Climbing Iran recensione del film documentario di Francesca Borghetti con Nasim Eshqi presentato al Terra di Tutti Film Festival 2021
Dal 4 al 10 ottobre 2021 si è tenuto a Bologna il Terra di Tutti Film Festival, rassegna di cinema sociale ed eventi organizzata da COSPE e WeWorld. Sette giorni di incontri e di proiezioni in sala e in streaming di 24 film provenienti da 15 Paesi nel mondo.
Giunta alla quindicesima edizione, la manifestazione rappresenta l’occasione per riflettere e discutere su temi di grande attualità legati alla tutela e al rispetto dei diritti umani. Tra questi, l’ambiente, i conflitti, le migrazioni, la parità di genere.
Con la rubrica Restiamo Umani abbiamo seguito alcuni dei docufilm proiettati, a partire da Climbing Iran, documentario di 53 minuti realizzato da Francesca Borghetti e incentrato sulla figura dell’iraniana Nasim Eshqi, free climber di fama internazionale capace di aprire un’ottantina di nuove vie di scalata nel mondo. L’unica donna scalatrice di professione dell’Iran che, tramite la propria attività – ritenuta nel suo Paese appannaggio maschile – intende perseguire la parità di genere per le donne della sua terra.
Sfidare le altezze, arrampicarsi sulle rocce a strapiombo e, infine, conquistare la vetta. Scalare per Nasim non è solo ricerca di adrenalina, esercizio di abilità, come d’altronde non lo è quasi mai per chi pratica free climbing. Non lo è di certo per una giovane donna nata in un luogo ancora intriso di cultura patriarcale, dove praticare uno sport all’aperto è particolarmente difficoltoso per chi appartiene al genere femminile.
Perciò, arrampicarsi per Nasim è anche metafora, gesto simbolico: sfidare la montagna, per lei, vuol dire combattere i pregiudizi, affrontare i retaggi maschilisti. Ed è per questo che ciò che Nasim fa assume il significato di atto di ribellione, segno di emancipazione: “Non ha importanza se sei ricco o povero, bianco o nero, iraniano o italiano, uomo o donna. La gravità attira tutti verso il basso, con la stessa forza. E questo mi ha dato un grande senso di libertà e uguaglianza”.
Già, libertà e uguaglianza, diritti a essere se stessi rivendicati dalla nostra protagonista attraverso l’esempio e la dimostrazione: gestire le proprie forze, affrontare i pericoli, salire un passo alla volta, lentamente. Nasim sa che i grandi cambiamenti richiedono tempo, costanza, fatica. Esattamente come fa la montagna quando le offre una nuova via da percorrere, un’altra vetta da conquistare.
Nasim sa tutto questo ed è consapevole che nella società iraniana, grazie al contributo di persone come lei, le istanze di modernizzazione sono sempre più forti. Che la strada per per giungere alla piena parità uomo-donna, seppur ancora molto lunga, non è impossibile da percorrere.
Occorre perseveranza, abnegazione e, soprattutto, il coraggio di essere diversi: tutto ciò che non manca a questa giovane free climber, sostenuta da un’energia decisamente fuori dal comune, perché – come spiega un suo collega e amico – “noi usiamo la parola “nasim” per indicare un vento leggero, ma Nasim non è così. Lei è un uragano!”. Un uragano che, nonostante le difficoltà a viaggiare all’estero legate al suo Paese d’appartenenza, ha aperto nuove vie in Oman, Turchia, Georgia, Emirati Arabi, Armenia, India ed Europa.
E mentre apre vie per il mondo (a tal proposito, Climbing Iran documenta l’apertura da parte di Nasim della via Outside in sulle Alpi italiane, in Val di Sole, in compagnia di Gianni Trepin), lei rimuove a poco a poco quelle barriere culturali che, non solo in Iran, impediscono il pieno raggiungimento della parità di genere. Una rimozione lenta ma costante che spinge la protagonista di questo docufilm a far sempre ritorno nella terra natia a cui, nonostante le difficoltà, è legata da un rapporto profondo perché “alla fine è l’Iran che mi ha resa la donna che sono”.
Ed è lì che la lasciamo mentre insegna arrampicata a uomini e donne, ben consapevole che, così facendo, ai primi mostra come lì tra le rocce vi sia la riprova dell’insensatezza di ogni discriminazione di genere. E alle seconde trasmette la forza e il coraggio di essere se stesse e di non mollare mai.