Cari compagni recensione film di Andrey Konchalovsky con Julia Vysotskaya, Vladislav Komarov, Andrei Gusev, Yulia Burova e Sergei Erlish
Lyudmila è una militante comunista nella Russia del 1962, dove imperversano animate proteste degli operai di una fabbrica di locomotive elettriche di Novocerkassk, in seguito all’aumento dei prezzi e alcune scelte del governo. Quando però nei primi giorni di giugno l’Armata Rossa e/o il KGB cominciano a sparare sulla folla durante uno sciopero per le strade del paese, Lyudmila comincia a rivedere i suoi ideali e a interrogarsi sull’egemonia comunista. Questo evento è stato secretato fino agli anni ’90 quando finalmente è stata avviata la prima inchiesta ufficiale affidata all’investigatore Yuri Bagraev che ha partecipato alla sceneggiatura di Cari compagni! (titolo originale Dorogie tovarischi!), il film di Andrej Konchalovsky in concorso alla 77° edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Il regista ultraottantenne ha scelto il formato 4:3 in bianco e nero per il suo nuovo film dall’anima politica con un personaggio femminile forte e tenace al centro della storia. Yuliya Vysotskaya regala un’ottima interpretazione nei panni di una cittadina russa impegnata nel partito comunista che vive con il padre anziano e la figlia adolescente con la quale discute spesso. C’è aria di rivolta e rivoluzione per le strade, si percepisce che un cambiamento è in arrivo ma i protagonisti non immaginano la brutalità della tragedia che si consuma di lì a breve a Novocerkassk.
Konchalovsky costruisce una sequenza cruda e dinamica per raccontare la perdita di vite innocenti, con movimenti di macchina vibranti e chirurgici. Nonostante la scelta di una fotografia in bianco e nero, il sangue e la morte arrivano all’occhio e allo stomaco dello spettatore con una certa potenza. Resta impressa la scena dei corpi ammassati nelle camionette e l’indifferenza dell’obiettivo tra donne, uomini e bambini.
Il popolo insorge mentre i politici discutono per prendere una decisione, fin quando le cose precipitano e nella seconda parte del film l’azione si concentra più sulla vicenda personale di Lyudmila che non trova più la figlia, apparentemente scomparsa. Sarà ancora viva? è la domanda che comincia a tormentarla mentre si allea con un ufficiale del KGB che riscopre una celata umanità e la aiuta nella sua impresa.
Cari compagni! è un dramma raffinato con un’estetica curata che regala inquadrature mozzafiato, anche se il regista si concentra molto sugli attori che hanno tutti il giusto spazio per esprimersi e mostrare le varie sfumature caratteriali della personalità dei rispettivi personaggi. Cari compagni conferma che il talento di Konchalovsky è inossidabile e in grado di mutare e tenersi al passo con i tempi.