Cinque film giudiziari da non perdere
Un’aula di tribunale può diventare la location perfetta per una pellicola ad alta tensione: ecco 5 film giudiziari da vedere assolutamente.
Il cinema ha portato spesso la giurisprudenza sul grande schermo. Le aule dei tribunali, infatti, sono diventate frequentemente le location perfette per pellicole ad alta tensione, ricche di suspense e colpi di scena.
Si tratta dei cosiddetti “legal movies”, che raccontano di casi giudiziari reali o fittizi di ogni tipo: dall’affidamento di un minore all’accusa di un omicidio.
Vediamo insieme allora 5 film giudiziari da non perdere.
La parola ai giurati (1957)
Tra i migliori film giudiziari, non potevamo che iniziare con La parola ai giurati, film del 1957, diretto da Sidney Lumet. La sceneggiatura è basata su Twelve Angry Men di Reginald Rose.
Ci troviamo a New York dove è in corso un processo di omicidio di primo grado, ai danni di un ragazzo accusato di aver ucciso il padre. Secondo la legge statunitense il verdetto deve essere unanime, perciò la giuria si riunisce in una stanza del tribunale consapevole che, in caso di colpevolezza, il ragazzo sarà mandato sulla sedia elettrica. Inizialmente sembra semplice raggiungere l’unanimità di voto, optando per la colpevolezza dell’imputato. Ma quando uno dei giurati solleva dei dubbi, la situazione cambia in fretta.
Il film mostra chiaramente un’impostazione teatrale: ad esclusione di alcune brevi scene, quasi tutta la totalità della pellicola si svolge in una stanza, quella dove si riunisce la giuria.
Più si va avanti più quella stanza diventa piccola e claustrofobica: la discussione si accende e la morale dei protagonisti si scontra, tra disperazione e accessi di rabbia.
I dialoghi ricchi e serrati mostrano come può essere scalfita una convinzione.
Kramer contro Kramer (1979)
Passiamo dall’omicidio al divorzio con Kramer contro Kramer, pellicola del 1979, diretta da Robert Brenton, adattamento dell’omonimo racconto di Avery Corman.
Siamo nella New York degli anni Ottanta: Ted Kramer è un importante agente pubblicitario votato al lavoro e sposato con Joanna. I due hanno anche un figlio, Billy, spesso trascurato dal padre, proprio a causa del suo lavoro.
Una sera Ted torna tardi a casa a causa di un nuovo incarico di lavoro e viene sorpresoda Joanna, che gli comunica che quella vita non le basta più e che sta andando via, lasciando Billy con lui.
Ted si ritrova così a dover affrontare la vita come padre single e inizialmente fatica a trovare un equilibrio tra il lavoro e la nuova situazione familiare. Tuttavia, col passare dei giorni, il legame tra Ted e Billy si rafforza e diventa più affettuoso.
Dopo 15 mesi Joanna ritorna trasformata, grazie alla psicoterapia, e annuncia di voler riprendere Billy con sé. Tra i due coniugi scoppia una durissima battaglia legale per la custodia del bambino.
Dustin Hoffman e Meryl Streep, entrambi in stato di grazia, interpretano i due coniugi Kramer, il cui amore è ormai svanito, lasciando spazio solo a risentimento e rabbia. A farne le spese è il loro figlio Billy, che diventa il fulcro della loro contesa: il bambino viene utilizzato come un’arma nella loro guerra personale.
Kramer contro Kramer mette in scena un quadro perfetto della società di quel periodo, con temi quali l’indipendenza femminile, introdotto gradualmente nella storia.
Ma soprattutto è una rappresentazione realistica di quello che succede quando una coppia decide di separarsi, quando l’amore non c’è più e le due parti vogliono solo prevaricare l’una sull’altra.
Philadelphia (1993)
Tra i migliori film giudiziari, non possiamo che annoverare anche Philadelphia, pellicola del 1993, diretta da John Demme.
