SVOD, TVOD, AVOD e PVOD: significato e mercato in Europa e in Italia

Le Broadband TV da complementari si apprestano a sostituire le Pay TV tradizionali. Scopriamo il significato di SVOD, TVOD, AVOD e PVOD e il mercato del Video on Demand in Europa e in Italia

Abbiamo recentemente visto come i modelli di distribuzione dei film cambiano e creano nuovi bisogni, grazie allo spopolare della Broadband TV ossia la televisione trasmessa via Internet, che non si limita a porsi al servizio delle rinnovate esigenze degli utenti ma cambia le regole dell’usufruizione dei contenuti audiovisivi.

SVOD + TVOD Mercato in Europa
Mercato europeo dei servizi Video on Demand via Internet: Subscription Video on Demand (SVOD) + Transactional Video on Demand (TVOD) (espresso in miliardi di euro)

La Broadband TV può essere suddivisa generalmente in quattro categorie:

Subscription Video on Demand (SVOD), ossia i servizi su abbonamento con canone periodico quali Netflix, Amazon Prime Video, Now TV di Sky, Hulu, TIMvision, Infinity di Mediaset, Eurosport Player;

Transactional Video on Demand (TVOD), ossia i servizi pay-per-view con acquisto di ogni singolo contenuto via Internet rappresentati da ITunes di Apple, Google Play, PlayStation Store, Chili TV;

Advertising Video on Demand (AVOD), ossia servizi gratuiti come Youtube e i portali web dei broadcaster dove è possibile guardare gratuitamente film e serie TV già andate in onda, come RaiPlay e Mediaset Play;

Premium Video On Demand (PVOD), ossia la trasmissione on Demand di contenuti Premium quali anteprime cinematografiche presenti contemporaneamente nelle sale che vengono trasmessi via Internet grazie ad accordi esclusivi, attraverso pay-per-view del singolo evento, come propone Curzon Cinemas per alcuni film di nicchia e documentari d’arte, e come vorrebbe proporre il servizio sperimentale Screening Room di Sean Parker, fondatore di Napster, primo presidente di Facebook, investitore in Spotify.

SVOD Grado di Penetrazione in Europa
Grado di Penetrazione europeo dei servizi SVOD. Francia (10%) e Italia (9%) sono indietro in classifica.

Nel 2018, pur rappresentando ancora ‘soltanto’ il 25% circa del mercato aggregato europeo delle Pay TV in abbonamento, che include Pay TV lineare e via Internet su sottoscrizione, i servizi Video on Demand a pagamento hanno raggiunto i 6.255 milioni di euro in Europa, di cui 3,7 miliardi circa sono rappresentati dai servizi di Subscription Video on Demand (SVOD) che sono cresciuti mediamente del 15% annuo dal 2016 al 2018, mentre i restanti sono le transazioni di noleggio e acquisto, Transactional Video on Demand (TVOD), la cui crescita è limitata ed il cui destino sembra meno luminoso.

La Broadband Tv in sottoscrizione ha un grado di penetrazione elevatissimo nei Paesi Scandinavi (Norvegia 53%, Danimarca 50%, Svezia 31%, Finlandia 28%), così come nel Regno Unito con il 43% e in Olanda con il 23%.
Molto più indietro Francia (10%) e Italia (9%).

Nel nostro Paese gli abbonati a Pay TV via Internet hanno raggiunto i 5,2 milioni nel 2018, ben +126% rispetto ai 2,3 milioni del 2017, mentre gli utenti che usufruiscono di piattaforme gratuite di Video on Demand con Pubblicità sono quasi 21 milioni, +18% rispetto al 2017.

La Pay TV lineare in Italia si attesta stabilmente intorno ai 6,5 milioni di abbonati tra Sky e Mediaset Premium. Stabilità tuttavia incerta, con le Broadband TV che da complementari si apprestano a sostituire le Pay TV tradizionali, a meno che quest’ultime non si evolvano verso modelli simili a quelli delle piattaforme Video on Demand.

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