Il Trono di Spade 8: recensione del secondo episodio della stagione 8, Un Cavaliere dei Sette Regni. L’eroismo di Jaime Lannister, Brienne di Tarth e Theon Greyjoy pervade la seconda puntata in crescendo
Dopo un primo episodio interlocutorio e ancorato al passato, intento più a riprendere le sottili trame del Trono di Spade che a proseguire la narrazione, il secondo episodio dell’ottava e conclusiva stagione del Trono di Spade costruisce sapientemente il climax e l’epica della Battaglia di Grande Inverno, in un deciso crescendo pervaso dall’eroismo di Jaime Lannister (Nikolaj Coster-Waldau), Brienne di Tarth (Gwendoline Christie) e Theon Greyjoy (Alfie Allen).
Jaime è l’eroe ormai redento di cui avevamo bisogno dai tempi di Ned Stark: Nikolaj Coster-Waldau eredita da Sean Bean il peso e persino il look dell’eroe che si prepara alla morte per difendere il Nord dall’incessante avanzata del Re della Notte.
Non più lo spavaldo, cieco, incestuoso sterminatore di re, Jaime completa la sua redenzione al cospetto di Bran (Isaac Hempstead-Wright) e Sansa (Sophie Turner), pronto a combattere per i vivi e voltando per sempre le spalle alla sorella e amante Cersei (Lena Headey), che non appare nel corso della puntata.
Al focolare di Grande Inverno si ritrovano molti vecchi nemici del Nord: Jaime (Nikolaj Coster-Waldau), Tyrion (Peter Dinklage), Davos (Liam Cunningham), Brienne (Gwendoline Christie), Tormund (Kristofer Hivju) e Podrick (Daniel Portman), intenti a brindare e celebrare l’ultima notte da vivi prima della battaglia che cambierà per sempre le sorti del mondo.
La coraggiosa e retta Brienne si prepara a comandare l’ala sinistra dell’esercito del Nord, pur non essendo un cavaliere, onore che alle donne non è concesso.
Jaime, uno dei migliori cavalieri dei Sette Regni, avendone facoltà decide di nominare Brienne Cavaliere dei Sette Regni, in una sequenza di rara intensità ed emozione:
“In the name of the warrior, I charge you to be brave.
In the name of the father, I charge you to be just.
In the name of the mother, I charge you to defend the innocent.
Arise, Brienne of Tarth, a knight of the Seven Kingdoms.”
Mentre la nostra Arya (Maisie Williams) scopre la sua femminilità con Gendry (Joe Dempsie) e si riappacifica con il Mastino (Rory McCann), e i Guardiani della notte protettori della Barriera si ritrovano, a Grande Inverno arriva Theon Greyjoy (Alfie Allen), anch’egli alla conclusione del suo percorso di redenzione e cambiamento, pronto a combattere per la famiglia Stark, al fianco di Jon (Kit Harington) e Sansa (Sophie Turner).
Jaime, Brienne e Theon con il loro eroismo gonfiano il petto e gli occhi in vista di quella che viene preannunciata come la più grande battaglia televisiva di tutti i tempi, per intensità e durata, la Battaglia di Grande Inverno che durerà circa un’ora degli 82 minuti previsti per il terzo episodio.
Bran (Isaac Hempstead-Wright) e Sam (John Bradley) intraprendono un profondo dialogo sull’importanza della memoria come essenza della natura umana: senza rimembranza non c’è umanità, non c’è anima, non c’è storia, solo oblio, non ricordare significa essere morti.
E il Re della Notte (Vladimir Furdik) vuole uccidere Bran per mandare nell’oblio l’intera razza umana. Dunque Bran si offre come esca per farlo uscire allo scoperto, con la speranza che la morte del Re comporti l’annientamento del suo stesso esercito.
Tyrion (Peter Dinklage) torna protagonista di alcuni spassosi scambi di battute, Sansa (Sophie Turner) e Daenerys (Emilia Clarke) cercano di non odiarsi troppo e Jon (Kit Harington), decisamente intontito durante l’intero episodio, confessa a Dany, seppur senza grande veemenza, di essere Aegon Targaryen, il legittimo re dei Sette Regni.
Daenerys non sembra esserne molto convinta… come darle torto di fronte all’incertezza dello stesso Jon.
Come ogni grande battaglia che si rispetti, la notte è preceduta da una canzone propiziatoria di speranza e rinnovo, nel ricordo di chi c’era e non c’è più, e delle grandi rinunce fatte per amore e dovere.
La meravigliosa canzone del secondo episodio del Trono di Spade 8 è Jenny of Oldstones di Florence + the Machine. Potete ascoltarla a seguire:
Alla prossima settimana con la recensione del terzo episodio di Game of Thrones.