Canto di Natale, il capolavoro di Charles Dickens, ha visto numerose trasposizioni al cinema: cinque pellicole ispirate al classico della letteratura inglese
Il 17 dicembre del 1843 veniva pubblicato Canto di Natale, capolavoro della letteratura inglese nato dalla mente di Charles Dickens.
La storia la conosciamo tutti: l’avido Ebenezer Scrooge è un ricco banchiere che pensa che il Natale sia solo una perdita di tempo. Ebenezer è un uomo solo, che non spende nulla neanche per sé e costringe i suoi impiegati a lavorare anche durante le feste. Ma la notte della vigilia di Natale, l’uomo riceve la visita del fantasma di Jacob Marley, il suo ex socio in affari. Marley gli rivela che quella notte riceverà la visita di tre fantasmi: lo Spirito del Natale Passato, lo Spirito del Natale Presente e lo Spirito del Natale Futuro.
Questa visita cambierà completamente la vita di Ebenezer, il quale si pentirà del suo comportamento passato e diventerà più gentile con tutti.
La tradizionale storia di Dickens la conosciamo tutti a menadito ed è stata trasposta frequentemente sia sul grande schermo che nelle serie tv. Le trasposizioni cinematografiche sono veramente tante (basti pensare che la prima trasposizione è stata Scrooge, or Marley’s Ghost, film muto del 1901). Ma noi ne abbiamo raccolte cinque per entrare appieno nello spirito del Natale.
Canto di Natale di Topolino (1983)
Partiamo subito da uno dei classici a cui siamo tutti affezionati: Canto di Natale di Topolino, cortometraggio animato della serie Mickey Mouse, ovviamente prodotto da Disney, distribuito nel 1983.
Nei panni di Ebenezer Scrooge troviamo Paperon de’ Paperoni e nei panni di Bob Cratchit troviamo Topolino, ma ci sono tantissimi altri personaggi appartenenti al mondo della Disney, come Paperino, Pippo, Gambadilegno e il Grillo Parlante.
Dopo un periodo lungo 30 anni, il personaggio di Topolino torna in un cortometraggio (non succedeva dal corto Topolino a pesca del 1953).
Si tratta di una deliziosa trasposizione del classico di Dickens a stampo disneyano, nel quale tutti i personaggi interpretano un “ruolo” (fatto molto raro nei riadattamenti Disney).
Una favola a lieto fine che non si esime a darci qualche piccolo “trauma”: basti ricordare la figura dello Spirito del Natale Futuro e ovviamente il piccolo Timmy.
S.O.S. Fantasmi (1988)
Canto di Natale di Dickens ha ispirato anche uno dei più classici film natalizi: S.O.S. Fantasmi, film del 1988, diretto da Richard Donner.
Il protagonista è Francis Xavier Cross (interpretato da Bill Murray), il direttore di un network televisivo americano. Cross è un uomo estremamente cinico ed egoista e cerca di arrivare al successo, preparando un musical ispirato a Canto di Natale di Dickens, da trasmettere la notte della vigilia di Natale. Cross è anche un uomo senza scrupoli: ha perso del tutto i contatti con tutte le persone a lui care, tra cui il fratello (il quale lo cerca continuamente) e la fidanzata ed è odiato da tutti i suoi dipendenti.
Una sera riceve la visita di un suo ex datore di lavoro, il quale gli annuncia che gli faranno visita tre fantasmi, il primo dei quali, il giorno dopo a mezzogiorno. Come nel classico di Dickens, i tre fantasmi gli mostrano la sua vita passata, presente e futura e questo lo convincerà a cambiare vita.
In questa pellicola, troviamo una versione moderna di Canto di Natale: Cross è uno Scrooge contemporaneo, un uomo d’affari senza scrupoli, che non si è mai curato degli affetti.
Lo stesso titolo originale del film (Scrooged) richiama il capolavoro di Dickens.
Festa in casa Muppet (1992)
In questo film del 1992, diretto da Brian Henson, vediamo Canto di Natale declinato in versione Muppet.
In Festa in casa Muppet alcuni dei ruoli sono interpretati da attori umani, come il protagonista Ebenezer Scrooge, interpretato da Michael Caine, mentre altri ruoli sono interpretati dai pupazzi del Muppet Show, la famosa trasmissione televisiva andata in onda dal 1976 al 1981.
Ci sono alcune differenze rispetto al classico della letteratura: ad esempio, in questo film compare anche Robert Marley, un altro socio di Scrooge deceduto, inoltre la storia è narrata da Charles Dickens (interpretato da Gonzo, uno dei personaggi del Muppet Show) e da un suo collaboratore (interpretato da Rizzo).
Si tratta ovviamente di una trasposizione fiabesca, adatta ai più piccoli.
A Christmas Carol (2009)
Tra le trasposizioni più fedeli all’opera di Dickens, troviamo sicuramente A Christmas Carol, film del 2009, diretto da Robert Zemeckis.
Il film è girato interamente in CGI, utilizzando la tecnica della performance capture: questa scelta tecnica riesce a regalare realismo alla storia, pur rimanendo in una dimensione fantastica, che fa sognare lo spettatore.
La trama è ripresa fedelmente dall’opera e la storia è ambientata nel 1843.
Il ruolo del protagonista Ebenezer è interpretato da Jim Carrey, il quale interpreta anche i tre Spiriti del Natale; nel cast troviamo anche Gary Oldman (Bob Cratchit, Jacob Marley e Tim Cratchit), Colin Firth (Fred Scrooge) e Robin Wright (Belle e Fan Scrooge).
A Christmas Carol è sicuramente è una delle trasposizioni più calzanti dell’opera di Dickens, che ci scalda il cuore ad ogni visione.
Dickens – L’uomo che inventò il Natale (2017)
Ed eccoci alla trasposizione più recente del classico di Dickens, che si focalizza sulla sua nascita e creazione da parte dell’autore inglese. Infatti, in Dickens – L’uomo che inventò il Natale, la storia ruota intorno proprio a Charles Dickens: ci troviamo nel 1843 e lo scrittore soffre per il fallimento dei suoi ultimi tre libri. Dopo l’ennesimo rifiuto da parte degli editori, trova l’ispirazione per scrivere uno dei suoi romanzi più di successo: Canto di Natale.
Nel cast troviamo Dan Stevens (nei panni di Charles Dickens), Christopher Plummer e Jonathan Pryce.
Il film è un adattamento del romanzo biografico di Les Standiford del 2008, che racconta di come Dickens sia stato costretto a ricorrere all’auto pubblicazione per poter vedere finalmente pubblicato Canto di Natale.
Il film riesce a dare allo spettatore una panoramica della Londra vittoriana e della società ormai bigotta, ma anche a raccontare la genesi di uno dei romanzi più famosi di sempre.
E voi quale versione preferite?