Con tutto il cuore recensione film scritto, diretto ed interpretato da Vincenzo Salemme con Serena Autieri, Cristina Donadio e Maurizio Casagrande
Sono tanti gli stereotipi associati a Napoli e, più in generale, alla figura del “napoletano tipo”: ama la pizza, per niente puntuale, magari un po’ furbetto e gesticola per ogni cosa che dice. Sono solo una manciata, ma i modi di vedere un partenopeo medio, a conti fatti, sono sempre quelli. Col suo ultimo film, Con tutto il cuore, Vincenzo Salemme propone una divertente e leggera messa in scena di questi stereotipi, attraverso un protagonista che, stranamente, se ne discosta totalmente.
Il film racconta la disavventura del professore di latino e greco Ottavio Camaldoli (Vincenzo Salemme) che, necessitando un trapianto di cuore ma finito 85esimo nella lista d’attesa, viene inaspettatamente convocato dal Dottor Gargiulo (Maurizio Casagrande) per il fatidico intervento, a causa di un errore dell’infermiere Giovanni (Antonio Guerriero). L’unico problema, però, è il donatore: Antonio Carannante (Sergio D’Auria), soprannominato “O’ Barbiere”, noto boss di Napoli, colpito a morte in un agguato sotto gli occhi della devota madre Donna Carmela (Cristina Donadio). Rientrato a casa dopo la degenza e scoperto suo malgrado a chi appartiene il nuovo cuore, Ottavio farà di tutto per evitare l’imposizione che i Carannante, come suoi salvatori, pretendono dall’ingenuo professore: la testa di chi ha ucciso “O’ Barbiere”.
La nuova commedia di Vincenzo Salemme propone una comicità molto leggera e contornata da numerosi giochi di parole e di battute, spesso giocando col dialetto del capoluogo campano che fanno sorridere ed ogni tanto strappano una lieve risatina. Si avverte, però, la forte componente drammaturgica, trattandosi della trasposizione teatrale dell’opera omonima scritta e diretta dallo stesso Salemme qualche anno prima. In certi momenti i dialoghi diventano un po’ pedissequi, rendendo sottotono anche il ritmo e la linea comica che arranca nel corso della narrazione.
Con tutto il cuore si dimostra godibile, punta sugli elementi della commedia per esplorare ancora una volta una storia già vista e sentita che tuttavia non trova il giusto mordente per apparire più intrigante o interessante di quella che voleva essere l’idea dell’attore e regista Salemme: raccontare di quei napoletani che non vogliono fare le cose da napoletani.