Andrew è un avvocato di successo a Philadelphia, rispettato da tutti. Dopo aver ottenuto una vittoria in tribunale, gli viene affidato un caso molto importante. Tuttavia, uno dei suoi colleghi nota alcune lesioni sul suo viso e le riconosce come segni dell’AIDS. Nonostante il duro lavoro di Andrew e il peggiorare delle sue condizioni di salute, i colleghi non tollerano la presenza di un omosessuale nello studio legale e lo licenziano “per giusta causa”. Quando Andrew scopre la verità sul suo licenziamento, decide di citarli in giudizio portandoli in tribunale.
Philadelphia affronta il delicato tema dell’AIDS, una malattia che ha raggiunto il suo picco negli anni Ottanta e Novanta. Nonostante ciò, era vista ancora come un tabù e un argomento scomodo di cui parlare. Il film è anche una delle prime grandi produzioni cinematografiche a trattare esplicitamente l’Aids e si pone come pellicola di denuncia, in un momento storico nel quale la malattia portava all’emarginazione sociale.
Il regista sceglie di concentrarsi su una storia personale per trattare il tema, riuscendo a esplorare la discriminazione in modo profondo e intenso, anche grazie all’interpretazione di Tom Hanks che gli valse un Oscar.
La vera forza del film risiede nel punto di vista scelto, ovvero quello dell’avvocato Joe (interpretato da Denzel Washington) inizialmente contrario all’omosessualità. Tuttavia, Joe diventa poi l’avvocato difensore di Andrew nella causa, mostrando un profondo ripensamento e crescita personale.
Schegge di paura (1996)Schegge di paura è un film del 1996, diretto da Gregory Hoblit e basato liberamente sul romanzo omonimo di William Diehl.
Siamo a Chicago, dove l’arcivescovo Richard è stato brutalmente assassinato. Martin Vail, uno dei più rinomati avvocati della città e noto per la sua propensione alla pubblicità, si offre di difendere gratuitamente Aaron, il giovane accusato dell’omicidio. Aaron è un ragazzo di provincia, ingenuo, timido e balbuziente, che considerava la vittima come una figura paterna. Nei primi incontri Martin è convinto della sua innocenza, nonostante le prove che lo incastrano e cerca di proteggerlo a tutti i costi dall’accusa. Tuttavia, quando scopre una videocassetta con materiale compromettente, la situazione cambia drasticamente. Il film è un legal-thriller da manuale, che ha anche influenzato numerose pellicole successive.
La pellicola segna anche l’inizio della brillante carriera di Edward Norton il quale, nei panni di Aaron, regala una performance eccellente, ricevendo anche la sua prima nomination all’Oscar.
Grazie ad un grande colpo di scena finale il film acquista tinte thriller, esplorando la complessità della mente umana.
Il processo ai Chicago 7 (2020)
Terminiamo la nostra lista con Il processo ai Chicago 7, pellicola del 2020 diretta da Aaron Sorkin. Il film racconta del vero processo fatto ai Chicago Seven, un gruppo di attivisti contro la guerra in Vietnam accusati di aver cospirato per causare lo scontro tra i manifestanti e la Guardia Nazionale nella città di Chicago.
Siamo nell’agosto del 1968, quando i leader dei movimenti di protesta contro la Guerra in Vietnam, presenti a Chicago per la convention del Partito Democratico, vengono arrestati per gli scontri contro la polizia. Il processo si rivela iniquo, quando il giudice fa rimuovere dalla giuria tutti i membri che simpatizzano per gli imputati.
Era il lontano 2006 quando Steven Spielberg commissionò ad Aaron Sorkin una sceneggiatura sul processo dei Chicago Seven, ma poi rinunciò alla regia a causa dei continui slittamenti. Dopo mille peripezie, la regia passò a Sorkin, con Spielberg coinvolto nella produzione.
Il processo ai Chicago 7 si pone come dramma legale e sociale, ambientato in un periodo storico di lotte e rivolte continue. La sceneggiatura è brillante dominata dal potere delle parole e Sorkin si dimostra, ancora una volta, uno dei migliori sceneggiatori della sua generazione.
Nella pellicola scorrono rabbia e indignazione ma soprattutto la voglia di far luce sulle continue diseguaglianze, nel corso degli anni. Pur essendo incasellato in un periodo storico ben preciso, Il processo ai Chicago 7 riesce ad essere ancora attuale, un promemoria su quella lotta da fare ogni giorno, per ottenere giustizia.