A Thousand Blows

A Thousand Blows recensione serie tv ideata da Steven Knight con Stephen Graham

A Thousand Blows recensione serie tv ideata da Steven Knight con Malachi Kirby, Stephen Graham e Erin Doherty [Disney+]

A Thousand Blows di Steven Knight (Credits: Robert Viglasky)
A Thousand Blows di Steven Knight (Credits: Robert Viglasky)

In attesa del film che concluderà Peaky Blinders, la sua creazione di maggior successo, lo sceneggiatore Steven Knight torna con una nuova serie A Thousand Blows, ambientata nella Londra vittoriana.

Il progetto nasce però da uno spunto di Stephen Graham, attore che da qualche anno sta finalmente riscuotendo il meritato successo.

La sua Matriarch Productions, società di produzione che gestisce insieme alla moglie Hannah Walters, ha infatti curato il progetto fin dall’ideazione, affidandosi a molti degli attori con cui Graham aveva già collaborato. Ognuno di loro era tanto entusiasta di tornare a lavorare con lui da sopportare un periodo durissimo di riprese, che sono durate un anno intero. Le prime due stagioni della serie, infatti, sono state girate insieme, chiedendo grandi sacrifici a tutti i membri della produzione.

Il risultato dei loro sforzi sono sei episodi di eccellente televisione, disponibili su Disney+.

La capitale dell’impero britannico è una sordida scacchiera dove numerosi giocatori fanno le loro mosse per prendere il destino nelle loro mani. Hezekiah Moscow (Malachi Kirby) scende dalla nave che l’ha portato lì dalla Giamaica colmo di speranze, ma il suo sogno di diventare domatore di leoni viene presto sgretolato. Sarà l’astuta Mary Carr (Erin Doherty), capo della banda di borseggiatrici più efficiente di Londra, a indirizzarlo verso un nuovo sogno: diventare un campione di boxe, un nuovo sport sempre più apprezzato nei circoli aristocratici.

Mary vuole sfruttare il talento di Hezekiah per accedere ai salotti della nobiltà e mettere a segno colpi di livello sempre più alto. La loro collaborazione però non è ben vista da Sugar Goodson (Stephen Graham), che controlla l’East End dal suo pub, dove prende parte a violenti incontri di lotta a mani nude.

L’articolato impianto narrativo della serie si basa su tre pilastri principali, ovvero i tre protagonisti magistralmente interpretati dai rispettivi attori. Ognuno di loro deve lavorare con personaggi complessi e sfaccettati, costretti dall’ambiente in cui vivono a nascondere le proprie fragilità e a sopprimerle sotto una maschera di durezza.

In un’epoca dove attentati anarchici sconvolgono l’ordine pubblico e la teoria dell’evoluzione mette tutto in discussione, il progresso arriva come un’onda violenta, pronta a spazzare via chi non è capace di adattarsi. Le mani nude dei brutali scontri clandestini devono calzare i guantoni, se vogliono continuare a vibrare colpi.

Se Hezekiah è pronto ad accettare questo compromesso e a vendersi al mondo dello sport, Sugar rifiuta di rinnegare la propria natura e piegarsi ai gusti di qualche aristocratico impomatato. Il mondo attorno a lui, però, sta cambiando, e la furia e la forza bruta con cui ha costruito il suo ecosistema sono ormai inutili. Prigioniero della sua natura violenta che non riesce a reprimere, Sugar non può che prendere a pugni l’onda del tempo che sta per investirlo.

La serie sfrutta la scalata sportiva di Hezekiah per esaminare la nascente lotta di classe all’interno della società vittoriana. Il giovane pugile non ha solo la possibilità di abbandonare la povertà e diventare un campione. La sua è l’occasione per sputare in faccia a quell’Impero che ha oppresso la sua terra, mostrando al Vecchio Mondo che lo spirito indomito del suo popolo vive in lui.

Anche Mary vuole finalmente fare il grande salto e diventare una criminale di livello più elevato. L’East End fatto di bambini sfruttati nelle case di lavoro e di cadaveri buttati nel Tamigi è un inferno che solo i più potenti possono lasciare. Per sopravvivere a questo mondo Mary ha dovuto rinunciare a un pezzo di sé, rendendosi impermeabile a qualsiasi affetto o legame da cui non possa trarre profitto.

Ognuno dei protagonisti è un essere umano alla deriva nel fiume del proprio destino, che, come il Tamigi, ogni tanto può portare nuove occasioni da sfruttare. A riportarli a riva su terreni più sicuri c’è un ventaglio di personaggi secondari altrettanto memorabili e perfettamente tratteggiati, che contribuiscono a colorare il mondo narrativo e a renderlo più variegato.

Sullo sfondo, la Londra di fine Ottocento, anch’essa un personaggio delineato meticolosamente. Quella dipinta dalla serie è una città fatta di pub fiocamente illuminati, di fogne insanguinate e di scantinati polverosi, a cui si oppongono i Club esclusivi del West End e le ricche ville aristocratiche. Un affresco estremamente dettagliato, viscerale e vibrante che è un vero peccato abbandonare in maniera così brusca, quando l’ultimo episodio si conclude lasciando lo spettatore in una lancinante attesa per la seconda parte.

A Thousand Blows di Steven Knight (Credits: Disney)
A Thousand Blows di Steven Knight (Credits: Disney)

Sintesi

Grazie alla complessità dei suoi personaggi, fra i quali Stephen Graham giganteggia, e a un affresco crudo e viscerale della Londra vittoriana, A Thousand Blows si candida come una delle nuove serie più promettenti dell’anno.

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