Ai confini del male recensione film Sky di Vincenzo Alfieri con Edoardo Pesce, Massimo Popolizio, Chiara Bassermann, Roberta Caronia e Luka Zunic
Ai confini del male è il nuovo film thriller Sky Original diretto da Vincenzo Alfieri, distribuito su Sky e NOW. Nel cast, tra gli altri, troviamo Massimo Popolizio, Edoardo Pesce e Chiara Bassermann. Ispirato al romanzo Il confine di Giorgio Glaviano, la pellicola ruota attorno alle vicende di Meda (Edoardo Pesce), un poliziotto con un passato problematico che ancora oggi lo tormenta e che deve far luce sulla sparizione di due ragazzi appartenenti a famiglie abbienti, rapiti presumibilmente da un serial killer che operava sulla città dieci anni prima. Uno dei ragazzi è proprio il figlio di Rio (Massimo Popolizio), uno dei pezzi grossi della polizia che anni prima voleva far luce sulla vicenda del mostro.
Il tutto si complica quando un’ex prostituta, Jelena (Chiara Bassermann), chiede a Meda di aiutarla a ritrovare sua figlia, anch’ella scomparsa, ma il cui caso è stato trascurato perché non la ragazza non appartiene ad una famiglia agiata, tutt’altro.
Il lungometraggio di Vincenzo Alfieri, tratto da un concept letterario in grado di intrattenere con le sue componenti thriller e suspense, non è tuttavia gestito al meglio. Il risultato è uno sviluppo gravato dalla confusione di alcune scelte narrative. Confusione rintracciabile in molte sequenze che trascinano lo spettatore lontano dalla trama principale intaccandone l’interesse verso lo sviluppo della narrazione, caricandolo di una quantità eccessiva di informazioni fornite talvolta troppo repentinamente. A quella che risulta essere la linea narrativa principale se ne aggiunge una seconda, una sorta di sottotrama che si legherà alla prima nel finale: quella dell’ex prostituta Jelena che chiede a Meda di trovare sua figlia scomparsa. L’intreccio non è però portato avanti in maniera lineare e coerente, ma soprattutto funzionale al racconto al quale avrebbe potuto conferire sfumature di tensione e mistero. Anche le sequenze di sesso al ralenti con protagonista Meda, legate ai suoi tormenti e alla sua rabbia, pur risultando funzionali alla comprensione dello stato d’animo del personaggio e mostrando in che modo prova a dimenticare i suoi problemi, non appaiono pienamente contestualizzate nella storia generale.
I protagonisti possono contare su una buona caratterizzazione, su tutti i due più interessanti risultano essere Meda e Rio, appartenenti allo stesso mondo, ma molto distanti tra di loro: entrambi poliziotti ma di un rango differente. Il contrasto tra ricchezza e povertà, tra luoghi comuni e contraddizioni, è il punto cardine della narrazione, l’elemento che ne rende davvero interessante lo sviluppo. Anche se le interpretazioni degli attori sono pregevoli, non bastano tuttavia per promuovere Ai confini del male, pellicola ambiziosa negli intenti ma sfocata nella messa in scena.