Quasi un anno è trascorso dalla conclusione delle riprese di The Irishman di Martin Scorsese, interpretato da Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Anna Paquin, Bobby Cannavale, Harvey Keitel e Ray Romano.
Come sapete, The Irishman racconta la vera storia del killer Frank Sheeran, interpretato da Robert De Niro, killer della mafia implicato in almeno 25 omicidi, compreso l’assassinio del potente sindacalista Jimmy Hoffa, impersonato da Al Pacino, fondatore e leader del sindacato degli autotrasportatori statunitense.
Thelma Schoonmaker, 3 premi Oscar al montaggio e storica collaboratrice di Scorsese dai tempi di Toro Scatenato, racconta come The Irishman non sia affatto un gangster movie simile a Quei Bravi Ragazzi:
“The Irishman non è Quei bravi ragazzi. È ciò che tutti pensano che sarà. Non lo è. Non è Quei bravi ragazzi.
È completamente diverso. È meraviglioso. Il pubblico lo adorerà.
Ma per favore, non pensate che sarà Quei bravi ragazzi, perché non lo è”. (Thelma Schoonmaker)
Sembra incredibile eppure, a quasi un anno di distanza dalla fine delle riprese, Thelma Schoonmaker non ha ancora iniziato il montaggio del film, a causa del pionieristico e senza precedenti lavoro di post-produzione da parte di Industrial Light & Magic, che sta prestando la sua maestria negli effetti speciali per il massiccio de-aging che vedrà gli interpreti del film notevolmente ringiovaniti, per per periodi diversi della loro vita e protagonisti sullo schermo per circa metà pellicola con i loro alter ego più giovani.
Netflix non ha dunque investito ‘soltanto’ su Scorsese e sui mostri sacri protagonisti di The Irishman, bensì su un progetto che potrebbe portare alla luce l’elisir di eterna giovinezza per le celebrità cinematografiche, in grado di contrastare l’incedere del tempo e mantenersi immortali nei loro anni migliori sul grande schermo.
180 milioni di dollari sono stati già stanziati da Netflix per ringiovanire Bob De Niro e vederlo recitare alcune scene di Quei Bravi Ragazzi per testarne la verosimiglianza, ed ancora De Niro vicino ai trent’anni ne Il Padrino – Parte II.
Idem Al Pacino, ritornato indietro nel tempo sia ai suoi quarant’anni che cinquantenne.
Peyton Reed, che ha già avuto a che fare con il de-aging in Ant-Man e Ant-Man and the Wasp, non riesce ad immaginare lo sforzo produttivo necessario per girare un film interamente con tecniche di de-aging, i cui esempi più illustri sono rappresentati da Brad Pitt ne Il curioso caso di Benjamin Button, Carrie Fisher e Peter Cushing in Rogue One (in questo caso gli attori originali non hanno girato le scene), Jeff Bridges in Tron: Legacy, Patrick Stewart e Ian McKellen in X-Men: Conflitto Finale, Orlando Bloom nella trilogia de Lo Hobbit, Paul Reubens in Pee-wee’s Big Holiday, Arnold Schwarzenegger in Terminator: Genisys, Sean Young in Blade Runner 2049, Robert Downey Jr. in Captain America: Civil War, Kurt Russell in Guardians of the Galaxy – Volume 2, Samuel L. Jackson in Captain Marvel, Anthony Hopkins in Westworld, Will Smith in Gemini Man di Ang Lee dove interpreterà una versione ringiovanita ed antagonista di se stesso.
“Stiamo ringiovanendo gli attori nella prima metà del film. Mentre nella seconda parte del film avranno la loro età. E questo è un grosso rischio. Lo stiamo facendo grazie alla Industrial Light & Magic. Lo ripeto, questo è un grosso rischio. Ad oggi stiamo apprezzando qualcosa di questo lavoro, ma non ho ancora visto una scena per intero in cui i protagonisti sono giovani, e ciò che Marty ed io dovremo vedere e capire è come il ringiovanimento dei protagonisti possa influenzare il resto del film” (Thelma Schoonmaker)
Soltanto a conclusione dei lavori Schoonmaker e Scorsese decideranno effettivamente come montare e raccontare The Irishman, se proporre una prima metà del film esclusivamente con gli interpreti ringiovaniti oppure utilizzare flashback continui per smorzare e distribuire le scene sottoposte a de-aging lungo tutta la pellicola, in base all’impatto e alle emozioni che esse possano suscitare sul pubblico.
Nel frattempo la data d’uscita di The Irishman è già slittata ben oltre Cannes, si ritiene intorno ad ottobre 2019, per un’uscita nelle sale cinematografiche che, dopo Roma di Cuarón, conferma le ambizioni di Netflix in vista della stagione dei premi cinematografici, major hollywoodiana a tutti gli effetti dopo l’iscrizione alla Motion Picture Association of America (MPAA).