Usciva il 14 ottobre 1982 nelle sale italiane Blade Runner, il film cult di Ridley Scott con Harrison Ford che ha segnato una generazione: ricordiamolo insieme
Blade Runner è sicuramente uno dei film più cult degli anni Ottanta, una di quelle pellicole che non si può non guardare almeno una volta nella vita. Dopo un’accoglienza tiepida da parte della critica, col tempo è riuscito ad affermarsi tra le migliori opere della storia del cinema, considerato da molti la migliore del genere fantascientifico.
Blade Runner è ambientato in un futuro distopico, più precisamente nell’anno 2019, in una desolata Los Angeles. La società Tyrrel Corporation ha sviluppato un programma basato sulla creazione di androidi, ovvero esseri sintetici del tutto simili agli esseri umani, ma dotati di grandi capacità intellettive e fisiche, superiori a quelle umane. L’unico difetto è la durata degli androidi, che non superano i quattro anni.
Gli androidi sono usati prevalentemente come schiavi per operazioni pericolose nelle colonie fuori dalla Terra. Un giorno, alcuni androidi mettono in atto un violento ammutinamento e vengono dichiarati illegali sul pianeta Terra. Nonostante ciò, quattro replicanti, capitanati da Roy Batty, rubano una navicella e cercano rifugio sulla Terra.
Sarà compito di Rick Deckard, ex ufficiale della polizia ed ex appartenente all’unità speciale Blade Runner, doverli trovare, anche se ormai fuori servizio. Ma l’incontro con una donna, Rachel, aprirà nuovi scenari per il cacciatore di androidi, mentre Roy Batty si mette in cerca del suo creatore.
La pellicola è liberamente ispirata al romanzo Il cacciatore di androidi di Philip K. Dick del 1938. Blade Runner è diretto da Ridley Scott e sono state distribuite sette versioni differenti, a seconda delle scelte, spesso considerate controverse, dei responsabili. Nel 2007, in occasione del 25° anniversario, è stato pubblicata la Final Cut, l’unica versione, rimasterizzata in digitale, su cui il regista ha avuto totale libertà artistica.
Blade Runner ci porta in quello che, al momento dell’uscita del film, era un futuro distopico, nel quale la Terra è diventata un posto invivibile, a causa dell’inquinamento e del sovraffollamento. Per questi motivi, la maggior parte della popolazione terrestre si è trasferita nelle colonie extra-terrestri, lasciando sulla Terra coloro che sono stati scartati o che non possono permettersi il viaggio.
Ridley Scott riesce a darci una visione perfetta dell’invivibilità della Terra, rappresentando una Los Angeles scura, sempre sotto la pioggia battente e, soprattutto, fatiscente.
Già dal 1968 l’industria del cinema s’interessò al romanzo di Philip K. Dick; anche il regista Martin Scorsese era interessato a farne una trasposizione, ma non ottenne mai i diritti. Nel 1970 furono acquistati da Herb Jaffe, ma la sceneggiatura di suo figlio non piacque allo scrittore. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, il 21 febbraio 1980 Scott aderì al progetto, con non pochi problemi relativi alla sceneggiatura.
Come già scritto, al momento della sua uscita Blade Runner polarizzò la critica: in molti lo criticarono perché non presentava quell’azione che era stata pubblicizzata nelle campagne per l’uscita. Col tempo, la pellicola venne rivalutata, soprattutto dopo l’uscita della versione Director’s Cut. Nel cast troviamo Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Daryl Hannah, Brion James, Joanna Cassidy ed Edward James Olmos.
Blade Runner è sicuramente un film complesso che mescola tematiche e generi. Tra i generi coinvolti ritroviamo sicuramente il noir (presente con diversi elementi, come il protagonista antieroe, l’ambientazione scura, le controversie della società), ma anche l’action, il poliziesco e il dramma.
Ci sono anche molte tematiche intrinseche, come la religione e la fede (che ritroviamo soprattutto nei replicanti, creati da un Dio, che possono diventare degli angeli caduti), la tematica ecologica, rappresentata soprattutto nell’ambientazione distopica di una Los Angeles lugubre e sporca e ovviamente lo sguardo al futuro, col tema dell’eugenetica e della clonazione.
Quest’ultimo tema è presente soprattutto sulle implicazioni morali ed etiche nell’uso degli androidi: anche se sono esseri sintetici, provano emozioni, quindi è giusto sfruttarli? Lo spettatore si ritrova travolto da tutte questi dubbi e domande, che portano ad una profonda riflessione sulla natura umana e su cosa rende veramente “umani” gli esseri umani.
Blade Runner è una pellicola che ci porta davanti agli occhi una trasposizione filosofica sulla vita, “coprendola” con un’ambientazione fantascientifica e una storia noir, ma ponendo allo spettatore, allo stesso momento, tante domande su cui riflettere.
Blade Runner: alcune curiosità sul film
- Il ruolo di Rick Deckard fu molto problematico: inizialmente Ridley Scott aveva pensato a Dustin Hoffman, il quale se ne andò per punti di vista divergenti. Furono presi in considerazione anche Sean Connery, Jack Nicholson, Paul Newman e Clint Eastwood. Ma alla fine fu scelto Harrison Ford, anche per il successo di Star Wars;
- Secondo Ridley Scott, Rick Deckard è un replicante, come confermato nella versione estesa del film (anche se Harrison Ford non è d’accordo);
- Rutger Hauer, interprete di Roy Batty, ha modificato il monologo finale, rendendolo uno dei più conosciuti della storia del cinema;
- L’opera fu candidata a due Oscar: migliore scenografia e migliori effetti speciali;
- Esiste anche un sequel, Blade Runner 2049, diretto da Denis Villeneuve, con protagonisti Ryan Gosling e Harrison Ford.
Blade Runner rimane un punto di riferimento per il genere cyberpunk, grazie al suo stile dark e il design futuristico che ha ispirazione a numerosi film, anime e videogiochi nel corso degli ultimi quarant’anni. Buon anniversario al capolavoro di Ridley Scott!