Crescendo – #makemusicnotwar recensione film di Dror Zahavi con Peter Simonischek, Mehdi Meskar, Sabrina Amali, Daniel Donskoy e Eyan Pinkovitch
Crescendo, nella terminologia musicale, è un sostantivo che indica l’aumento di sonorità nell’esecuzione di un passo della composizione.
In questo caso non è solo un sostantivo, ma il titolo di un film, cioè Crescendo – #makemusicnotwar del regista israeliano Dror Zahavi, vincitore del premio onorario Cinema per la Pace nel 2020.
La pellicola, di produzione tedesca, è ispirata a una storia vera, cioè quella della fondazione della West-Eastern Divan Orchestra, composta da due popoli perennemente in lotta fra loro. Crescendo racconta la storia del direttore d’orchestra tedesco Eduard Sporck (interpretato da Peter Simonischek) che verrà assoldato dall’Unione Europea al fine di creare un’orchestra composta da musicisti palestinesi e israeliani, per organizzare un concerto al fine sensibilizzare, attraverso la musica, il dramma di queste due nazioni (Palestina e Israele) che si ritrovano in un conflitto eterno che ha avuto inizio proprio qualche anno dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1948, e dopo diverse vicissitudini continua a perpetuarsi ancora ai giorni nostri con il conflitto Israele-Striscia di Gaza.
L’opera di Dror Zahavi ci mostra due realtà, quella di due popoli diversi tra loro nella cultura e nelle tradizioni ma che di rimando sono, almeno geograficamente, vicini di casa, il cui odio, tuttavia, li obbliga ad una specie di linea divisionaria che va ben oltre quella reale di confine, soprattutto simbolica e mentale. È a questo punto che il direttore di orchestra Sporck non si ritrova solo davanti a musicisti da dirigere per l’evento, ma ad un vero proprio mini conflitto interno tra persone che macerano rancore tra loro, un odio tramandato da anni e anni di guerra e conflitti.
L’arduo compito di Sporck è quindi creare armonia in un gruppo così ostile, usando la metafora della musica come gioco di squadra, come un espediente per ascoltarsi a vicenda, comprendersi ed empatizzare gli uni con gli altri. La pellicola ci mostra da un lato la contrapposizione tra due violinisti, Layla di origine palestinese (interpretata da Sabrina Amali) e Ron di origine israeliana (Daniel Donskoy) che rappresentano al meglio i conflitti interni tra i due popoli alimentando odio e malumori e dividendo così il gruppo.
Dall’altro invece abbiamo altri due ragazzi, i fiati, cioè Omar di origine palestinese (interpretato da Mehdi Meskar) e Shira di origine israeliana (interpretata da Eyan Pinkovitch) che non sembrano interessati a questa guerra perenne tra popoli, ma che piuttosto approfittano di questa esperienza per condividere le proprie origini e cercare un punto di incontro per fraternizzare ed infine innamorarsi. Infatti la pellicola mostra anche un richiamo shakespeariano tra amore, drammi, vendetta e odio.
Crescendo non è solo letteralmente un viaggio tra Medio Oriente e Europa, ma anche un viaggio di crescita interiore la cui musica aiuta, come linguaggio universale, a creare armonia, un lavoro di squadra doveroso che aiuta le persone ad avvicinarsi e non a dividersi. Un film dove la musica si sente poco, ma è proprio attraverso essa che riesce ad estrapolare l’essenza del momento, il che ne rende ancora più potente il significato.
Crescendo esprime appieno il significato di questo sostantivo attraverso una narrazione lineare, drammatica ed intensa, mostrandoci una visione di una realtà che è conosciuta solo parzialmente, ma che andrebbe approfondita anche se non ci tocca in prima persona, perché come essere umani non possiamo ignorare una guerra che distrugge intere generazioni tra vittime e sopravvissuti che crescono fomentando odio e vendetta.
Un dramma che, anche grazie all’opera di Dror Zahavi, va conosciuto, compreso e dissipato in nome della pace, abbattendo i muri della divisione etnica ed ideologica che affliggono ancora questa parte di mondo.