District 9: il sequel District 10 è in fase di scrittura da parte del regista Neill Blomkamp, dell’attore Sharlto Copley e della sceneggiatrice Terri Tatchell
Quattro nomination agli Oscar, inclusa la migliore sceneggiatura originale di Neill Blomkamp e Terri Tatchell, il più grande incasso per un film sudafricano di tutti i tempi con oltre 210 milioni di dollari nel mondo, ma soprattutto District 9 è un autentico cult di fantascienza in grado di infondere innovazione nel genere sci-fi, da troppi anni immutato ai classici di Ridley Scott e James Cameron e con poche opere di valore create negli ultimi anni, da Westworld a Raised by the Wolves, con il medium filmico di gran lunga superato da quello videoludico grazie al capolavoro del maestro Hideo Kojima, Death Stranding.
L’unico regista in grado di segnare la storia della fantascienza contemporanea è stato proprio Neill Blomkamp, con District 9, Elysium e Humandroid, regista che manca dalle scene ormai da sei anni, più chiacchierato per i film non realizzati o abbandonati – da un nuovo Alien a Robocop Returns – che non per quelli portati a termine, con Inferno posticipato a causa della pandemia e un film horror girato in Canada durante il lockdown.
District 10 screenplay also being written by @sharlto @territatchell and I. Its coming…
— Neill Blomkamp (@NeillBlomkamp) February 26, 2021
Nel 2017 Neill Blomkamp aveva parlato per l’ultima volta del sequel di District 9, District 10, manifestando la volontà di tornare a raccontare quel mondo ed il resto della storia di Wikus e Christopher. Ma sottolineando anche che serve la giusta motivazione autoriale per tornare a quella storia, così come sono stati chiari ed espliciti gli argomenti di District 9, basati su temi reali del Sud Africa che lo avevano colpito durante la crescita, che non possono essere dimenticati da un sequel che ha bisogno a sua volta di solide motivazioni.
Un finale aperto ed ambiguo in una cinematografia profonda, originale e potente, seppur lo stesso Neill Blomkamp ha dichiarato che District 9 è stato concepito come un’opera autoconclusiva dove gli oppressori diventano oppressi, e che il suo sequel District 10 non avrebbe potuto essere una replica di quanto già visto ma un’elaborazione di ciò che potrebbe essere il futuro per i suoi personaggi, una storia che possa essere apprezzata da coloro che hanno amato il primo film.
E noi siamo tra quelli che adorano District 9 e l’arte di Neill Blomkamp.