Claudio Bisio torna nei panni di Peppino Garibaldi in Bentornato Presidente. Ecco la recensione del film che abbiamo visto in anteprima.
In Benvenuto Presidente, Claudio Bisio, alias Giuseppe Garibaldi, detto Peppino, per un malinteso, finiva al Quirinale e diventava Presidente della Repubblica.
Nel sequel Bentornato Presidente, Bisio torna a Roma e diventa premier, ma lo fa per amore.
Bentornato Presidente, diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, ci riporta nella vita di Peppino Garibaldi.
Peppino (Claudio Bisio), dopo la sua esperienza come Presidente della Repubblica, si trasferisce in un paesino di montagna con la sua amata Janis (stavolta interpretata da Sarah Felberbaum) ed ha una figlia con lei.
Ma a Janis la vita in una baita di montagna, isolata dal mondo, sta stretta e, quando viene contattata da Roma, per cercare di riparare una situazione politica tumultuosa, non ci pensa due volte e decide di lasciare Peppino e tornare a Roma.
La situazione politica rispecchia molto quella dell’Italia: ci sono due leader che non riescono a trovare un accordo e nessuno dei due ha la maggioranza per governare da soli.
Da una parte abbiamo Teodoro Guerriero (interpretato da Paolo Calabresi), leader di Precedenza Italia, che si rifà molto sia alle idee politiche, che al modus operandi di Matteo Salvini; dall’altra, abbiamo il giovane Danilo Stella (Gugliemo Poggi), alla guida del Movimento Candidi, che ci ricorda molto Luigi Di Maio.
All’opposizione troviamo Vincenzo Maceria (Marco Ripoldi), segretario di Sovranità Democratica, anche lui ricco di riferimenti alla politica di oggi.
I due leader decidono di fare di Peppino il nuovo premier, facilmente manovrabile da entrambi, dopotutto, c’è bisogno solamente di una marionetta che dica le cose che i due leader vogliono.
Bentornato Presidente è una commedia brillante, che usa la situazione politica attuale per far ridere, arricchendo di riferimenti sia i personaggi che le vicende del film.
I due registi avevano pensato, inizialmente, di portare Peppino sul fronte europeo, ma l’idea è stata accantonata, poiché, la maggior parte degli italiani non ha idea delle dinamiche politiche europee, così, si è pensato di raccontare un nuovo capitolo di vita di Peppino, stavolta diventato Presidente del Consiglio.
Il film, però, non è solamente una critica alla politica di oggi “che si fa prevalentemente sui social”, ma una critica anche al cittadino.
Il produttore Nicola Giuliano afferma che:
In questo momento dove sembra sia obbligatorio stare per forza da un lato o dall’altro della barricata, volevamo far continuare le avventure di Peppino Garibaldi in un modo che aiutasse a guardarsi allo specchio, per cercare le ragioni che ci uniscono, invece di quelle che ci dividono.
È proprio il protagonista del film, Claudio Bisio, a descrivere il film con una parola:
È un film che potremmo definire anticattivista, rivolto a quelli che si sono un po’ stufati di questo odio reciproco che si respira nel Paese.
Bentornato Presidente è un film decisamente attuale, che riprende molti dei temi discussi dall’opinione pubblica in questo periodo.
Ma è anche un film che, in qualche modo, ha anticipato i tempi. La pellicola era già in lavorazione prima che Giuseppe Conte diventasse premier.
Presente è anche l’urlo “Maledetti”, diventato solo dopo un tormentone su Internet:
Il suo urlo ci è entrato nell’audio, l’abbiamo cancellato e poi integrato in post-produzione.
La cronaca ha, poi, continuato a dare materiale e spunti per la caratterizzazione dei personaggi e degli eventi. Il film è un manifesto divertente e satirico della politica italiana di oggi, che non si schiera con nessuna delle parti, ma ne ha per tutti.
Bentornato Presidente è stato prodotto da Indigo Film e Vision ed arriverà in sala il 28 marzo, con ben 500 copie.