Attacco a Mumbai ricostruisce una delle stragi più spaventose degli ultimi tempi, nel 2008, a Mumbai, India. Ecco la recensione del film.
Il 26 novembre 2008 ci una delle stragi più terribili degli ultimi tempi, a Mumbai, in India: alcuni jihadisti sferrarono un improvviso e molto violento attacco terroristico nel cuore della città. Ovviamente tutti si fecero prendere dal panico e molti si rifugiarono al Taj Mahal Palace Hotel, un hotel di lusso della città.
Insieme alla folla, entrarono anche alcuni terroristi: inizia, così, una sorta di nascondino sanguinoso, per scappare dalla follia umana.
Il film Attacco a Mumbai, diretto dal debuttante Anthony Maras è ispirato al documentario Surviving Mumbai.
Cast stellare, composto da Dev Patel (The Millionaire), Armie Hammer (Chiamami col tuo nome) e Jason Isaac, in un film che racconta, senza fronzoli, questo fatto tremendo.
Ogni personaggio, quando inizia l’attacco, cercherà di salvarsi e di superare la notte, in un hotel che diventa, velocemente, una trappola mortale.
La vicenda viene raccontata tramite diversi punti di vista, come quello dello chef Oberoi, quello della coppia americana con una figlia piccola, quello del milionario russo e quello dell’umile cameriere sikh.
Il film mostra anche i dialoghi tra i terroristi ed anche quelli fra gli stessi terroristi e quelli che li guidano da lontano, mostrando la precisione con cui i terroristi puntano ad uccidere più infedeli possibili.
Colpisce lo svolgimento asciutto, senza retorica e senza ricadere su alcun cliché hollywoodiano sulle stragi o sugli attacchi terroristici. Quello che viene rappresentato, in maniera migliore, è la paura di non sopravvivere, facendo immedesimare gli spettatori nella situazione angosciante vissuta dai protagonisti.
Ma i protagonisti non sono solo delle fredde pedine: la regia di Maras riesce a legare gli spettatori coi protagonisti.
La vicenda raccontata, inoltre, non potrebbe essere più contemporanea: la piaga del terrorismo terrorizza tutti noi e questo film incarna tutte le paure che i cittadini, sia europei che di tutto il mondo, possono provare nella vita di tutti i giorni.
È un film, come detto, che non si abbandona ai cliché o ai fronzoli, ma mostra i fatti come sono andati, non escludendo, però, un sottotesto importante, che può essere applicato alla vita di tutti noi.
Il film crea una giusta suspense, quindi funziona come film di azione, ma riesce comunque a far riflettere lo spettatore sul fondamentalismo e le sue conseguenze.
La pellicola si concentra sull’attacco terroristico, ma è anche una sorta di critica sociale: gli occidentali sono concentrati su ciò che succede nei loro confronti, anche per quanto riguarda il terrorismo, e spesso si dimenticano di quello che succede in altre parti del mondo, proprio com’è successo a Mumbai.
Attacco a Mumbai è un buon film di azione, che mostra una vicenda dolorosissima, ma che riesce comunque a far riflettere lo spettatore.
Una buona prova del regista esordiente Anthony Maras.