Biancaneve

Biancaneve recensione film di Marc Webb [Anteprima]

Torna nelle sale il classico dell’animazione, questa volta in versione live action: Biancaneve

Biancaneve recensione film di Marc Webb con Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap [Anteprima]

Biancaneve recensione film di Marc Webb (Credits: The Walt Disney Company)
Biancaneve recensione film di Marc Webb (Credits: The Walt Disney Company)

Siamo ufficialmente nell’era del Live Action: la Disney (forse per mancanza d’idee?) continua a sfornare nuove versioni dei vecchi classici con cui siamo cresciuti.
Dopo La Sirenetta, Aladdin, Il re leone, Cenerentola, Dumbo e chi ne ha più ne metta, è arrivato finalmente il live action di Biancaneve, caratterizzato, fin da subito, da tantissime polemiche.

La produzione, infatti, è stata costellata da numerosi posticipi che ne hanno ritardato la distribuzione. Ma non solo: hanno fatto molto discutere diverse scelte della Disney, come la decisone di ricreare i celebri sette nani in computer grafica anzichè scritturare attori affetti da nanismo, oltre alle dichiarazioni della protagonista, Rachel Zegler, che ha criticato il sessismo presente nella fiaba originale dei fratelli Grimm.

Se è vero che “chi ben comincia è a metà dell’opera”, il nuovo live action Disney non è partito di certo nel migliore dei modi.

Nella nuova versione di questa fiaba indimenticabile, diretta da Marc Webb, ci troviamo in un regno lontano, dove prevale l’armonia grazie al re e alla regina, uniti da valori come la condivisione e il sostegno l’uno dell’altro, valori che trasmettono alla loro giovane figlia, Biancaneve. Chiamata così perché nel giorno della sua nascita una forte tormenta di neve avvolgeva il regno.

Tutto procede in armonia fino alla tragica morte della regina e all’arrivo di una donna di un’incredibile bellezza, Grimilde, che conquista il cuore re.

Quest’ultimo parte in battaglia per difendere il regno da una guerra di cui non conosciamo i dettagli, ma non fa mai ritorno, lasciando Biancaneve sola nelle grinfie della regina.

Grimilde possiede poteri magici derivati da uno specchio che, ogni giorno, le conferma di essere la più bella del reame. Ma quando Biancaneve cresce, lo specchio inizia a indicare proprio lei come la più bella, riconoscendo il suo cuore puro.

La regina Grimilde decide di eliminarla, mandandola nel bosco col cacciatore, il quale, però, non riesce a ucciderla e decide di farla scappare, ingannando la regina.

Inizia così la nuova avventura di Biancaneve, nella quale incontrerà personaggi insoliti come i celebri sette nani, che lavorano nelle miniere tutto il giorno, e una banda di furfanti, che chiedono giustizia per il re.

Biancaneve recensione film di Marc Webb (Credits: The Walt Disney Company)
Biancaneve recensione film di Marc Webb (Credits: The Walt Disney Company)

La storia di Biancaneve è tratta dall’omonima fiaba tedesca dei fratelli Grimm e viene portata sul grande schermo nel 1937, diventando il primo lungometraggio d’animazione tradizionale, nonché il primo classico Disney.
Parliamo, quindi, della principessa Disney originale, che stavolta Rachel Zegler interpreta, forte dei successi di West Side Story e de La ballata dell’usignolo e del serpente: due pellicole in cui dimostra anche il suo talento canoro.

Nella parte della terribile regina Grimilde, troviamo Gal Gadot. Il cast è completato da Andrew Burnap, nei panni di Jonathan, un ladro che diventerà l’interesse amoroso della protagonista e da Ansu Kabia, il cacciatore incaricato di uccidere Biancaneve.

Biancaneve recensione film di Marc Webb (Credits: The Walt Disney Company)
Biancaneve recensione film di Marc Webb (Credits: The Walt Disney Company)

Probabilmente siamo arrivati a un grado di saturazione, per quanto riguarda i live action Disney, che sembra non accontentare mai il grande pubblico, a volte perché troppo simili ai film originali, mentre altre volte perché troppo diversi.

Ma se l’obiettivo è quello di trovare un nuovo pubblico per i grandi classici che ci hanno fatto innamorare, allora Biancaneve riesce a centrare l’obiettivo.

Rachel Zegler è incantevole nel ruolo di Biancaneve, una fanciulla che, rimasta orfana di entrambi i genitori, vive una vita da sguattera alle dipendenze della matrigna cattiva. Riesce comunque a scappare e inizia una dura lotta per riportare l’armonia nel regno che è suo di diritto. Rispetto alla sua controparte animata, la versione di Rachel Zegler è meno “passiva”. Non è solamente una principessa salvata dal suo principe, bensì una ragazza determinata, che sa quello che vuole, praticando comunque la gentilezza e il rispetto.

Il talento canoro di Rachel Zegler non è più una novità, ma incanta sempre, anche in versione principessa e i momenti musicali sono ben calibrati nella storia, senza mai eccedere. Molte canzoni vengono riprese dal classico Disney, con alcune aggiunte, che piaceranno anche ai più piccoli. Buono anche il feeling con Andrew Burnap, suo interesse amoroso, che stavolta non è un principe, bensì un ladro, che si aggira nei boschi insieme alla sua banda.

Il vero punto debole è l’interpretazione di Gal Gadot, perfetta fisicamente per interpretare Grimilde, ma che non riesce a dare quell’inquietudine e quella cattiveria, che appartengono al personaggio originale. Un altro punto debole è sicuramente l’utilizzo massiccio di computer grafica, che rende il tutto molto “finto” e plasticoso, anche a causa di una saturazione eccessiva dei colori. La scelta di realizzare i sette nani in computer grafica, però, non disturba lo spettatore, anzi, rende ancora più magici i personaggi.

In alcuni punti si rivive appieno l’atmosfera del grande classico, soprattutto nella prima parte e quando Biancaneve finisce nel bosco, incontrando tanti animali magici e i sette nani.

Forse il vero problema di questo film non sta nel come è stato realizzato, ma sul perché è stato realizzato.

La pellicola è godibile, soprattutto per i più piccoli, ma sembra l’ennesimo tentativo della Disney di fare cassa, basandosi soprattutto sulle polemiche prima della distribuzione. Di Biancaneve se n’è parlato tanto, forse troppo e tutte queste polemiche hanno portato a un clima d’odio, simile a quello che si era creato prima della distribuzione del live action de La sirenetta.

La Disney sembra essere “stanca”, incapace ormai di creare qualcosa di nuovo o di avere troppa paura di cercare nuove storie da raccontare, paura dei flop al botteghino, com’è stato per Strange World. Per questo, riporta in vita i vecchi classici, con live action o con sequel, spesso deboli e non richiesti.

Biancaneve non è un film totalmente da buttare, nonostante le premesse: Rachel Zegler ci fa sognare, interpretando una Biancaneve impeccabile, sia dal punto di vista recitativo che dal punto di vista canoro.

La nota stonata è che sa tutto di stantio e di visto e rivisto. La Disney cerca il grande colpo al botteghino con live action e sequel, scordandosi, probabilmente, di essere la casa di distribuzione che ha fatto sognare a occhi aperti intere generazioni.

Sintesi

La nota stonata di Biancaneve è che sa tutto di stantio e di visto e rivisto. La Disney cerca il grande colpo al botteghino con live action e sequel, scordandosi, probabilmente, di essere la casa di distribuzione che ha fatto sognare a occhi aperti intere generazioni.

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