Blue My Mind – Il segreto dei miei anni recensione film di Lisa Brühlmann con Luna Wedler, Zoë Pastelle Holthuizen, Regula Grauwiller e Lou Haltinner
Un tuffo nel mare dell’adolescenza per nuotare nell’oceano della vita. Questo è il primo pensiero al termine della visione di Blue My Mind, spiazzante opera prima della regista svizzera Lisa Brühlmann.
Presentata al Festival di San Sebastían e vincitrice del Premio della critica al Zurich Film Festival 2017, la pellicola, girata quasi interamente a Zurigo, racconta con passione e fantasia la storia di Mia Weber (Luna Wedler), una ragazza di 15 anni trasferitasi da poco nella capitale svizzera, che sta attraversando il periodo critico dell’adolescenza.
Con il suo carattere forte ma allo stesso tempo sensibile Mia conquista subito le ragazze più popolari della scuola, diventando la migliore amica della più ribelle Gianna (Zoë Pastelle Holthuizen), che la fa entrare in un giro di feste a base di droga e alcool. Mia con lei si trasforma da innocente ragazzina a donna smaliziata e disinibita che supera i propri limiti come in una sfida con se stessa e con il mondo.
Proprio come le protagoniste di Thirteen (Evan Rachel Wood e Nikki Reed) di Catherine Hardwicke, anche Mia e le sue amiche vogliono annullarsi nei fumi dell’alcool e nello sballo delle droghe, come a voler cancellare i ricordi di quello che dovrebbe essere un periodo di spensieratezza e serenità. Ma Mia non sta cambiando solo a causa di Gianna e le sue amiche. Mia ha una vita parallela, un segreto che non riesce a confessare nemmeno alla proprio madre. Mia compie gesti inconsulti e strani che la modificano sia psicologicamente ma pian piano anche fisicamente.
Preoccupata dai suoi inarrestabili cambiamenti e non riuscendo a frenare i suoi sempre più frequenti impulsi, Mia si affida anche al parere del suo medico, ma appena capisce con nessuno può aiutarla si chiude in se stessa e nel suo mondo nascosto. Non coinvolgendo nemmeno la sua famiglia che crede adottiva, riesce soltanto ad annullarsi con l’aiuto della trasgressiva Gianna, ma questa autodistruzione la farà cadere sempre di più nel baratro.
Solo dopo esser stata ridicolizzata a causa dei suoi cambiamenti fisici durante l’ennesima festa, Mia riesce a confessare a Gianna tutta la verità. Lei, presto, non sarà più la stessa e se ne andrà per sempre. I suoi radicali e irreversibili mutamenti l’hanno resa una giovane donna in grado di “nuotare” da sola nel mare della vita con tutta la sua bellezza e forza.
A metà tra il family drama e il fantasy (inevitabili i riferimenti a La mosca di David Cronenberg), Blue My Mind colpisce per la delicatezza e originalità con cui racconta la difficile battaglia personale che affronta la protagonista durante il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, dopo aver toccato il fondo tra alcool, sesso e droga.
Arianna