Alien: Romulus

Alien: Romulus recensione film di Fede Álvarez con Cailee Spaeny [Anteprima]

Un nuovo capitolo della saga di Alien prodotto da Ridley Scott e diretto da Fede Alvarez

Alien: Romulus recensione film di Fede Álvarez con Cailee Spaeny, David Jonsson, Archie Renaux e Isabela Merced [Anteprima]

Alien: Romulus recensione film di Fede Alvarez (Credits: The Walt Disney Company)
Alien: Romulus recensione film di Fede Alvarez (Credits: The Walt Disney Company)

Il ritorno al cinema di Alien segue la stessa linea di principio di quello affrontato dal suo storico rivale Predator un paio di anni fa. Entrambi i mostri alieni avevano avuto un primo sfortunato tentativo di rilancio nel 2012-2017 (Prometheus, Alien: Covenant) e nel 2018 (The Predator). La Disney, una volta acquisita la Fox, ha deciso di “porre rimedio” puntando su una produzione dal budget minore, che cercasse di tornare allo spirito originario delle due saghe. Il tutto affidato a dei registi che avessero dimostrato di avere talento pur con pochi film all’attivo.

Nel 2022 Prey di Dan Trachtenberg era riuscito nell’intento di dare nuova linfa a Predator, pur confezionando una storia che non innovava nulla nel franchise. Per Alien il medesimo compito è affidato a Fede Álvarez, già dietro la macchina da presa del reboot de La casa datato 2013.

Nasce così Alien: Romulus, progetto ambientato tra il primo e il secondo capitolo della saga originale. Protagonista è Rain Carradine (Cailee Spaeny), giovane ragazza che lavora in uno dei pianeti colonie minerarie gestite dalla Weyland-Yutani in attesa di poter andare su un altro pianeta assieme al fratello adottivo, un sintetico che lei chiama Andy (David Jonsson).

Una volta capito che la compagnia non li lascerà mai andare, accetta di aiutare un piccolo gruppo di coetanei a saccheggiare i resti di una nave alla deriva (la Romulus che dà il titolo al film). Ovviamente all’interno del relitto troveranno gli immancabili mostri dal sangue acido, gli xenomorfi.

Alien: Romulus recensione film di Fede Alvarez (Credits: The Walt Disney Company)
Alien: Romulus recensione film di Fede Alvarez (Credits: The Walt Disney Company)

Il concetto alla base di Alien: Romulus sembra essere la ricerca della semplicità: pochi personaggi intrappolati in un’unica location per quasi tutto il film e una trama ridotta all’osso per concentrarsi unicamente sulla lotta per la sopravvivenza. Il tutto condito da una messinscena che abbandoni il massiccio uso della CGI per ritornare a scenografie ed effetti speciali pratici e artigianali.

Concetti che seguono la linea sia de La casa (2013) sia di Man in the dark, entrambi di Álvarez, e che allo stesso tempo si discostano dagli ultimi due capitoli di Alien, pieni zeppi di riflessioni sui massimi sistemi e con un uso massiccio di effetti digitali.

Tali premesse, che il film sembra mantenere nella sua prima metà, finiscono però per venire sempre meno man mano che si procede con la narrazione. In ben due occasioni si fa ricorso al digitale per animare prima un personaggio e poi una delle creature, con un risultato che non solo risulta straniante rispetto al resto degli effetti tangibili, ma non ha nemmeno una resa efficace, anche a causa dell’infelice scelta di mostrare questi effetti sotto la luce, risaltandone le imperfezioni.

Anche la ricerca della semplicità narrativa viene tradita in favore di una serie di rivelazioni e risvolti non necessari, in particolare nel finale, inutilmente allungato di una ventina di minuti. Inoltre abbondano i riferimenti a Prometheus e Alien: Covenant, da cui il film vorrebbe teoricamente distaccarsi a seguito della pessima accoglienza.

Viene da domandarsi a che scopo abbandonare quella linea narrativa se tanto poi si decide di riprenderla in un progetto che dovrebbe parlare di tutt’altro.

Alien: Romulus recensione film di Fede Alvarez (Credits: The Walt Disney Company)
Alien: Romulus recensione film di Fede Alvarez (Credits: The Walt Disney Company)

Il risultato è un lavoro con uno storytelling pasticciato, che non riesce a essere compensato dalle componenti di suspense e gore, ben realizzate ma lontane dai fasti della prima tetralogia di Alien. Anche perché nonostante gli effetti artigianali non si riesce a riproporre quella patina di sporcizia dei vecchi film, sia a causa del cast (i visi sono troppo puliti per essere credibili come operai) sia a causa dell’alta definizione tipica delle macchine da presa moderne, che eliminano ogni grana dall’immagine.

Un bene per i grandi blockbuster, un problema quando si tratta di realizzare opere come questa.

Alien: Romulus recensione film di Fede Alvarez (Credits: The Walt Disney Company)
Alien: Romulus recensione film di Fede Alvarez (Credits: The Walt Disney Company)

Sintesi

Alien: Romulus vorrebbe rilanciare la figura dello xenomorfo con un film che torni all'atmosfera degli originali, basandosi su una trama semplice ed effetti speciali pratici. Ma non riesce a tenere fede a tali premesse, producendo un lavoro narrativamente pasticciato e con una resa visiva troppo patinata

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Alien: Romulus vorrebbe rilanciare la figura dello xenomorfo con un film che torni all'atmosfera degli originali, basandosi su una trama semplice ed effetti speciali pratici. Ma non riesce a tenere fede a tali premesse, producendo un lavoro narrativamente pasticciato e con una resa visiva troppo patinataAlien: Romulus recensione film di Fede Álvarez con Cailee Spaeny [Anteprima]