Citadel: Diana

Citadel: Diana recensione serie tv episodi 1 e 2 [Amazon Prime Video]

La nuova serie disponibile su Amazon Prime Video

Citadel: Diana recensione serie tv episodi 1 e 2 con Matilda De Angelis, Lorenzo Cervasio, Maurizio Lombardi, Julia Piaton e Filippo Nigro [Amazon Prime Video]

 

Citadel: Diana - Amazon Prime Video (Credits: Marco Ghidelli)
Citadel: Diana – Amazon Prime Video (Credits: Marco Ghidelli)

In un mondo in cui i franchise mediatici dominano costantemente il botteghino cinematografico, i fratelli produttori Anthony e Joe Russo tentano un’impresa titanica nel campo della serialità, addentrandosi nel genere delle spy story. Dopo l’Universo Cinematografico Marvel, abbiamo visto The Penguin, spin-off del nuovo The Batman, che inaugurerà una nuova era per il mondo DC.

Il mondo Citadel si distacca dagli esempi appena citati, avendo dalla sua una grande idea: unire diverse realtà produttive in tutto il mondo, che però mantengono la propria cifra stilistica. Sotto questi auspici si sviluppa l’italiana Citadel: Diana, primo spin-off che precede Citadel-Honey Bunny che uscirà a novembre, legato al Citadel americano.

La serie tv americana, disponibile dal 2023 su Prime Video, nonostante la grande campagna pubblicitaria, ha ricevuto giudizi tiepidi e non è riuscita a catturare il pubblico italiano. Non è un segreto che il genere della spy story funzioni attualmente solo in realtà e mondi ben consolidati come 007 o Mission Impossible. Un nuovo prodotto di questo genere che si affaccia sul mercato deve compiere uno sforzo doppio.

Citadel: Diana, scritta e diretta da italiani, vanta un cast stellare, con Matilda de Angelis, nel ruolo di Diana Cavalieri. L’attrice si è sempre messa in gioco in diverse produzioni internazionali; alcune sono stati dei veri e propri flop, ma il recentissimo La legge di Lidia Poet ha messo in luce le sue doti da protagonista.

La serie racconta la storia di Diana, una giovane ragazza italiana che, dopo aver perso i genitori in un disastro aereo, inizia a indagare sulle cause della strage, finendo nel mirino dell’agenzia indipendente di spionaggio Citadel, ormai distrutta. Viene reclutata da Gabriele (Filippo Nigro) per infiltrarsi in Manticore Italia, guidata dalla famiglia Zani, storica produttrice di armi, che mirano a gettare il mondo nel caos. Citadel: Diana ci porta in una Milano del 2030, in cui campeggia l’immagine di un duomo distrutto, circondato da militari, strade semivuote e moderne architetture. Tuttavia, è subito chiaro che la storia che più ci interessa è quella narrata nei flashback: la storia di Diana, di come ha imparato a reprimere le sue emozioni, nonostante le difficoltà, per riuscire a smantellare Manticore, i responsabili dell’esplosione dell’aereo che ha ucciso i suoi genitori.

Citadel: Diana - Amazon Prime Video (Credits: Marco Ghidelli)
Citadel: Diana – Amazon Prime Video (Credits: Marco Ghidelli)

Le scene d’azione, gli scarrellamenti di pistole, i dispositivi ipertecnologici che aiutano la nostra eroina a destreggiarsi tra le due organizzazioni sono presenti, ma è evidente, grazie alle frequenti scene di dialogo e riflessione, che quello che ci attirerà di più saranno gli intrecci relazionali tra i vari protagonisti. Come ammette lo stesso regista, Arnaldo Catinari, i veri conduttori della storia di spionaggio sono i personaggi: complessi, tridimensionali, che si prestano a essere parte di un intreccio articolato, con colpi di scena non solo necessari per la trama, ma frutto delle loro storie personali. In questo aiuta la bravura di De Angelis, che riesce a mitigare con naturalezza alcuni dialoghi che cercano di imitare quelli americani risultando talvolta finti. Diana è la vera protagonista in tutto e per tutto, Matilde de Angelis regna, capace di riportare un genere prettamente americano e ormai desueto alla portata di un grande pubblico.

Il brano Immensità di Andrea Laszlo De Simone chiude la seconda puntata, accompagnando la descrizione di un’utopia: un’utopia non fatta di grandi parole, ma di incontri, basata sull’umanità di Diana, aspirante agente, e di Gabriele suo mentore, che si incontrano per prendersi una birra.

La scrittura del team di sceneggiatori italiani, guidato da Alessandro Fabbri, esalta l’umanità relegando il piano geopolitico a un ruolo marginale, mettendo in risalto il vero significato delle storie di spionaggio: la contingenza, in ogni aspetto, anche nelle relazioni.

Citadel: Diana - Amazon Prime Video (Credits: Marco Ghidelli)
Citadel: Diana – Amazon Prime Video (Credits: Marco Ghidelli)

Sintesi

Citadel: Diana parla di speranza non solo perché contrappone due agenzie di spionaggio, una che vuole salvare il mondo e l’altra che lo vuole distruggere, ma perché rappresenta la possibilità per la serialità italiana di farsi spazio in un genere nuovo, sfruttando i propri mezzi e con i propri punti di forza.

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