo Gassmann
di Romina De Simone
Una Terapia di Gruppo del regista Paolo Costella, distribuito da Warner Bros, in uscita al Cinema il 21 novembre 2024, affronta la seriosa tematica della salute psicologica e mentale nei toni di una gradevolissima commedia corale in cui lo spettatore si immedesima in maniera scanzonata.
La pellicola risulta sostenuta da un cast notevole che non possiamo non citare nel dettaglio: Claudio Bisio, conferisce anima a Federico, Margherita Buy veste i panni di Anna Maria, Claudio Santamaria, dà vita al personaggio di Emilio, Valentina Lodovini interpreta Bianca, Leo Gassmann dà voce ad Otto, Ludovica Francesconi dà corpo a Lilly, e Lucia Mascino è la Segretaria dello Studio di Psicologia Clinica.
Ottima la performance di ogni attrice e attore nel portare in scena i rispettivi personaggi, ciascuno dei quali è afflitto prevalentemente da un Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), dalla Sindrome di Tourette, come Federico, o dall’Aritmomania, come Emilio. Molto intenso il personaggio di Bianca, precedentemente vittima di revenge porn, un trauma che l’ha condotta a sviluppare una smodata ossessione per la pulizia, riflesso della profonda ferita interiore che l’ha fatta sentire “sporca”.
Nonostante il contesto allegro del film, il personaggio di Bianca si distingue per la sua intensità, offrendo una riflessione acuta su un reato che lascia un doloroso strascico nelle vite delle vittime.
Poi c’è Otto, incapace di staccarsi dai social per il timore ansioso di perdere opportunità lavorative importanti, e Lilly, che per ogni concetto da esprimere ripete due volte di seguito la medesima frase ed ha paura di camminare sulle “linee”.
Tutti i pazienti hanno appuntamento alla medesima ora con il luminare Dottor Stern presso il suo studio. Tuttavia, il medico non si presenterà puntualmente e, dopo un iniziale momento di smarrimento e liti reciproche, i pazienti, inclusa la segretaria, finiranno per aprirsi l’uno all’altra. Questo li porterà a decidere di intraprendere, in modo autogestito, una vera e propria “terapia di gruppo”.
Nonostante alcune iniziali perplessità, il condividere reciprocamente i propri intimi disagi innescherà in ciascuno un catartico processo di guarigione. Ma il luminare Stern arriverà mai? Per scoprirlo, non vi resta che guardare il film!
Bisogna comunque sottolineare come il regista Paolo Costella, in collaborazione con il producer Roberto Sessa, si sia liberamente ispirato al film spagnolo TOC TOC (da Trastorno obsesivo-compulsivo o TOC) di Vicente Villanueva del 2017, a sua volta tratto da una pièce teatrale francese, molto apprezzata in America latina.
La versione italiana si distingue per qualità e, secondo il regista, offre uno spunto di riflessione sulla salute psicologica. Gli attori, inoltre, hanno sottolineato l’importanza di rendere i costi della psicoterapia più accessibili, affinché tutti possano beneficiarne.
Dunque risulta prezioso il messaggio che Una Terapia di Gruppo ed i suoi interpreti, lanciano a tutela della salute mentale in un momento in cui la nostra società è densa di crepe.
Consigliamo vivamente la visione di questo film a tutti, giovani e meno giovani, nell’auspicio di un percorso di guarigione che affronti i traumi alla radice.