Nella tana dei Lupi 2: Pantera recensione film di Christian Gudegast con Gerard Butler, O’Shea Jackson Jr., Evin Ahmad
Uscirà nelle sale il prossimo 6 marzo il secondo capitolo del frenetico action movie firmato Christian Gudegast, il quale ha recentemente annunciato in un’intervista di trovarsi in fase di scrittura per un futuro terzo capitolo.
L’umorismo e la tensione tra il poliziotto Nick (Gerald Butler) e il ladro Donnie (O’Shea Jackson Jr.) toccano nuovi apici quando, da rivali di lunga data, si ritrovano improbabili alleati, unendo le forze per mettere a segno un colpo spettacolare alla più grande borsa di diamanti di Nizza.
Se nel primo capitolo il poliziotto era immerso nella Los Angeles notturna e spietata, qui il racconto si sposta a est, in Francia, tra atmosfere più calde e accoglienti, ma non meno enigmatiche e insidiose. La macchina da presa attraversa l’Europa, dalle strade del Belgio fino alla Francia, per poi approdare in Italia, seguendo il ritmo serrato della fuga e della caccia.
È un action movie in cui l’eccessiva azione, che avrebbe potuto appesantire la narrazione, viene sapientemente smorzata. Il film si concentra maggiormente sul gioco psicologico tra i personaggi e sulle dinamiche all’interno della banda, costruendo con abilità un climax più intenso nella preparazione del colpo che nell’azione stessa.
Prodotti di questo tipo, per gli appassionati del genere, riescono quasi sempre a ottenere un riscontro positivo.
Il pubblico, senza troppe pretese, cerca tensione, azione e personaggi memorabili. Inutile dire che questo secondo capitolo offre proprio tutto ciò che si desidera. Potrebbe evocare alcuni dei prodotti seriali degli ultimi anni – La casa di Carta, The Great Heist e Inside Men – che hanno conquistato il pubblico con le loro trame avvincenti e colpi di scena e proprio per questo, Nella tana dei Lupi 2: Pantera ha tutte le potenzialità per diventare una vera e propria futura saga cinematografica degna di grande successo.
Lo spettatore resta affascinato da questa scrittura meccanica e frenetica, che coinvolge così tanto da farci condividere i pensieri e le posizioni della banda criminale, composta da un team di personaggi iconici e memorabili. Ognuno di loro è astuto, divertente e sottilmente violento, caratteristiche che li rendono ancora più affascinanti e complessi.
Il protagonista, sebbene venga messo momentaneamente in secondo piano nella parte introduttiva per dare spazio alle new entry – tra cui spiccano anche gli italiani Salvatore Esposito e Fortunato Cerlino – non tarda a rientrare in scena, rubando subito tutta l’attenzione con la sua presenza magnetica.
Gerard Butler detiene sicuramente il primato nel genere, ma riesce sempre a portare sul grande schermo personaggi nuovi e intensi.
In questa seconda avventura adrenalinica, il personaggio di Nick è tratteggiato con maggiore profondità: un uomo esausto della sua vita, che, dietro le risate, le battute e la violenza, nasconde una sofferenza interiore che emerge anche attraverso un semplice primo piano.
Narrativamente, le premesse di Nella tana dei Lupi 2: Pantera potrebbero sembrare banali, ma sono comunque convincenti: non si tratta più di una pellicola che segue la tradizionale prospettiva dei buoni che danno la caccia ai cattivi, ma di quella di personaggi un tempo buoni – ora diventati cattivi – che fuggono dai nuovi eroi.
Una pellicola sulla conversione, sulla trasformazione della natura umana e sul cambiamento radicale dei pensieri, ma, come ben sappiamo nei film di genere, non tutto è come appare.
Sfortunatamente il terzo atto del lungometraggio, la sua parte conclusiva, ha il coraggio di distruggere tutta la tensione, l’originalità e la costruzione che il regista ha creato magistralmente nel corso della storia, risultando troppo surreale, esageratamente estrema e mal costruita. Tuttavia, di fronte a prodotti di questo tipo, che promettono esperienze cinematografiche degne di nota e le mantengono, è difficile focalizzarsi troppo su questi piccoli aspetti.