Birba – Micio Combinaguai recensione del film d’animazione diretto da Gary Wang e prodotto da Light Chaser Animation Studios
Non lasciatevi ingannare dal nome, ma Birba – Micio Combinaguai è una davvero perla dell’animazione orientale, prodotta dallo studio cinese Light Chaser Animation Studios.
Questa fiaba moderna è destinata a tutta la famiglia e offre diversi spunti di riflessione per i genitori ma anche per i bambini in sala, oltre che molte sorprese inaspettate.
Birba è un giovane gatto, orfano di madre, che vive con il padre Oscar in un bellissimo appartamento, insieme alla loro padrona. Nonostante la sua giovane età è molto intelligente, energico e dinamico e trascorre le sue giornate giocando, mentre suo padre preferisce vivere pigramente dormendo tutto il giorno.
Tutto questo almeno finché non arriverà la pappagallina Mac, che racconterà loro della magica terra di Miciolandia: un luogo paradisiaco per i gatti. Oscar aveva sentito di questo posto leggendario anni prima, e stenta a credere che esista veramente, ma Birba è assolutamente convinto di ritrovare sua madre a Miciolandia.
Così il nostro piccolo protagonista costruisce un razzo a propulsione di bibite gassate (proprio come Chicken Little) e si lancia alla volta della montagna al di là del lago, scoprendo un’isola verdeggiante, piena di trappole. Preoccupato dalla sparizione del figlio, Oscar e Mac si lanciano alla volta di Birba, lanciandosi dal loro palazzo, evitando automobili e passanti, viaggiando clandestinamente in una cella frigorifera.
Nel frattempo Birba scopre che la montagna è controllata dal Vetraio, un folle artista che ha perso anni prima la sua ispirazione, e dal suo esercito di procioni, e ora rapisce animali per usarli come stampi per le sue opere d’arte. Il Vetraio cattura anche Birba, Oscar e Mac che finiscono in una prigione, destinati a diventare statue di vetro alla fine di ogni mese.
La situazione si fa drammatica, le vite dei prigionieri dipendono da Birba, così assemblando un lungo braccio di metallo, i nostri riescono ad aprire le gabbie e a fuggire su una barca/sommergibile a propulsione di ossigeno.
Finalmente i protagonisti raggiungono Miciolandia, meravigliosa e perfetta come Birba l’aveva immaginata, ma non ha ancora ritrovato sua madre. Così riparte alla scoperta del mondo, sapendo che casa sua non è lì, ma ovunque sarà il suo cuore. Quanto a Oscar, ora che ha trovato Miciolandia e suo figlio è andato per la sua strada, potrebbe riposare e fermarsi, ma realizza che non conosce ancora bene il mondo e comincia così il suo viaggio.
Le scene animate di Birba – Micio Combinaguai hanno colori molto accesi, le sequenze dove è rappresentata la prigionia e lo sfruttamento degli animali da parte dell’uomo invece hanno colori molto più freddi e metallici, si può quasi sentire il freddo di quelle gabbie. Nota di merito anche al volto degli animali, assolutamente espressivi e carichi di emozioni.
La morale del film ci mostra che per quanto sia agiata la vita in famiglia ci esorta a trovare la nostra strada, ad uscire dalla confort zone e a trovare la nostra indipendenza, portando la nostra famiglia con noi.
Marco R.