Era il 2003 l’anno in cui Lost in Translation arrivò nei cinema, una dolce storia di solitudini che si incontrano che mise in luce molteplici talenti: una giovanissima Scarlett Johansson, il lato malinconico di Bill Murray (che fu candidato all’Oscar come Miglior Attore Protagonista), il tocco di Sofia Coppola (che già aveva attirato l’attenzione con il suo esordio, Il giardino delle vergini suicide), Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
A distanza di più di quindici anni, la regista, che nel frattempo ha vinto un Leone d’Oro per Somewhere ed un premio alla miglior regia a Cannes per The Beguiled – L’inganno, ha preparato un nuovo ruolo da protagonista per Murray: On the Rocks vedrà l’attore che fu Peter Venkman nel ruolo di un attempato playboy che, a New York, cerca di trovare affiatamento con la figlia, una giovane madre (interpretata da Rashida Jones). Sì, lo sappiamo che i due avevano già collaborato nel 2015 per lo special Netflix A Very Murray Christmas, ma vedete voi se farlo contare.
Il film segna il debutto nella produzione cinematografica per Apple, in collaborazione con A24.
Ma l’altra notizia-clou della giornata è che un altro figlio d’arte, Jason Reitman, riporterà in famiglia il logo dei Ghostbusters: dopo il divertente ma un po’ sfilacciato reboot al femminile di Paul Feig, il regista di Tully e The Front Runner ha scritto un nuovo capitolo per gli Acchiappafantasmi. Con la benedizione di babbo Ivan, che diresse l’originale del 1984 ed il suo deludente seguito, Reitman II ha preparato una storia che si riconnette in maniera più esplicita ai primi due film. Il tutto è per ora avvolto nella massima segretezza, ma Dan Aykroyd non ha perso occasione per ribadire, recentemente, che Ghostbusters III era prossimo a tornare dall’oltretomba. Possiamo immaginare che l’uomo che fu Peter Venkman tornerà ad essere Peter Venkman?