Di notte, sul mare recensione film di Francesca Schirru con Angela Curri, Nicolas Orzella, Arianna Gambaccini e Domenico Fortunato
Da giovedì 29 aprile sarà disponibile in esclusiva su RaiPlay Di notte, sul mare, esordio alla regia di Francesca Schirru. L’opera fa parte del progetto “I baby del cinema”, un’iniziativa lanciata nel 2016 dalla società di produzione Altre Storie, con l’obiettivo di aiutare giovani registe e registi nella realizzazione dei loro primi film brevi.
Di notte, sul mare racconta la vita – e la malavita – in una piccola cittadina pugliese, seguendo il punto di vista di Mattia (Nicolas Orzella) e Monica (Angela Curri), due diciottenni che cercano di coronare il loro sogno d’amore andando contro la volontà del padre di lei (Domenico Fortunato) – un temuto boss di provincia – che incolpa il giovane di aver causato la morte di suo figlio.
Il film mostra con delicatezza la forza di due ragazzi che combattono con l’amore un clima di terrore apparentemente invincibile. Quell’amore ha il potere di cambiare le azioni e i pensieri di chi ha trasformato il dolore in violenza, come il padre di Monica. È proprio la ragazza la vera protagonista della storia, colei che rivendica i suoi diritti di donna, senza fare ricorso alla violenza ma piuttosto utilizzando armi quasi fuori moda al giorno d’oggi: gentilezza e comprensione dell’altro.
Monica è interpretata dalla giovane attrice Angela Curri, che si rivela perfetta nel ruolo grazie ad uno sguardo dolce ma allo stesso tempo deciso, molto simile a quello dell’amatissima Matilde Gioli.
La pellicola, seppur di breve durata, coinvolge lo spettatore grazie ad una regia che alterna momenti delicati e silenziosi – che riguardano soprattutto le scene tra Monica e Mattia – a sequenze più oscure ed incalzanti, che ricordano quelle dei tipici film gialli italiani.
Anche i luoghi e il tempo assumono molta importanza all’interno della storia e tutto ciò che succede di notte, sul mare: dagli affari loschi del padre di Monica, ai due giovani innamorati che, abbracciati sulla spiaggia, contemplano le onde nel buio.
Poco convincente appare – a volte – la sequenza degli eventi un po’ caotica, che rischia di confondere lo spettatore, considerato anche il minutaggio e i circa trenta minuti a disposizione per narrare e concludere la storia.
Di notte, sul mare è un film molto appassionante, poiché è in grado di trasmettere alle giovani generazioni messaggi positivi e di speranza, come dimostra l’emblematica ultima scena. La regista Francesca Schirru sfrutta appieno il formato breve, che permette ai giovani registi di sperimentare e raccontare le proprie storie.