Beetlejuice Beetlejuice

Beetlejuice Beetlejuice recensione film di Tim Burton [Venezia 81]

Tim Burton arriva al Festival di Venezia con Beetlejuice Beetlejuice, secondo lungometraggio incentrato sull'iconico personaggio interpretato da Michael Keaton: la recensione in anteprima

Beetlejuice Beetlejuice recensione film di Tim Burton con Michael Keaton, Winona Ryder, Justin Theroux, Monica Bellucci, Jenna Ortega, Willem Dafoe, Catherine O’Hara, Sofia Fernlöf e Danny DeVito

C’erano delle perplessità sul seguito di un cult come Beetlejuice, non si pensava al passo coi tempi, ma più semplicemente ad una mera operazione nostalgia per far rivivere un marchio: per fortuna tutte queste ipotesi sono state smentite.

Con Beetlejuice Beetlejuice, film d’apertura della 81° edizione del Festival di Venezia, Tim Burton riporta l’attenzione su Winter River e su quei particolarissimi personaggi che avevamo potuto apprezzare nel primo film del 1988.

I tempi però sono cambiati e lo stesso vale per i personaggi: sono cresciuti, nonostante ciò il demone interpretato da Michael Keaton è rimasto lo stesso, giusto con qualche anno in più. In questa nuova avventura troviamo dei nuovi volti come Jenna Ortega, la giovane ribelle e figlia di Winona Ryder, ma soprattutto Willem Dafoe, attore defunto conosciuto per aver dato il volto ad un poliziotto spietato.

Michael Keaton
Michael Keaton torna a vestire i panni del demone Beetlejuice nel secondo film (Credits: Warner Bros.).

Tra una citazione ad un maestro del cinema italiano di genere (anche a livello scenografico, un omaggio dichiarato e ben inserito all’interno del racconto) e una presa in giro bonaria al mondo degli influencer, Burton costruisce un film divertente (e divertito) dove può mettere al servizio di una buona sceneggiatura tutta la sua maestria in ambito registico.

Sicuramente tra i suoi migliori film dell’ultimo periodo, il più libero e sentito, Beetlejuice Beetlejuice non risulta mai essere ridondante o appesantito poiché seguito di un’opera molto importante per la cultura pop. L’opera si fa apprezzare anche per delle indovinate situazioni comiche, come ad esempio i siparietti tra Michael Keaton e Willem Dafoe.

Il nuovo film di Burton è dunque quello che si vorrebbe da un seguito: distante dal primogenito sia per intenti sia per costruzione dell’arco narrativo, ma allo stesso tempo rispettoso.
Un lungometraggio che fortunatamente riesce ad essere autonomo e quindi facilmente apprezzabile anche da parte di chi non conosce o non ha visto il precedente.

Monica Bellucci
Il personaggio spaventoso di Monica Bellucci in Beetlejuice Beetlejuice (Credits: Warner Bros.).

Tim Burton con Beetlejuice Beetlejuice non solo torna a splendere nuovamente per quanto riguarda l’aspetto registico, ma anche per una rinnovata voglia di sperimentare e di mettere in scena alcune delle sue passioni più sfrenate, come la musica e il cinema horror.
Alcune trovate stilistiche sono così favolose da essere degne del Burton di un tempo.

Grande risalto anche al comparto musicale realizzato come al solito dal sodale Danny Elfman che ben si sposa con le atmosfere gotiche della pellicola.

In definitiva un film spassoso, colorato e con dei personaggi ancor più stravaganti, che colpisce per una frizzante verve comica, per invenzioni visive davvero convincenti e per un ritmo travolgente. Ma anche un concentrato di humor nero mai banale.

Beetlejuice Beetlejuice vi attende nelle sale italiane a partire dal 5 settembre con Warner Bros.

Sintesi

Spassoso, colorato e con dei personaggi ancor più stravaganti, Beetlejuice Beetlejuice colpisce per una frizzante verve comica, per invenzioni visive davvero convincenti e per un ritmo travolgente. Ma anche un concentrato di humor nero mai banale. Un lungometraggio divertente (e divertito) nel quale Tim Burton riesce ad esprimersi liberamente sotto l'aspetto registico e non solo.

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