Bellissime

Bellissime recensione [#RomaFF14]

Bellissime recensione del docufilm di Elisa Amoruso sulle donne della famiglia Goglino, la madre Cristina e le tre figlie Giovanna, Francesca e Valentina

È piuttosto difficile recensire un docufilm come Bellissime, proprio perché si tratta di un prodotto bellissimo. Grazie all’attenta regia di Elisa Amoruso e alla montatrice Irene Vecchio, Bellissime offre una scorrvole e mai banale narrazione di quello che è il suo soggetto: le donne della famiglia Goglino, la madre Cristina e le tre figlie Francesca, Giovanna e Valentina. Sul finire degli anni novanta Giovanna, spinta e sostenuta dalla madre, era stata la baby modella più pagata di Italia; ancora adesso cerca di inserirsi nel mondo della moda e del fashion, imitata – con minor successo – dalle due sorelle. Il vero fulcro del racconto, spesso intervallato da immagini d’archivio o video di famiglia delle tre baby modelle, è però la cinquattottenne Cristina, mater familias (il padre Giovanni è menzionato, ma non appare mai) che, una volta superata un’infanzia difficile e “dieci anni a scarrozzare voi figlie a tutti i provini”, si è data essa stessa alla moda, alle fotografie, alle sfilate.

Giovanna Goglino
Giovanna Goglino
Giovanna, Francesca e Valentina Goglino
Giovanna, Francesca e Valentina Goglino

Tratto da un libro-inchiesta della giornalista Flavia Piccinni edito dalla stessa Fandango che ha co-prodotto il film con TIMVision, Bellissime è in grado di non dare giudizi morali a priori; la telecamera a volte indugia a riprendere i volti non lieti delle tre figlie, il “narcisismo” della madre, ma non vi è retorica. Senza bisogno di fare fiction, la Amoruso riesce a trasmettere un ritratto di famiglia sfaccettato e leggiadro, in cui l’affetto che lega le quattro donne è palpabile tanto quanto i loro dissidi più o meno latenti, e in cui il “personaggio” della madre riesce ad andare oltre lo stereotipo della madre ambiziosa che scarica sulle figlie i suoi desideri di successo. La grande qualità tecnica del prodotto – dalla qualità dell’immagine e della fotografia al montaggio che si è potuto avvalere di campi e controcampi invece che della solita camera fissa da cinema-verité – distingue nettamente Bellissime da buona parte del cinema documentario italiano contemporaneo, donando effetti di particolare bellezza e lucentezza soprattutto nelle scene che ritraggono il mare genovese.

Giovanna, Francesca e Valentina Goglino
Giovanna, Francesca e Valentina Goglino
Bellissime recensione
Le donne della famiglia Goglino, la madre Cristina e le tre figlie Giovanna, Francesca e Valentina

Bellissime si inserisce organicamente nel più ampio discorso che accomuna tutti i film della Amoruso fino a comprendere anche Maledetta Primavera, la sua prima opera di finzione di prossima realizzazione. La Amoruso sembra essersi programmaticamente dedicata a proporre al pubblico una schiera di ritratti femminili non facili da dimenticare: con un passato da sceneggiatrice, aveva esordito nel 2014 con Fuoristrada, docufilm sul rapporto di amore fra Pino/Beatrice, meccanico transessuale, e Marianna, la badante rumena di sua madre, per poi tornare una seconda volta dietro alla macchina da presa con Strane straniere del 2017, ritratto a quattro teste su donne provenienti da altri paesi che si sono spostate in pianta stabile in Italia. Il nome della Amoruso è adesso però noto soprattutto per Unposted, il controverso documentario su Chiara Ferragni presentato a Venezia lo scorso settembre, fra entusiasmi e critiche, che chi vi scrive non ha ancora avuto modo di vedere. Con Bellissime Elisa Amoruso si conferma come una delle documentariste più interessanti della scena contemporanea italiana, e si rinnova l’augurio che il passaggio dal documentario alla finzione non si accompagni a una banalizzazione del suo raccontare.

Ludovico

Sintesi

Elisa Amoruso sembra essersi programmaticamente dedicata a proporre al pubblico una schiera di ritratti femminili non facili da dimenticare: con Bellissime riesce a trasmettere un ritratto di famiglia sfaccettato e leggiadro, distinguendosi nettamente da buona parte del cinema documentario italiano contemporaneo per la grande qualità tecnica dell'opera.

Perché MadMass.it

Consapevoli del nostro ruolo, da sei anni in MadMass.it portiamo avanti una linea editoriale responsabile, preferendo la copertura dei festival al content farming, le recensioni al clickbait, le rubriche e le interviste al sensazionalismo. Stiamo cercando di fare la nostra parte: sostienici con una donazione, acquistando i prodotti consigliati sul nostro magazine o semplicemente passa a visitarci, sfoglia le nostre pagine e condividi i nostri articoli sui social: ci permetterai di continuare a crescere e fare sentire la nostra voce.

Articoli Correlati

Commenti

Ultimi Articoli

Elisa Amoruso sembra essersi programmaticamente dedicata a proporre al pubblico una schiera di ritratti femminili non facili da dimenticare: con Bellissime riesce a trasmettere un ritratto di famiglia sfaccettato e leggiadro, distinguendosi nettamente da buona parte del cinema documentario italiano contemporaneo per la grande qualità tecnica dell'opera.Bellissime recensione [#RomaFF14]